L’Ue sostiene l’accordo con il Mercosur, ma “una ratifica armoniosa è difficile da immaginare fino a che il governo brasiliano permetterà la distruzione dei polmoni verdi della terra”. Il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk dal G7 di Biarritz è stato l’ultimo ad avvertire che il trattato commerciale sottoscritto lo scorso 28 giugno dopo 20 anni di nagoziati tra Unione europea da un lato e Brasile, Argentina, Uruguay e Paraguay dall’altro è in bilico. Il fronte dei leader pronti a tirarsi indietro dall’intesa che ora dovrebbe essere ratificata dai singoli Stati membri si sta rafforzando. E ora a guidarlo è il presidente francese Emmanuel Macron, secondo cui “l’atteggiamento del Brasile di queste ultime settimane” dimostra che Jair Bolsonaro ha “mentito” sui propri impegni in favore del clima e “in queste condizioni, la Francia si oppone all’accordo”. Sulla stessa linea il primo ministro irlandese Leo Varadkar. In Argentina poi il candidato peronista Alberto Fernandez, che a ottobre potrebbe sconfiggere il presidente di centro destra Mauricio Macrì, è stato molto critico verso il trattato, tanto che Bolsonaro ha minacciato di lasciare il Mercosur se nel Paese confinante vincerà l’opposizione.

A luglio anche l’Italia per bocca del ministro Gian Marco Centinaio si era detta contraria – “Oggi come oggi dire sì al Mercosur vuol dire puntarsi una pistola alla tempia” – mentre la ministra tedesca Julia Kloeckner aveva invitato a guardare il testo dell’accordo “nel suo complesso” nonostante l’opposizione dei produttori di zucchero nazionali. Secondo agricoltori e allevatori, l’agroalimentare rischia di essere penalizzato in favore di comparti come il farmaceutico e l’automotive, rilevanti soprattutto per l’export tedesco.

Commissione: “E’ un modo per ancorare il Brasile all’accordo sul clima” – La Commissione cerca di calmare le acque sostenendo che l’accordo offre “un modo per ancorare il Brasile all’accordo di Parigi sul clima” e “lavorare insieme su altre questioni ambientali”. “Al momento – ricordano da Bruxelles – le parti stanno eseguendo una revisione legale del testo dell’accordo, quindi la Commissione lo tradurrà in tutte le lingue ufficiali dell’Ue e lo presenterà al Consiglio e al Parlamento europeo. Tutti gli Stati membri avranno l’opportunità di esprimere pienamente la loro opinione, come hanno fatto durante l’intero processo di negoziazione”. La Spagna dal canto suo fa sapere che “non condivide la posizione di blocco della ratifica” e ritiene che “l’accordo UE-Mercosur aprirà enormi opportunità”.

Giù le tariffe sull’export di auto Ue – Lo scorso giugno la firma dell’accordo era stata celebrata dal presidente uscente della Commissione Ue Jean Claude Juncker come un momento “storico” perché “nel mezzo delle tensioni internazionali sul commercio abbiamo inviato un segnale forte insieme ai nostri partner del Mercorsur sul fatto che noi appoggiamo un commercio basato sulle regole”. Obiettivo dell’intesa era aprire un mercato da 260 milioni di consumatori alle imprese industriali e di servizi europee, trovando nuovo sbocchi all’export dell’industria dell’auto ma anche di vini e formaggi, mettendole al riparo dalle continue minacce di dazi da parte Usa. Il trattato prevede che siano rimosse le tariffe per i prodotti europei nei settori auto (oggi al 35%), componenti di automobili (14-18%), macchinari (14-20%), prodotti chimici (fino al 18%), prodotti farmaceutici (fino al 14%), abbigliamento e calzature (35%) e tessuti a maglia (26%). Il commissario al commercio Cecilia Malmstroem ha quantificato in oltre 4 miliardi di euro i risparmi per le imprese europee.

Via libera a quote aggiuntive di carni e zucchero latinoamericani – Il settore agroalimentare si vedrà invece tagliare le attuali tariffe su prodotti come cioccolatini e dolciumi (oggi al 20%), vini (al 27%), bevande alcoliche (dal 20 al 35%) e analcoliche (dal 20 al 35%). Previste quote di ingresso a dazio zero per i prodotti lattiero-caseari dell’Ue (attualmente una tariffa del 28%), in particolare per i formaggi. I paesi del Mercosur inoltre riconosceranno tutela a 357 prodotti alimentari e bevande europei Dop e Igp, di cui 52 italiane. In compenso incassano quote supplementari di carni bovine, pollame e zucchero che potranno essere importati nel Vecchio Continente con dazi ridotti.

“Apriremo ai prodotti agricoli del Mercosur con quote attentamente gestite – aveva assicurato il commissario Ue all’agricoltura Phil Hogan – che garantiranno che non vi è alcun rischio di invasione del mercato Ue, né minacce al sostentamento degli agricoltori”. Che però vedono l’accordo come fumo negli occhi. Si oppongono all’intesa anche Assocarni e le altre Associazioni del settore zootecnico europeo, che in luglio hanno chiesto all’Europarlamento di porre il veto sul trattato lamentando che gli “standard di sicurezza, tracciabilità e sostenibilità della produzione molto meno onerosi” in vigore nel Mercosur minacciano “di destabilizzare il settore europeo della carne bovina e del pollame’.

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