E’ stato chiamato sul palco della sagra di Roveré Veronese (Verona) per l’estrazione della lotteria. E Loris Corradi, vicesindaco eletto in lista con la Lega, ha sfoggiato con nonchalance una maglietta rossa con una scritta che incita alla violenza contro le donne: “Se non puoi sedurla, puoi sedarla”. Non solo: quando la presentatrice dello spettacolo l’ha letta, sono partite alcune risate dal pubblico. Una scena che però ha infastidito alcuni dei presenti. Tanto che una signora, presente in platea, ha scritto una lettera a “L’Arena di Verona” rendendo nota la vicenda: “Mi chiedo”, ha scritto, “cosa pensino le donne veronesi della battuta e del messaggio lanciato da un rappresentante delle istituzioni. A me e alle amiche sedute al mio tavolo non ha fatto per niente ridere”.

Grazie alla lettera della spettatrice, è scoppiato il caso politico. Non solo Corradi è stato messo sotto accusa in rete. Ma addirittura il Carroccio è intervenuto per prendere le distanze dal politico e per ricordare che non fa parte del partito e, anzi, hanno accusato Fratelli d’Italia: “Il vicesindaco di Roverè Veronese, paese della Lessinia, Loris Corradi, non è tesserato Lega“, si legge in una nota, “ma è un esponente di Fdi di cui è anche è stato nominato coordinatore locale del partito nel 2018. Corradi non fa parte del mondo Lega e non ne conosce ideali e programmi. Da sempre la Lega infatti è in prima linea per difendere i diritti delle donne in ogni contesto sociale. Chiediamo quindi che gli organi d’informazione che hanno diffuso la notizia errata correggano immediatamente”. Nelle scorse ore è intervenuta anche un’assessora leghista di Sona, un altro paese in provincia di Verona: “Non credo che le donne ridano, nemmeno le donne della Lega, dai. Non credo”, ha scritto su Facebook.

Poco dopo è intervenuto il deputato Ciro Maschio, coordinatore provinciale di Fratelli d’Italia Verona, per sconfessare quello che ha definito un ex membro del partito: “Corradi non rappresenta Fratelli d’Italia a Roverè Veronese”, ha detto all’agenzia Ansa. “Eletto in una civica, Corradi si era avvicinato al partito tra il 2017 e il 2018, ma si era poi allontanato perché critico su alcune scelte. In ogni caso le parole scritte sulla maglietta da lui indossata sono totalmente incompatibili coi principi e valori di Fratelli d’Italia e con la partecipazione al nostro movimento”.

Contro il suo vice, si è schierata anche la sindaca leghista di Roverè Alessandra Ravelli: “Ho parlato con lui e sta preparando una lettera di scuse”, ha commentato con i giornali locali. “Loris non sarebbe dovuto nemmeno salire sul palco: lo hanno chiamato in fretta e furia per la lotteria. Si è tolto il grembiule e sotto indossava quella maglietta. Non se n’è nemmeno reso conto. Condanno la scritta, ma è stata una leggerezza”. Il diretto interessato ha quindi “chiesto scusa pubblicamente a tutti”. “Rispetto le donne”, ha detto però sminuendo l’episodio e definendolo “una goliardata”, “e le scuse doppie le faccio alla mia compagna e a mia madre da cui ho ricevuto l’insegnamento del rispetto innanzi tutto”. Quindi si è giustificato: “Ho lavorato come volontario alla ‘Festa di Santa Viola’ nel Comune di Grezzana e, per motivi logistici, mi sono trasferito a casa dei genitori della mia compagna. Ho preparato una borsa piena di vecchie magliette da buttare senza doverle lavare. Ero ai fornelli intento alla frittura delle patatine quando mi sento chiamare dagli organizzatori della lotteria per testimoniare, come pubblico ufficiale, della regolarità delle estrazioni, in quanto la persona preposta a farlo, a causa di un imprevisto, aveva abbandonato la manifestazione qualche minuto prima, lasciando gli organizzatori impreparati”. E ha chiuso: “Mi sono tolto il grembiule e sono salito sul palco senza nemmeno pensare alla maglietta che indossavo e tantomeno a quella scritta”.

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