Proseguono i contatti tra i partiti. I due leader in mattinata si sono parlati al telefono. Il capo politico dei 5 stelle insiste sul nome del presidente del Consiglio uscente, il segretario dem ribadisce il suo no ma valuta "soluzioni" sotto la pressione dei suoi. E i grillini dicono di intravedere "spiragli". Il senatore Cerno (Pd): "Si valuti Conte 2.0". Grillo elogia di nuovo il premier: "Ha tutti i requisiti". Poi la conferenza stampa del segretario dem, che non nomina Conte e dice: "Siamo al lavoro per un patto di governo"
Terzo giorno di trattative Pd-M5s e il nodo è ancora la scelta del presidente del Consiglio che dovrebbe guidare il governo giallorosso. In mattinata, dopo che dal fronte democratico è arrivata la proposta di puntare su Roberto Fico, c’è stata una telefonata tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Il capo politico 5 stelle è rimasto fermo sulla sua linea: “Tutto il Movimento è leale a Giuseppe Conte, nostro unico nome”. Il segretario democratico ha risposto ribadendo il suo “no” e pur esprimendo “malessere per i continui ultimatum”, ha anche fatto sapere che “si cerca una soluzione”. Tanto che Di Maio ai suoi ha parlato di “spiragli” possibili, perché nel Partito democratico cresce il fronte di chi appoggia Conte. Spiragli che sono sembrati confermati dalla conferenza stampa convocata da Zingaretti alle 18.30. Il segretario non ha nominato il premier e non ha parlato di questo scoglio. Ha ribadito il concetto di discontinuità (“non ci accontenteremo di un rimpastone, la discontinuità deve essere garantita da un cambio di persone”), ma ha assicurato che “faremo di tutto per trovare una soluzione a questa crisi”, aprendo da domani il confronto con i 5 Stelle. La chiusura della conferenza stampa è stata seguita una nota dei 5 Stelle, che hanno ribadito la loro posizione sul premier dimissionario: “La soluzione è Conte, il taglio dei parlamentari e la convergenza sugli altri 9 punti posti dal vicepremier Luigi Di Maio. Non si può aspettare altro tempo su delle cose semplicemente di buon senso. E’ assurdo. L’Italia non può aspettare il Pd. Il Paese ha bisogno di correre, non possiamo restare fermi per i dubbi o le strategie di qualcuno”.
Una delle possibilità in campo, come è emerso dall’intervento del senatore dem Tommaso Cerno, è quella di andare “oltre il veto alla persona”, ma chiedere “discontinuità” a livello di programma e contenuti: “Se sarà un Conte bis la vedo difficile”, ha dichiarato, “ma un Conte 2.0 sarebbe un’altra cosa”. I renziani intanto hanno ufficialmente fatto sapere di sostenere la linea del segretario, anche se fonti interne hanno dichiarato poco dopo: “Zingaretti accetti la sfida del M5s, dia il via libera a Conte. Svolta sia sui contenuti e sulla compagine ministeriale”. E pure: “Il Pd deve mantenere la barra dritta, e lavorare ad una alleanza riformatrice, anche con Conte premier”. Insomma, una vera e propria apertura.
Sono ore decisive e le pressioni, da una parte e dall’altra, sono sempre più forti. Beppe Grillo, che già aveva parlato venerdì scorso, oggi è tornato a elogiare il premier sul blog: un segnale per blindare la posizione del capo politico 5 stelle. L’endorsement si è andato ad aggiungere a quello di ieri del presidente del Consiglio europeo Donald Tusk (“Su di lui posso dire solo cose positive”) e a quello di Maurizio Landini che, intervistato dal Corriere della Sera, ha detto: “Ha coraggio politico e profilo istituzionale”. Intanto questa mattina è stato diffuso un sondaggio di Winpoll per il Sole 24 ore: i dati raccolti rilevano un crollo di 5 punti percentuali del Carroccio e la crescita di Pd e M5s.
Zingaretti: “Faremo di tutto per trovare una soluzione” – Nel pomeriggio, a conclusione dei i tavoli di lavoro sui temi annunciati sabato, il segretario dem Zingaretti interviene in conferenza stampa. Sottolinea che “l’Italia non capirebbe un rimpastone del governo che è caduto” e, ancora una volta, che la “discontinuità” alla quale il Pd sta lavorando per il prossimo esecutivo deve essere garantita anche da un cambio di persone. Ma anche questa volta non cita mai Conte. Ribadisce però che “siamo al lavoro per un patto di governo, non per ultimatum e contrapposizione” e che “faremo di tutto per cercare una soluzione possibile“. Poi fa “appello al Movimento 5 stelle e alla sinistra perché si apra già da domani un confronto nel merito delle questioni“. Ed elenca anche le priorità per l’Italia, che passano da “un paese più green, più giusto, più a misura delle donne e che metta al centro il tema delle infrastrutture utili”. A questo si aggiungono gli obiettivi della sterilizzazione dell’aumento dell’Iva e l’abbassamento delle tasse per redditi medio-bassi, in un quadro più ampio di una stagione di “rinnovamento” anche sul fronte delle politiche economiche.
“Se c’è discontinuità sul programma, il Pd media sul nome del premier. Si faccia Conte 2.0” – Nel Pd la tensione è molto alta e Dario Franceschini su Twitter ha rilanciato una foto della Nazionale di calcio ai Mondiali dell’82 e la scritta: “Come allora Zoff, il silenzio stampa porta fortuna. Parla solo il segretario”. E’ stato rilanciato sia da Renzi che da Gentiloni, gli altri due registi di queste ore. Il no di Zingaretti a Conte, non è condiviso da larga parte del gruppo parlamentare. Sono in tanti, non solo tra i renziani, a ritenere che la conferma del premier uscente sia la soluzione migliore. Dopo la telefonata tra Di Maio e Zingaretti, è intervenuto il senatore Cerno provando a spostare i margini della trattativa e chiedendo che la “vera discontinuità” venga richiesta “sui contenuti”: “Non mi pare che il no a Conte bis sia un veto alla persona”, ha dichiarato, “piuttosto servono garanzie sulla discontinuità con il governo gialloverde. Il programma condiviso e le finalità culturali e politiche del governo sono il tema. Altrimenti Conte bis avrebbe un significato un po’ oscuro. Alla luce di questo valuteremo a migliore guida per il governo”.
L’ipotesi Fico, ma lui frena – L’altra strada, ipotizzata nelle scorse ore dal Nazareno e già in parte tramontata, è quella di puntare su Fico. Ma il nome non ha il sostegno dei 5 stelle che non intendono retrocedere su Conte: il grillino è sicuramente un volto che piace alla sinistra, ma è molto difficile che l’eventuale intesa, se portasse il suo nome, sia approvata dal voto online della base. Lo stesso presidente della Camera, in mattinata, ha frenato le ricostruzioni. Fonti di Montecitorio hanno fatto sapere che lui “ricopre l’incarico di presidente della Camera e intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo”. E’ un segnale: se l’obiettivo è bruciare i nomi per far fallire la trattativa, è il ragionamento, Fico non intende fare da sponda ai democratici.
Da Grillo a Landini e Tusk, gli endorsement per Conte – In piena trattativa, Beppe Grillo, la voce più ascoltata dai 5 stelle e fondatore del Movimento, è tornato a elogiare Conte sul Blog: “Come ho scritto un anno fa”, si legge nel post, “ha dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire”. In queste ore di trattative, il premier uscente non ha ottenuto solo l’endorsement dei suoi. Ieri si è esposto il presidente del consiglio europeo Donald Tusk: “Su di lui ho da dire solo cose positive”. Oggi, in un’intervista al Corriere della sera, ha parlato Maurizio Landini, segretario Cgil: “Ha dimostrato coraggio politico e profilo istituzionale. E riaperto i tavoli con le parti sociali”.
Il sondaggio – Oggi è stato anche diffuso il sondaggio di Winpoll per il Sole 24 ore che dà la Lega in calo di ben cinque punti percentuali. Ma non solo: se il 41 per cento degli elettori vuole le urne anticipate, il 62 per cento di quelli del Pd e il 43 dei 5 stelle è d’accordo con il governo giallorosso. Si tratta di dati che nelle prossime ore influenzeranno, volenti o nolenti, il dialogo tra i partiti.
CRONACA ORA PER ORA
20.05 – Sinistra italiana: “Via libera al dialogo Pd-M5s”
Il documento firmato da Sinistra Italiana riunitasi a Roma ed approvato con 60 voti favorevoli e 1 voto contrario dà il via libera al dialogo con le due forze politiche per la formazione di un nuovo governo. “Possiamo andare oltre le finte emergenze e l’odio come motore di consenso”, si legge nel testo. “Possiamo farlo attraverso il voto o con un limpido accordo in Parlamento fra sinistra, Pd e M5S se queste ultime due forze sapranno cambiare per superare i gravi errori degli ultimi anni. Gli eventi di queste ultime ore ci fanno essere ottimisti. Pd e M5S hanno iniziato ad incontrarsi con un’agenda che sembra chiudere tanto con il renzismo, quanto con Salvini. Ora è il momento che la discussione si allarghi anche alla sinistra”.
19.10 – Zingaretti: “Il tavolo sui lavori prosegue domani”
“Domani continua il lavoro con i tavoli del programma con i sindaci, i presidenti di regione e anche con le associazioni. È molto importante, pur nei tempi stretti, garantire la promessa fatta” e il mandato della Direzione Pd.
19.06 – Orlando: “M5s parla solo di poltrone, aspettiamo contenuti”
19.01 – Zingaretti: “Basta con le fonti, parliamo coi fatti”
“Faccio un invito a tutti: non twittiamo le fonti, lo hanno detto tutti i dirigenti, Franceschini, Renzi, Gentiloni, il momento è delicato ed è importante che si parli con i fatti. Io le fonti neanche le commento”.
18.54 – M5s: “L’Italia non può aspettare il Pd, la soluzione è Conte”
“La soluzione è Conte – dice il Movimento 5 Stelle in una nota – il taglio dei parlamentari e la convergenza sugli altri 9 punti posti dal vicepremier Luigi Di Maio. Non si può aspettare altro tempo su delle cose semplicemente di buon senso. E’ assurdo. L’Italia non può aspettare il Pd. Il Paese ha bisogno di correre, non possiamo restare fermi per i dubbi o le strategie di qualcuno”.
18.46 – Zingaretti: “All’Italia serve programma green e più investimenti”
“Noi vogliamo un Paese più green, più giusto, più a misura delle donne e che lavori sulle infrastrutture utili per il Paese. Con maggiori investimenti”, ha detto il segretario Pd.
18.42 – Zingaretti: “Mercoledì al Colle”
18.38 – Zingaretti: “Siamo molto preoccupati dall’eredità del precedente governo”
18.38 – Zingaretti: “A lavoro per patto di governo, non su ultimatum”
18.37 – Zingaretti: “No ultimatum o contrapposizioni. Risolveremo la crisi, ma il modello non sarà il contratto”
18.35 – Zingaretti a M5s: “E’ il momento di un cambio di persone”
18.30 – Conferenza stampa di Zingaretti al Nazareno: “L’Italia non capirebbe un rimpastone”
18.22 – Di Maio: “Mai proposto a Zingaretti un monocolore Pd, unico nome è Conte”
Secondo quanto riporta l’agenzia Agi, il leader M5s avrebbe proposto al segretario Pd la maggior parte dei ministeri chiave in cambio del via libera a Conte. Ma i 5 Stelle smentiscono: “Quanto riportato è falso. Non ci sono scambi o giochetti da fare, Giuseppe Conte è l’unico nome”.
18 – Orlando: “Vorremo che il confronto partisse da qui”
“Si continua a lavorare. Sono in corso i tavoli programmatici per un governo di svolta. Per noi governare è prima di tutto risolvere i problemi del Paese. E vorremmo che il confronto partisse da qui”. Lo scrive su Twitter il vice segretario del Pd Andrea Orlando.
17.45 – Punto stampa di Zingaretti al Nazareno alle 18
Il segretari
17 – Renzi e Gentiloni retwittano Franceschini: “Come al Mundial ’82 parla solo il segretario”
Anche Matteo Renzi e Paolo Gentiloni retwittano il messaggio di Dario Franceschini in cui l’ex ministro, postando la foto della Nazionale campione del mondo al Mundial ’82 di Spagna, propone ai “compagni di squadra” del Pd che fino alla fine della crisi di governo sia solo il segretario Zingaretti a parlare “come allora fecero gli azzurri con Zoff”.
Al #Mundial82 il silenzio stampa portó fortuna. E’ tutto molto delicato e difficile e per questo faccio una proposta a tutti i compagni di squadra del Pd: fino alla fine della crisi parla solo @nzingaretti per tutti, come allora fecero gli azzurri con Zoff. pic.twitter.com/uqGtzK0Z1E
— Dario Franceschini (@dariofrance) August 25, 2019
16 – Al via i tavoli Pd sul programma
“Sono iniziati i lavori, presso la sede nazionale del Pd, dei sei tavoli sul programma con i membri della segreteria e i capigruppo di Camera e Senato del PD. Lo annuncia una nota dell’Ufficio stampa del Pd.
15.30 – Fonti renziane: “Totale sostegno a Zingaretti, sia che dica sì a Conte, sia che dica no”
“Totale sostegno al segretario Zingaretti, sia che dica sì a Conte, sia che dica no”. E’ quanto affermano fonti qualificate renziane, commentando quanto emerso dopo la nuova telefonata tra Di Maio e Zingaretti. Le stesse fonti sottolineano il “compiacimento” per aver “dato l’assist che ha messo in difficoltà Salvini” ed evitato la corsa al voto. Ora però, ribadiscono, “il gol lo segna Zingaretti e da noi ha totale sostegno”.
15 – Di Maio: “Conte unico nome”. Da Zingaretti chiusura sul nome, ma si lavora a soluzione
“Nessun confronto è possibile davanti ai veti, come quello che continua ad arrivare sul premier Giiseppe Conte. Se non si sciolgono i veti e non otteniamo le garanzie adeguate per il Paese diventa tutto molto difficile”, riferiscono le fonti M5s. Che aggiungono: “per il MoVimento la lealtà a Giuseppe Conte non si discute, a lui riconosciamo le grandissime capacità dimostrate da Premier, dire di no a Conte per trovare altri nomi figli di strategie politiche, significa indebolire il Paese. Non vorremmo che fosse una scusa per tornare al voto. In tal caso Zingaretti e i suoi devono essere chiari”. Il segretario del Pd Nicola Zingaretti nella telefonata con Luigi Di Maio ha ribadito il no a un Conte bis, per i motivi che aveva già spiegato al leader M5s. Secondo quanto riferiscono fonti della segreteria dem Zingaretti avrebbe espresso “malessere” per gli “ultimatum” da parte di M5s. Le fonti riferiscono che “si lavora comunque a una soluzione”.
14.30 – Telefonata Di Maio-Zingaretti in mattinata
14 – Esposito (Pd) a Zingaretti: “Proponi Cantone”
“Consiglio, non richiesto, a Zingaretti: se davvero vuoi governo che segni discontinuità rispetto al governo Conte serve presidente del Consiglio che sia una garanzia di trasparenza e serietà. Il Pd proponga al M5s Raffaele Cantone voglio vedere come potrebbero dire no”. Lo scrive in un Tweet il dem Stefano Esposito, ex assessore alla mobilità e al trasporto pubblico del comune di Roma nella giunta Marino.
13.45 – Mattarella a Fivizzano: “Memoria e verità sono alla base delle democrazie” (LEGGI)
“Memoria e verità sono alla base delle democrazie”, “la notte delle coscienze condusse a immani tragedie, come quelle che ebbero luogo nel Comune di Fivizzano, le cui vittime oggi solennemente ricordiamo. Uccise per feroce volontà di morte”, “i popoli italiano e tedesco, negli anni fra i due conflitti mondiali, vissero esperienze tragiche e parallele”. Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella a Fivizzano (Massa Carrara) per la commemorazione dell’eccidio nazista dell’agosto 1944 insieme al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier.
13.30 – Nuovo elogio di Grillo sul Blog per Conte
“‘Saluto con grande piacere il professor Giuseppe Conte, lo abbiamo visto attraversare una foresta di dubbi e preoccupazioni maldestre, faziose e manierate, che ha saputo superare grazie a dei requisiti fondamentali per la carica che è destinato a ricoprire: la tenuta psicologica e l’eleganza nei modi’. Così scrivevo a proposito del nostro presidente del Consiglio, a maggio del 2018 e questo è il mio pensiero a distanza di un anno”. Lo scrive sul suo blog Beppe Grillo, come ultimo punto della rubrica domenicale ‘la settima del blog’.
13.15 – M5s smentisce ricostruzioni su Fico premier: “Nessuna posizione ufficiale”
“Il M5S smentisce ogni ricostruzione attribuita a fonti parlamentari. Come già ribadito in più occasioni il M5S si esprime solo attraverso i suoi canali ufficiali. Ogni ricostruzione relativa a presunte fonti parlamentari vicine o meno al capo politico Luigi Di Maio non sono da considerarsi la posizione ufficiale del Movimento”. Lo precisa il M5S in una nota, in merito alle fonti parlamentari pentastellate che avevano dato per chiusa l’ipotesi di Fico premier. Il presidente della Camera ha comunque ribadito la sua volontà di dare continuità al suo ruolo istituzionale, chiamandosi fuori dalla trattativa.
13 – Morra: “Solo chi non fa non sbaglia, serve coraggio”
“Ed allora, allora ho dei dubbi, mi fermo, sbaglio, ma lo sbaglio mi dà poi la forza di recuperare, è il coraggio lo sbaglio. Lo sbaglio è il nostro coraggio, anche quando sai di non farcela, sai che non ci sono i numeri, sai che un’impresa è impossibile, ebbene riuscire ad andare avanti è essere coraggiosi. E’ l’unica forma di coraggio che io conosca, ma è meravigliosa.”: è inutile che precisi di chi siano queste parole, lo sappiamo. Andare avanti, sognare e trasformare il sogno in realtà. Ce la possiamo fare. Ce la faremo”. Lo scrive il presidente della commissione Antimafia Nicola Morra citando, in un post su Facebook, le parole di Beppe Grillo. “E ricordiamoci che chi non fa, non sbaglia mai. Perché non ha coraggio”, aggiunge.
11.54 – Fonti Montecitorio: “Fico darà continuità al suo ruolo”
“Roberto Fico ricopre l’incarico di presidente della Camera dei deputati e intende responsabilmente dare continuità al suo ruolo”. E’ quanto viene evidenziato da fonti di Montecitorio.
11.45 – Fonti Chigi: “Nessuna telefonata Conte-Di Maio”
Non c’è stata alcuna telefonata ieri tra il premier Giuseppe Conte e il vicepremier Luigi Di Maio, a differenza di quanto riportato da alcuni giornali. Lo precisano fonti di palazzo Chigi, sottolineando che non c’è stata alcuna lamentela o doglianza da parte del premier nei confronti del capo politico dei 5 stelle. Anzi, precisano le fonti, il premier è stato chiaro: in questo momento dobbiamo lasciare che i leader delle forze politiche possano lavorare per verificare se può nascere un’intesa programmatica solida e sostenibile, che possa realizzare un ampio programma riformatore.
10.50 – Prodi: “M5s e Pd facciano prevalere interesse generale”
I nostri partner si attendono “dall’ Italia la formazione di un governo che eviti la vera anomalia italiana, che è la rottura con l’Europa. Il voto dei 5 stelle in favore di Ursula von der Leyen ha di fatto aperto la crisi ma ha, nello stesso tempo, suggerito l’ipotesi di una soluzione. C’è da sperare che i responsabili di Pd e 5 stelle ne prendano atto e facciano prevalere gli interessi generali e le prospettive del futuro sulle divisioni del passato”. Lo scrive Romano Prodi nella conclusione del suo editoriale di oggi sul ‘Messaggero’.
9.40 – Marcucci (Pd): “Non esiste un problema Conte. Ma Di Maio proponga nomi condivisi”
Il capogruppo al Senato ed esponente della corrente renziana Andrea Marcucci, in un’intervista a la Stampa, ha ribadito l’apertura sul nome di Conte. Anche se ha chiesto agli interlocutori di puntare piuttosto su profili condivisi. “Serve un progetto riformatore per l’Italia, non uno scontro sul nome del leader”. Ha anche apprezzato le parole del premier dal G7: “È un bene che abbia chiuso in modo irrevocabile con Salvini. Altro che i bizantinismi usati da Di Maio nelle stesse ore”. Continuare “su ultimatum e veti ci porta a sbattere la testa contro il muro e a riportarci tra le braccia di un uomo fuori controllo come Salvini, che non rispetta le istituzioni democratiche”. Per Marcucci “non esiste un problema Conte, Di Maio deve giocare a viso aperto, dirci quali sono le questioni pregiudiziali per lui, ben sapendo che ci sono nomi che aiutano a trovare un’intesa rapida e nomi che possono renderla quasi impossibile”. Deve prevalere “lo sforzo di trovare nomi condivisi” e “concentrarsi sulle cose che uniscono”. Di Maio “non è certo un nome che potrebbe unire l’alleanza”. Mentre Fico da presidente della Camera, “è stato certamente meno coinvolto nel governo giallo-verde. Evitiamo però di dare pagelle a eventuali candidati, aspettiamo un confronto serio tra Di Maio e Zingaretti”.