Cresce la tensione nell'ex protettorato britannico. La polizia risponde con i cannoni ad acqua quando i manifestanti provano a disinnescare le videocamere di sorveglianza installate sui mezzi. Le forze dell'ordine hanno anche puntato le pistole contro alcuni attivisti e giornalisti, come emerge dalle immagini postate sui social network
Idranti e colpi di pistola sparati in aria. Ma anche pistole puntate alla testa dei manifestanti e perfino dei giornalisti. Arrivano immagini inquietanti da Hong Kong sulla seconda giornata di scontri a Hong Kong, dove è in atto il clou della 12° settimana di manifestazioni antigovernative. I cannoni ad acqua sono stati usati per sgombrare le barricate e disperdere la folla nel distretto di Tsuen Wan. La polizia ha anche sparato gas lacrimogeni, mentre i manifestanti hanno lanciato petardi, tra cui bottiglie incendiarie. Ma le forze dell’ordine, come si vede da alcuni video e foto postate su Twitter, ha anche risposto con colpi di pistola in aria e puntando le armi contro attivisti e stampa.
Le immagini sui social media mostrano i veicoli che trasporti gli idranti guidati per le strade di Tsuen Wan, dove i manifestanti hanno realizzato blocchi stradali e bloccato i marciapiede. I veicoli sono equipaggiati con telecamere di sorveglianza e più ugelli per cannoni ad acqua, e la polizia aveva affermato che sarebbero stati utilizzati solo in caso di “disturbo pubblico su larga scala”. I manifestanti stanno tirando giù le telecamere. Le proteste sono state scatenate da un disegno di legge che prevede estradizione in Cina, ma da allora si sono trasformate in più ampie proteste antigovernative e gli sviluppi di domenica segnano una grave escalation nei disordini.
All’inizio di questo mese, l’ong per i diritti umani Amnesty International aveva avvertito che i cannoni potrebbero causare gravi lesioni e portare a ulteriori tensioni. Domenica scorsa c’era stata un’altra manifestazione più pacifica, composta da quasi 2 milioni di partecipanti che hanno chiesto una soluzione politica alla crisi. Ma da ieri il clima è diventato più pesante, con le cariche della polizia e diverse persone ricoverate in ospedale. L’ultima tornata di violenze arriva dopo una settimana in cui sembrava che la situazione fosse sotto controllo.
Da parte sua, il governo di Hong Kong ha condannato con fermezza gli “atti vandalici e violenti compiuti dai manifestanti”. In una nota, il portavoce del governo ha dichiarato che la polizia perseguirà rigorosamente tutti gli atti illegali, facendo appello ai dimostranti di “interrompere le violenze“. Il portavoce ha dichiarato che durante la manifestazione alcuni attivistihanno deviato dal percorso approvato e hanno eretto barricate, paralizzando il traffico e i servizi di emergenza. Il portavoce ha poi aggiunto che “i manifestanti hanno anche vandalizzato beni pubblici, appiccato incendi, lanciato sospette bombe molotov e attaccato gli agenti di polizia con mattoni”.