Le trattative tra democratici e 5 stelle in corso fino a notte: i due leader si sono incontrati in serata per vedere anche il presidente del Consiglio uscente. I dem al termine: "Divergenze sulla manovra economica". I Cinque Stelle: "Chiariscano ufficialmente su Conte". Nuovo incontro tra le delegazione a partire dalle 11, mentre alle 16 inizia il secondo giro di consultazioni al Quirinale. Salvini: "Ribaltone studiato da tempo"
Il quinto giorno di trattative tra Pd e Movimento 5 stelle, sotto gli occhi attenti del Quirinale, finisce con un vertice fiume che sembrava destinato a segnare la svolta in vista della nascita del Conte 2 e invece si è rivelato ancora interlocutorio. Anzi, per dirla come i dem “in salita”. Mentre i Cinque Stelle avvertono che “la pazienza ha un limite”. Il premier uscente, appena rientrato dal G7, si è riunito dalle 21 fino a pochi minuti prima dell’1 con Luigi Di Maio, il segretario dem Nicola Zingaretti e il suo vice Andrea Orlando a Palazzo Chigi. Il faccia a faccia, arrivato dopo un primo incontro nel pomeriggio tra i due leader, sarebbe dovuto servire per limare l’intesa e capire come bilanciare le richieste di entrambi. Invece le distanze restano marcate e il dialogo riprenderà alle 11 di martedì.
Manovra, Conte, Rousseau: le divergenze – In cambio del possibile ok a Conte nuovamente premier il Partito Democratico ha chiesto una “forte discontinuità” su squadra e contenuti. E proprio su questi ultimi, dopo quasi 4 ore di faccia a faccia, fonti Pd hanno spiegato che “c’è ancora molto da fare“. La strada viene definita “in salita” e si specifica che la diversità di vedute è principalmente sulla manovra finanziaria, giustizia e decreti Sicurezza. Diversa la ricostruzione dei Cinque Stelle che chiedono ai dem “chiarezza” su Conte, specificano che Zingaretti e i suoi “hanno parlato solo di ministeri” e avvisano: “È un momento delicato e chiediamo responsabilità ma la pazienza ha un limite. L’Italia non può aspettare, servono certezze”. Parole alle quali i dem hanno risposto specificando che “prima per il Pd vanno risolti i nodi sul programma” e hanno smentito “che si sia parlato di nomi e ministeri”. Il Pd, tra l’altro, si è presentato al tavolo con la richiesta ai Cinque stelle di non sottoporre la nascita del governo a un referendum su Rousseau, ma solo al voto dei gruppi parlamentari, per riportare al centro la democrazia parlamentare. Anche se in Germania, ad esempio, su questioni importanti l’Spd chiede ai propri militanti di esprimersi. E’ successo per esempio per dare il via alla Grosse Koalition composta per l’attuale governo Merkel.
La squadra di governo: il nodo del vice – E poi c’è il tema della composizione della squadra di governo, a partire dal (o dai) vicepremier. L’ipotesi più accreditata è che ad affiancare Conte vada un solo vice del Pd, magari – sarebbe la prima volta di una donna – la vicesegretaria Paola De Micheli o il vicesegretario Orlando. Ma la discussione sarebbe ancora aperta, così come sul dicastero che assumerà Di Maio (non c’è dubbio che sarà ministro, rimarcano i pentastellati). Quanto a Zingaretti, dal Nazareno ribadiscono con fermezza che – nonostante le pressioni venute anche dai Dem – non entrerà al governo ma resterà in Regione Lazio.
Si ricomincia alle 11 – I segnali nel pre-vertice erano parsi di apertura, invece dopo il faccia a faccia notturno il dialogo è destinato a riprendere martedì mattina a partire dalle 11 su basi all’apparenza non solide. Almeno non quanto erano apparse nelle ore precedenti. “Finalmente il confronto è partito”, aveva detto il segretario democratico poco prima dell’inizio del vertice. Contro Pd e M5s si è scagliato il leader del Carroccio Matteo Salvini che, in una conferenza stampa serale, ha dichiarato: “Si tratta di un ribaltone che era pronto già da tempo”. Ed è tornato a invocare le urne anticipate. Con i due partiti alla ricerca di un’intesa, intanto, inizierà il secondo giro di consultazioni. Ma per Pd e M5s l’appuntamento con Sergio Mattarella sarà solo mercoledì: restano insomma poco più di 24 ore per trovare l’intesa, incassare il via libera dei propri gruppi parlamentari e della base 5 stelle.
L’eventuale ratifica del patto – I tempi insomma stringono. Anche perché per i grillini è necessario avere il via libera degli iscritti online, ma il problema sono i tempi: da regolamento il voto va convocato almeno 24 ore prima del tempo. Ad ogni modo martedì in serata (alle 19), Di Maio vedrà i suoi per un’assemblea congiunta. Poco prima si riunirà anche la direzione Pd (ore 18): all’ordine del giorno, a quanto si apprende ci sono la “crisi di governo” e varie ed eventuali. Nella convocazione si avvertono i membri della direzione che l’orario potrebbe essere aggiornato alla luce degli sviluppi della crisi.
Il timing e l’impronta del Colle – La prima mossa del Quirinale è stata quella di far sapere, verso l’ora di pranzo, che entro le 19 avrebbe voluto avere indicazioni chiare dai partiti per impostare il calendario delle consultazioni. Alle 17.30, mentre ancora M5s e Pd erano riuniti separatamente, è stato diffuso il comunicato con le convocazioni. È stato il segnale per dire che, le notizie richieste, erano arrivate per tempo. Alle 17.50 i due leader sono usciti dalle rispettive sedi per andare a Palazzo Chigi e provare a sigillare l’intesa. Il Colle inizierà il giro martedì alle 16 e concluderà alle 19 di mercoledì: insomma restano poco più di 24 ore per trovare un accordo. Lo schema è lo stesso del primo giro: prima i presidenti del Senato e della Camera e i gruppi più piccoli. Nel pomeriggio della seconda giornata sfileranno invece le delegazioni maggiori: Forza Italia alle 16, Pd alle 17, Lega alle 18, M5s alle 19.
CRONACA ORA PER ORA
1.40 – Il Pd: “Prima il programma”
Un colloquio più difficile del previsto. E’ quanto si riferisce da ambienti Pd. Chi ha partecipato all’incontro a palazzo Chigi tra le delegazioni di Pd e M5S fa sapere che resta ancora molto da chiarire in particolare su manovra, giustizia e decreti sicurezza. Ma il veto su Conte è stato superato? Assolutamente no, si spiega. Prima per il Pd vanno risolti i nodi sul programma e si smentisce che si sia parlato di nomi e ministeri durante l’incontro. Si conferma che Nicola Zingaretti non sarebbe intenzionato a entrare al governo. Quanto a Conte e il suo atteggiamento durante l’incontro di stasera, il premier uscente non si sarebbe sbilanciato troppo durante il colloquio. “E stato p0′ frenato”, si spiega.
1.37 – Fonti 5 Stelle: “Attendiamo posizione ufficiale su Conte”
“Il M5S si attende una posizione ufficiale su Giuseppe Conte”. Lo sottolineano fonti qualificate del M5S al termine dell’incontro a Palazzo Chigi tra la delegazione Pd e quella M5S e il premier uscente Giuseppe Conte.
1.19 – Fonti M5s: “Il Pd parla solo di ministeri”
“Il Pd oggi non ci ha parlato di programmi o di manovra bensì solo di ministeri”. Lo precisano fonti del M5S.
1.12 – Fonti M5s: “La pazienza ha un limite”
Dopo 4 ore di incontro il Pd non ha ancora chiarito la sua posizione su Conte. “E’ un momento delicato e chiediamo responsabilità ma la pazienza ha un limite. L’Italia non può aspettare, servono certezze”. Così fonti M5S al termine dell’incontro tra le delegazioni Pd e M5S e il premier uscente Giuseppe Conte.
1.04 – Il Pd: “Strada in salita”
“Strada in salita su programma e contenuti, su manovra finanziaria emergono differenze. Domani si continua”. Così fonti Pd sull’incontro terminato a Palazzo Chigi con M5S.
00..57 – Terminato l’incontro tra M5s e Pd
È terminato, dopo circa quattro ore, l’incontro a Palazzo Chigi tra le delegazioni del Pd e del M5s.
00.51 – Fonti Pd: “Molto da fare su contenuti”
Dopo quasi 4 ore di riunione, fonti del Partito Democratico fanno filtrare che le due delegazioni sono “al lavoro” ma c’è ancora “molto da fare su contenuti e programma” sul quale l’esecutivo baserebbe la propria azione di governo.
00.35 – Continua il faccia a faccia
Da oltre 3 ore le delegazioni di M5s e Pd, oltre a Giuseppe Conte, sono riuniti per trovare l’intesa che darebbe vita a un nuovo esecutivo. Si va verso la caduta del veto sul premier uscente, mentre si continua a discutere della squadra che andrebbe a comporre il governo Conte 2.
23.32 – Vertice in corso da oltre due ore
È in corso da oltre due ore a Palazzo Chigi il vertice tra il premier Giuseppe Conte, Luigi Di Maio, il segretario del Pd Nicola Zingaretti e il suo vice Andrea Orlando. Nulla filtra finora sull’andamento del vertice anche perché per buona parte l’incontro è stato ristretto ai soli quattro protagonisti.
22.59 – La direzione di +Europa: “No sostegno a governo M5s-Pd”
“La Direzione di Più Europa non ritiene, alle condizioni date, di offrire un sostegno preventivo al governo frutto dell’accordo a due che si profila tra Movimento 5 Stelle e Pd. Naturalmente, Più Europa seguirà con attenzione l’evoluzione della crisi e valuterà una posizione definitiva quando saranno noti programmi, obiettivi e composizione del nuovo esecutivo. Tale valutazione verrà presa alla luce dei programmi, delle iniziative e delle priorità di Più Europa, in particolare sulla finanza pubblica, l’immigrazione, i diritti, la sostenibilità ambientale, la giustizia, e i rapporti con l’Unione europea”. È quanto si legge nella nota adottata dalla Direzione di Più Europa.
22.14 – Fontana: “Accordo è di mesi fa”
Il governo che potrebbe nascere tra Movimento 5 stelle e Pd “è la dimostrazione che le grandi scelte non le determiniamo più noi” come Italia. Lo ha detto il governatore lombardo, Attilio Fontana, nel corso dell’evento ‘Autonomia, responsabilità, sviluppò che si è tenuto a Tenuta Punta Galera a Posillipo (Salerno). L’accordo “per me è di mesi fa, dopo le elezioni europee – ha aggiunto – quando i 5 stelle perdevano consensi e hanno scelto di votare un presidente della commissione indicata dalla Merkel”.
22.11 – Fedriga: “M5s è diventato il tonno”
“È chiaro a tutti che l’alleanza per avere i numeri non è solo M5s e Pd? Ma sarà: Di Maio, Renzi, Boldrini, Casini… con la benedizione di Prodi . Movimento 5 stelle: quando vuoi aprire il parlamento come una scatola di tonno e poi diventi il tonno…”. Lo scrive su twitter il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.
21.05 – Bersani: “Io ministro? Ho già dato”
“Io ho già dato. Servono energie nuove ma non inesperte. Sono a disposizione per dare idee su che fare e come fare”. Lo afferma Pierluigi Bersani di Leu a In Onda su La7 rispondendo a chi gli chiede se intenda entrare in un governo con i M5s per il suo partito. “Bisogna dire delle cose che parlino alla gente. Centrosinistra e M5S alle ultime elezioni hanno perso parte del loro elettorato: devono chiedersi perché e agire di conseguenza”, ha spiegato l’ex segretario del Pd.
21 – Orlando e Zingaretti a Palazzo Chigi
20.50 – Di Stefano (M5s): “Salvini un consiglio, devi stare zitto e vergognarti”
“Salvini un consiglio, dopo quello che hai combinato per arroganza e voglia di potere, devi solo stare zitto e vergognarti”, così su twitter Manlio di Stafano, grillino, sottosegretario agli Esteri.
20.35 – Casaleggio lascia il vertice M5s
Davide Casaleggio ha lasciato, senza rilasciare dichiarazioni, il vertice del M5s. Prima di lui hanno lasciato la riunione i capogruppo al Senato Stefano Patuanelli e alla Camera Francesco D’Uva e il senatore e presidente dell’Antimafia, Nicola Morra. Al vertice erano presenti anche i ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro.
20.30 – Berlusconi: “Preoccupato per la nascita di un governo di ultrasinistra”
Ha sperato fino all’ultimo che non si arrivasse all’accordo tra M5s e Pd. Ora che la trattativa è avviata alla conclusione, Silvio Berlusconi non nasconde il proprio “sconcerto” per il matrimonio tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti. Il Cav, a quanto apprende l’Adnkronos, si è detto “preoccupato” per la nascita di un governo definito di “ultra-sinistra”.
20.20 – Salvini: “Ribaltone pronto da tempo”
Sta per nascere un Governo con “un gioco di palazzo contrario alla maggioranza silenziosa del popolo italiano che ha votato da due anni a questa parte, un ribaltone pronto da tempo”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini, in conferenza stampa al Senato.
20 – Incontro in programma alle 21: Zingaretti-Orlando vedono Conte-Di Maio
“L’incontro in programma alle 21 è tra le delegazioni del Pd e del M5s. La delegazione del Pd è composta dal segretario Nicola Zingaretti e dal vice Andrea Orlando, quella del M5s da Giuseppe Conte e Luigi Di Maio”. Lo sottolineano fonti del Pd.
19.30 – Zingaretti: “Vogliamo governo serio che duri”
“Fare il governo è una cosa seria, noi siamo persone serie, non vogliamo farne uno come il precedente che cada dopo 14 mesi”. Lo ha detto il segretario del Pd Nicola Zingaretti sotto la sede del Pd.
19.13 – Incontro Conte-Di Maio-Zingaretti alle 21
Un nuovo incontro tra Pd e M5S è previsto questa sera alle 21. Lo riferiscono fonti Pd, specificando che parteciperanno all’incontro Nicola Zingaretti con il vicesegretario Andrea Orlando per il Pd e il premier Giuseppe Conte con Luigi Di Maio per il Movimento 5Stelle .
19.05 – Conte a Palazzo Chigi
19 – Zingaretti al Nazareno con vertici Pd
Nicola Zingaretti è giunto nella sede del Pd in auto dopo il colloquio con Di Maio.
18.45 – M5s, verso consultazione su Rousseau per governo Pd
Il M5s sarebbe intenzionato a verificare sulla sua piattaforma Rousseau il “sentiment” degli iscritti al Movimento riguardo l’ipotesi di governo con il Pd. E’ quanto si apprende in ambienti del Movimento. La data della consultazione tuttavia non sarebbe stata ancora fissata.
18.37 – Meloni: “Dobbiamo essere pronti a tutti”
“Dobbiamo essere pronti a mobilitarci, non solo con la petizione per chiedere ‘elezioni subitò e che in poche ore ha raccolto già 50 mila firme. Se necessario scenderemo in piazza: dobbiamo far sentire la nostra voce perché un altro governo fatto solo per massacrare gli interessi e i diritti degli italiani non ce lo possiamo permettere”. Lo dice Giorgia Meloni di Fdi.
18.34 – Vertice Di Maio-Zingaretti durato 25 minuti
L’incontro tra il capo politico M5S Luigi Di Maio e il segretario Pd Nicola Zingaretti a Palazzo Chigi è durato circa 25 minuti.
18 – Domani alle 19 assemblea parlamentari M5s
Domani alle 19, a quanto si apprende, si terrà l’assemblea congiunta dei gruppi
17.50 – Di Maio a Palazzo Chigi
Il capo politico del M5s Luigi Di Maio é appena arrivato a palazzo Chigi.
17.44 – Di Maio-Zingaretti alle 18 a Palazzo Chigi
A quanto si apprende, il capo politico del M5s Luigi Di Maio e il segretario del Pd Nicola Zingaretti si incontreranno alle 18 a palazzo Chigi nell’ufficio del vicepremier.
17.13 – Quirinale, consultazioni al via domani alle 16
Le nuove consultazioni del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cominceranno domani alle 16 e si concluderanno alle 19 di mercoledì. Lo comunica l’ufficio stampa del Quirinale. Nel pomeriggio della seconda giornata sfileranno le delegazioni maggiori: Fi alle 16; Pd alle 17; Lega alle 18; M5S alle 19.
16.45 – Fornaro (Leu): “Noi in governo Conte 2? Questione da risolvere tra Pd e M5s”
“La palla è nel campo dei cinquestelle, vediamo cosa decidono nel vertice in corso. Il tempo stringe. Noi siamo pronti a entrare in una maggioranza con un programma di svolta”. Così Federico Fornaro di LeU lasciando il bar del centro di Roma dove con Roberto Speranza ed altri del gruppo alla Camera ha incontrato – “ma è stato un incontro casuale, per un caffè”, precisa – il vicesegretario Pd Andrea Orlando. “Pronti anche con premier Conte? Questa é una questione che devono risolvere Pd e M5s”, ha risposto Fornaro.
16.38 – Crimi arrivato a vertice M5s
Il sottosegretario e senatore Vito Crimi è appena arrivato alla riunione dello stato maggiore del M5S.
16.20 – Centinaio (Lega): “Disponibili a governo di legislatura con M5s”
“Rinnoviamo la disponibilità ad aprire con i 5 stelle un confronto per arrivare a un accordo di legislatura. Non ci interessano cose di breve respiro o fatte contro qualcuno ma un patto per rinnovare e portare avanti il programma di governo”. Lo dice Gianmarco Centinaio, ministro della Lega, interpellato al telefono dall’ANSA. (A
15.53 – Al via vertice M5s
E’ in corso una riunione dello stato maggiore M5S in una abitazione privata del centro di Roma. Presenti all’incontro, oltre al leader 5 Stelle Luigi Di Maio, il presidente della Commissione Antimafia Nicola Morra, i ministri Alfonso Bonafede e Riccardo Fraccaro, i capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, il presidente di Rousseau Davide Casaleggio e il socio di Rousseau Massimo Bugani.
15.45 – Di Maio arrivato al vertice
Il capo politico M5S Luigi Di Maio è appena arrivato alla riunione dello stato maggiore del Movimento. Di Maio é entrato nell’edificio che ospita la riunione sorridendo e senza rilasciare dichiarazioni.
15.40- Orlando (Pd): “Fornaro e Speranza”
Il vicesegretario vicario del Pd Andrea Orlando è riunito in un bar nei dintorni della Camera con i deputati di LeU Federico Fornaro (capogruppo a Montecitorio), Roberto Speranza (segretario nazionale di Articolo 1), Nico Stumpo e Michela Rostan.
15.42- Vertice M5s in una appartamento in centro
Sta per iniziare a Roma, in un appartamento del centro storico, il vertice dei Cinque stelle per decidere sul governo. Alla riunione parteciperà Luigi Di Maio che è stato a Palazzo Chigi prima di dirigersi all’appuntamento. Alla riunione dovrebbero partecipare Davide Casaleggio, i capigruppo Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli e gli altri esponenti di spicco del Movimento.
15.30 – Casaleggio a Roma
Davide Casaleggio e Nicola Morra sono da pochi minuti arrivati in una abitazione privata del centro di Roma. “E’ una bella giornata”, dice un cronista al presidente della Commissione Antimafia. “Il clima è più che positivo”, risponde sorridente Morra, alludendo al tempo. Alla riunione si sono aggiunti anche i capigruppo Francesco D’Uva, Stefano Patuanelli e il socio di Rousseau Massimo Bugani. A stretto giro, anche il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede fa capolino al vertice 5 Stelle.
15.28 – Italia chiede rinvio su candidato commissione Ue
L’Italia “in queste ore” chiederà il rinvio per l’indicazione del candidato per la Commissione europea. Lo si apprende da fonti qualificate. Oggi scadeva il termine, non ultimativo, posto dalla nuova presidente Urusula von der Leyen, ma anche la Francia non ha indicato il suo candidato commissario.(
15.25 – Renzi: “Crisi di governo nella mani dei segretari”
“Adesso la crisi di governo è nelle mani dei segretari di partito. Io come tutti auspico che prevalgano la saggezza e la responsabilità, da parte di tutti. Dire ‘prima gli italianì oggi significa dire: mettiamo a posto i conti e garantiamo un governo”. Lo scrive Matteo Renzi nella sua e-news.
14.30 – Direzione Pd convocata domani per le 18
14.10 – Conte: “Ho ricordato ai colleghi che l’Italia lavora in prima linea per agenda che protegga i figli e le generazioni future”
“Ho ricordato ai colleghi che l’Italia ha una posizione di leadership in Europa nel campo delle energie rinnovabili e lavora in prima linea per un cambio di paradigma e per realizzare un’agenda globale che protegga i nostri figli e le generazioni future”. Lo scrive su instagram Giuseppe Conte durante una pausa di lavori del G7.
14.05 – Di Maio a pranzo con la fidanzata Virginia Saba
Il vicepremier e capo politico del M5s Luigi Di Maio è da poco rientrato nella sua casa romana dopo un pranzo con la fidanzata Virginia Saba. Il leader pentastellato e la sua ragazza all’ora di pranzo sono usciti insieme dalla casa del vicepremier per dirigersi a piedi e in abiti casual in un ristorante nei pressi della sua abitazione. Dopo il pranzo sono rientrati insieme a casa.
14 – Di Stefano (M5s): “Discontinuità? Maggioranza relativa siamo noi”
“Io sono fiero di quanto abbiamo fatto in questi 14 mesi di governo che, se oggi non c’è più, è solo per colpa di un arrogante che si è creduto un Dio in terra sbagliando tutto e arrecando un danno al Paese. Perché dico questo? Perché sento parlare di ‘bisogno di un governo di discontinuità nei nomi e nel programma’ e allora è bene ribadire subito una cosa: il partito di maggioranza relativa in Parlamento, col 34% dei parlamentari è il Movimento 5 stelle”. Lo scrive su Facebook Manlio Di Stefano (M5s). “Da questa semplice osservazione -aggiunge- deriva un’ovvietà ovvero che le politiche e i nomi di governo saranno necessariamente scelti in maggioranza dal M5s. Cosa che garantirà agli italiani di continuare a vedere nascere riforme come il reddito di cittadinanza, l’anticorruzione, il taglio dei parlamentari, l’abbassamento delle tasse, il salario minimo ecc ecc… Inutile provare a invertire la realtà ogni giorno, la democrazia parla chiaro, i numeri contano”.
13.45 – Fonti parlamentari: “Indicazioni dei partiti al Colle entro le 19”
Ore decisive nelle trattative tra i partiti per il nuovo governo. A quanto si apprende da fonti parlamentari, i leader dei partiti dovrebbero comunicare le loro indicazioni al Quirinale entro le 19, in modo da permettere al presidente della Repubblica Sergio Mattarella di stilare il calendario della consultazioni.
13.02 – Marcucci: “Non ci sono veti, parliamo di contenuti”
“Non ci sono veti, vogliamo parlare di contenuti”. Così risponde il capogruppo Pd Andrea Marcucci, ai cronisti che lo interpellano all’uscita dal Nazareno sull’ipotesi di Conte premier di un governo M5s-Pd.
13 – Vertice M5s dopo pranzo
È previsto dopo pranzo,a quanto si apprende, il vertice dello stato maggiore del Movimento 5 Stelle chiamato a fare il punto, forse decisivo, sulla trattativa per un governo giallo-rosso. Al vertice, oltre al capo politico M5S Luigi Di Maio, è prevista la presenza di quasi tutti i “big” pentastellati, da Roberto Fico a Alessandro Di Battista, da Paola Taverna a Davide Casaleggio. Possibile, ma non confermata, la partecipazione di Beppe Grillo, al momento non ancora arrivato nella Capitale.
12.50 – Fiano (Pd): “Governo con chi ha era con Salvini? Ci si può provare”
“Ieri abbiamo lavorato tutto il giorno sul programma, oggi faremo un incontro con gli amministratori perché per fare un governo di svolta servono contenuti. Se si può fare con chi ha governato con Salvini? Ci si può provare, se chi lo ha fatto ha capito l’errore commesso”. Cosi Emanuele Fiano, deputato Pd, intercettato dai cronisti davanti Montecitorio.
12.30 – Centinaio (Lega): “Ottimista per risoluzione crisi”
Il ministro delle Politiche agricole e del Turismo Gian Marco Centinaio si è detto “ottimista su una risoluzione della crisi” trovando un “accordo con i pentastellati sui contenuti, sulle cose ancora non fatte del contratto di governo, su quei ‘nò che potrebbero diventare dei ‘sì'”. Lo ha detto ieri sera a Camporosso (Imperia) a margine del suo intervento sul palco del Lega Fest, la festa provinciale della Lega.
12.20 – Zingaretti riunisce cabina di regia al Nazareno
A breve si terrà al Nazareno una riunione della cabina di regia del Pd tra il segretario Nicola Zingaretti, il presidente del partito Paolo Gentiloni, le due vicepresidenti Ascani e Serracchiani, i due vicesegretari De Micheli e Orlando e i capigruppo Marcucci e Delrio. Lo rendono noto fonti del Nazareno.
12 – Renzi: “Mandare a casa Salvini per tornare protagonista”
“L’Europa deve cambiare linea economica adesso. In Germania arriva la recessione: l’export non basta. Brexit sarà un disastro per tutti. Lo scontro tra USA e Cina ci vede alla finestra. Ora è tempo di investimenti, non di austerity. Se manda a casa Salvini, Italia torna protagonista. Adesso. Lo scrive su Twitter il senatore del Pd Matteo Renzi.
11.40 – Capigruppo Pd riuniti con Zingaretti
I capigruppo del Pd Andrea Marcucci e Graziano Delrio sono giunti al Nazareno per incontrare il segretario Nicola Zingaretti. All’ingresso, non hanno rilasciato nessuna dichiarazione.
11.25 – Zingaretti: “Discontinuità su contenuti e squadra”
“Serve discontinuità sui contenuti e sulla squadra”. Lo ha detto Nicola Zingaretti sottolineando: “Ci vuole un programma condiviso e comune, né programmi paralleli né un contratto”.
11.22 – Zingaretti: “Si può e si deve andare avanti”
“Si può e si deve andare avanti nel rispetto delle idee e delle prerogative degli altri”. Lo dichiara il segretario Pd Nicola Zingaretti fuori dal Nazareno.
11.20 – Zingaretti: “No programmi paralleli”
“Non ci servono due programmi paralleli”. Lo dichiara il segretario Pd Nicola Zingaretti fuori dal Nazareno. “Sto lavorando per una soluzione seria, all’altezza dell’Italia, di forze non contrapposte che si incontrano e trovano selle soluzioni”.
11.17 – Zingaretti: “Dobbiamo ascoltarci a vicenda”
“Voglio difendere l’Italia dai rischi che corre, che vuol dire anche difendere le idee, la dignità i valori e la forza del Pd. Bisogna ascoltarsi a vicenda, le ragioni degli uni e degli altri e mi auguro che nelle prossime ore ci sia la possibilità di farlo, finora non era avvenuto”. Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
11.15 – Zingaretti: “Convinto serva esecutivo di svolta”
“Sono e rimango convinto che serva un governo per questo paese, un governo di svolta”. Lo afferma il segretario del Pd Nicola Zingaretti.
11.13 – Zingaretti: “Serve discontinuità su squadra”
Servono “elementi di discontinuità sia sui contenuti sia su una squadra da costruire”. Lo ribadisce il segretario del Pd Nicola Zingaretti fuori dal Nazareno.
10.05 – Paragone (M5s): “Fico premier? non credo”
“No, non credo voglia farlo. Roberto Fico ha una sensibilità diversa, lo ha palesato tante volte”. Lo ha detto Gianluigi Paragone, senatore del Movimento 5 Stelle, ad ‘Agorà Estatè su Rai3, rispondendo a chi gli chiedeva se Fico potrebbe essere il presidente del Consiglio di un nuovo governo Lega-M5S. ctr
10.03 – Paragone (M5s): “In caso di accordo col Pd vedrò cosa fare”
“Nel caso di accordo con la Lega resto nel gruppo parlamentare M5S. Nel caso di un accordo con il Partito democratico vediamo. Lo voglio vedere questo governo. Poi, magari, ripeto, mi sorprenderanno tutti. Metteranno una figura come Stefano Fassina o Emiliano Brancaccio Ministro dell’Economia”. Questa la risposta del senatore Gianluigi Paragone, parlamentare del Movimento 5 Stelle, ad Agorà Estate Rai Tre, condotto da Monica Giandotti, alla domanda su come si comporterà in caso di nuovo governo.