Il nuovo primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis ha annunciato in Parlamento un emendamento per revocare dall’1 settembre le restrizioni mirate al controllo sui capitali introdotte nel 2015, all’apice dello scontro tra il precedente governo di sinistra e i creditori Ue e Fondo monetario internazionale culminato nel referendum sul programma di austerità. Per evitare la fuga di liquidità all’estero, Tsipras aveva imposto un tetto di 420 euro la settimana ai prelievi di contante al bancomat e un limite di 2mila euro al cash che ogni cittadino greco era autorizzato a portare con sé in caso di viaggi all’estero.
“Quattro anni dopo la sua introduzione il controllo del capitale termina”, ha affermato Mitsotakis prima che il ministro delle finanze, Christos Staïkouras, prendesse la parola per chiarire che la revoca di questa misura – auspicata dal governatore della banca centrale greca Υiannis Stournaras come segnale di “ritorno alla normalità” – avverrà “dal primo settembre”. Lo scorso anno, dopo la conclusione del terzo piano di salvataggio, i vincoli erano stati allentati alzando da 2.300 a 5.000 euro il limite mensile di contanti che può essere ritirato dai conti correnti bancari.
Il ritorno alla libera circolazione dei capitali dovrebbe aiutare a rafforzare la fiducia, attrarre investimenti e aprire la strada a una revisione al rialzo del rating greco, che è ancora sotto il livello “investment”. In compenso, dall’insediamento del nuovo governo i rendimenti dei titoli di Stato decennali ellenici sono crollati passando dal 2,9% dell’8 luglio all’1,95% di oggi. Mitsotakis la scorsa settimana ha fatto il giro delle capitali europee per convincere i creditori ad abbassare i duri obiettivi fiscali richiesti al paese. Intanto Staikouras ha dichiarato al Financial Times che l’esecutivo di Atene implementerà rapidamente un programma di tagli delle tasse e privatizzazioni per promuovere la crescita, rassicurando gli investitori e “spostando l’economia verso una spirale virtuosa ascendente“.