Mentre ci si avvicina alla scadenza fissata dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per trovare un accordo per la formazione di un nuovo governo, con Pd e Movimento 5 Stelle in piena fase di contrattazioni, Matteo Salvini si oppone alla formazione di un esecutivo giallorosso e durante una conferenza stampa al Senato parla di “classico ribaltone all’italiana” attaccando gli ex alleati di governo: “Se vuoi fare il cambiamento non puoi governare col Pd, con Renzi, Lotti, Prodi e compagnia. La via maestra è il voto”.
“Sono orgoglioso di quello che abbiamo fatto per l’Italia e per gli italiani – esordisce il leader della Lega – Qualcuno per il patto, per le poltrone vuole smontare quello che abbiamo fatto finora”. Poi passa direttamente all’attacco dei Dem e degli ex partner di governo, sostenendo che “sta vincendo il partito delle poltrone“: si tratta di “un gioco di palazzo contrario alla maggioranza silenziosa del popolo italiano che ha votato da due anni a questa parte, un ribaltone pronto da tempo”, dice il ministro dell’Interno uscente, dicendo però che rifarebbe tutto perché è così che è stato “smascherato un giochino che qualcuno preparava da tempo”.
Sarebbe questo gioco sottotraccia, secondo Salvini, a spiegare il motivo dei “tanti no”: “Capiamo adesso il perché dei tanti no come quelli sull’Autonomia – ha detto – Rimaniamo increduli che il taglio dei parlamentari sia sparito dall’orizzonte. Se qualcuno preferisce il governo con Bibbiano, Banca Etruria, Mps, noi facciamo volentieri mille passi avanti. Noi a testa alta andiamo dagli italiani perché la dignità non è in vendita, non vale mille poltrone. Sono orgoglioso della scelta di libertà fatta dalla Lega. Puoi scappare dalle elezioni per un mese o un anno, ma il giudizio del popolo prima o poi arriva e a casa ci vai”.
“Nessun appello alle piazze”, però, precisa Salvini, anche se la ministra uscente per la Famiglia di marca leghista, Alessandra Locatelli, nella giornata di lunedì ha chiesto che “il popolo insorga nel caso di un governo Pd-M5s”. Questo perché il suo obiettivo, dice Salvini, è quello di “garantire stabilità a questo Paese. La via maestra è il voto. Chi ha paura del voto del popolo non ha la coscienza pulita”, ha poi aggiunto riferendosi a Democratici e Pentastellati.
Da Pd e Cinquestelle arrivano presto le reazioni alle dichiarazioni di Salvini. E tra i primi a controbattere c’è proprio Matteo Renzi, bersaglio preferito degli attacchi del leader leghista nelle ultime settimane: “Ascoltando la conferenza stampa del prossimo ex ministro dell’Interno ho come l’impressione che Salvini sia leggermente ossessionato da me – ha scritto su Facebook – E dire che questo caos l’ha fatto tutto da solo. Relax, omonimo #NoTax #NoIva”.
Gli fa eco l’altro ex presidente del Consiglio Dem, Paolo Gentiloni: “Tre settimane dopo aver provocato la crisi ed essersi spiaggiato si risente Salvini. Molto fumo a squarciagola. L’arroganza diventa petulante“.
Anche il sottosegretario agli Esteri, Manlio Di Stefano, risponde su Twitter: “Salvini un consiglio, dopo quello che hai combinato per arroganza e voglia di potere, devi solo stare zitto e vergognarti“.