Le accuse nei confronti di un 35enne sudanese sono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro: l’uomo è stato sorpreso dai carabinieri alla guida di una Opel Zafira mentre stava accompagnando nei campi, in agro di Ginosa, nel Tarantino, sette braccianti extracomunitari. Ammende per 20mila euro al proprietario dell'azienda agricola
Trenta euro per 12 ore di lavoro. Ogni giorno, piegati sui campi, in precarie condizioni igienico-sanitarie e senza alcuna garanzia contrattuale, nonché in violazione delle norme sulla salute e sulla sicurezza sul lavoro. Era questa la quotidianità di 7 braccianti agricoli africani sfruttati, secondo i carabinieri di Ginosa, nel Tarantino.
Il ‘padrone’ era un 35enne sudanese, domiciliato a Bernalda, in provincia di Matera, che è stato arrestato dai militari dell’Arma e posto ai domiciliari. Le accuse nei suoi confronti sono di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro. L’uomo è stato sorpreso alla guida di una Opel Zafira mentre stava accompagnando nei campi, in agro di Ginosa, i sette braccianti extracomunitari.
Dai primi accertamenti sono subito emerse le condizioni di sfruttamento a cui erano sottoposti i lavoratori da parte dell’arrestato. L’uomo sudanese non è il solo accusato. Nell’ambito della stessa operazione è stato infatti denunciato in stato di libertà un 37enne di Ginosa, datore di lavoro, al quale sono state contestate ammende per 20mila euro.