Dopo le tensioni della mattina, nel primo pomeriggio il dialogo tra i due partiti è ricominciato. Salvo poi bloccarsi di nuovo in serata. Il Quirinale ha terminato il primo giro di consultazioni e domani aspetta democratici e M5s. In serata l'assemblea congiunta dei pentastellati. Difficoltà sulla composizione della squadra. Cerno (Pd): "Discontinuità deve valere per i gialli e per i rossi". Il grillino Patuanelli: "Di Maio deve essere nell'esecutivo". Domani direzione Pd. I 5 stelle annunciano voto su Rousseau "alla fine del percorso" - CRONACA ORA PER ORA
In mattinata lo stallo e la sensazione che il progetto fosse già naufragato, nel pomeriggio un’accelerazione e, a tarda sera, di nuovo un blocco. La trattativa per il governo giallorosso va avanti, ma non senza difficoltà. Superato il veto su Giuseppe Conte e rimessa in discussione la poltrona del Viminale, ora l’ostacolo è la vicepresidenza. Il Partito democratico non vuole che Luigi Di Maio sia vice, perché ritiene già il premier in quota 5 stelle. “Non è un rimpasto”, è il commento affidato alle agenzie da fonti interne del Pd. A replicare è stato però il capogruppo M5s Stefano Patuanelli, dicendo che “il capo politico deve avere un ruolo nell’esecutivo”. Un altro elemento che ha raffreddato la discussione è stato l’annuncio del voto su Rousseau: i 5 stelle chiederanno il parere della base “alla fine del percorso”. Uno “sgarbo istituzionale”, secondo il Pd e invece “imprescindibile” per i grillini. Da questo punto si ricomincerà a trattare domani mattina alle 8.30, quando si vedranno le delegazioni. Poi alle 10 ci sarà la direzione Pd e probabilmente si rivedranno i leader. Nel pomeriggio ci saranno invece le consultazioni finali al Colle.
Nel frattempo oggi Conte ha collezionato anche il tweet di sostegno di Donald Trump, a cui l’avvocato ha replicato facendo trapelare il suo apprezzamento per il gesto. Nel M5s, per dirla con le considerazioni morbide di Roberto Fico al Colle, la situazione è fluida. E non a caso è intervenuto, di nuovo, Beppe Grillo: nelle ore più delicate ha pubblicato un post sul blog paragonandosi a Mosè che ha aperto le acque e indicato la strada.
La cronaca della giornata – Dopo il vertice di quattro ore di ieri notte, Pd e M5s avrebbero dovuto vedersi in mattinata. Il M5s però verso le 10 ha diffuso una nota per annullare qualsiasi nuovo incontro: “Nel Pd hanno ancora le idee confuse. Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri”. Toni duri che di fatto hanno avuto l’effetto immediato di affossare ogni dialogo. Le trattative si sono sbloccate alle 15.30 con una nota firmata da fonti di Palazzo Chigi: Conte ha dichiarato che la poltrona da ministro dell’Interno non era mai stata richiesta da Di Maio. Un messaggio alle due parti: il nodo Viminale non bloccava più il dialogo e si poteva ripartire. Ma soprattutto Conte si è posto come guida e il Pd lo ha accettato senza discussioni. Praticamente in contemporanea, il Quirinale ha fatto sapere che sarà concesso altro tempo solo al premier incaricato. Il cantiere sul programma è ripartito subito: alle 18 i capigruppo dei due partiti si sono incontrati per lavorare su un documento condiviso. “Il clima è positivo“, hanno commentato all’uscita. Questo prima che si ritornasse a discutere sulla squadra.
La discussione sulla squadra: il nodo vicepremier. E anche nel Pd si chiede discontinuità sui nomi – Caduto il veto sulla sua permanenza all’interno dell’esecutivo, Conte ha provato a far passare per sé il ruolo di garante super partes ricoperto nel governo gialloverde. Con Zingaretti e Di Maio come vice. Ma il governatore del Lazio non ci sta: intende restare in Regione e “non farà parte di un governo Pd-M5s”, spiegavano nella notte gli ambienti dem. Una posizione confermata da Marcucci in serata. Questo perché, è il ragionamento, Conte va ormai considerato in quota 5 Stelle. E il Pd vuole la poltrona di vicepremier, ma a patto che sia un incarico unico affidato a Orlando. Sull’altro fronte, il vero problema è il ruolo di Di Maio. Il leader 5 stelle avrebbe in un primo momento rivendicato anche il Viminale. Che anche il Pd vuole ottenere- come segno di “discontinuità” dopo la gestione Salvini – insieme ai ministeri chiave dell’Economia, della Giustizia e del Lavoro. Nessun problema per il primo e l’ultimo. In via Arenula, però, Di Maio vuole mantenere Alfonso Bonafede. Il rifiuto dei dem è netto: o i 5 stelle prendono gli Interni o mantengono la Giustizia, non entrambi. Nella formazione delle squadra, si dovrà seguire la regola della discontinuità invocata da Zingaretti. Che valga per Pd, ma pure per M5s. “Deve valere per i gialli e per i rossi”, ha detto il senatore Cerno.
L’assemblea congiunta M5s (senza Di Maio) e il voto su Rousseau – I parlamentari 5 stelle si sono visti in serata per un’assemblea congiunta alla quale però non ha partecipato Di Maio. Sul tavolo l’analisi della situazione, in attesa che si sblocchino le trattative. Fondamentale per i 5 stelle sarà il voto sulla piattaforma Rousseau, necessario per dare il via libera all’eventuale patto e che, come annunciato dal Blog delle stelle, sarà fatto “alla fine del percorso”. A preoccupare più di tutto c’è la reazione degli iscritti al cambio di alleato e squadra. “La base sta vivendo lo stesso scossone vissuto con la Lega”, ha commentato il sottosegretario M5s Manlio Di Stefano. “Per me Lega e Pd pari sono. L’importante è che il Paese cominci a parlare la lingua del Movimento“. Nel corso dell’assemblea inoltre, c’è stato un gruppo di parlamentari che ha chiesto di evitare “di commettere degli stessi errori” fatti con il Carroccio. “Di Maio aveva troppi incarichi”, ha detto il deputato Luigi Gallo. Oggi a esprimersi in maniera dura nei confronti del Partito democratico era stato l’ex deputato Alessandro Di Battista, uno dei leader più perplessi sul patto con gli avversari storici: “Io pretendo”, ha scritto su Facebook, “la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton, che si porti a compimento la riforma dello sport per togliere potere clientelare dalle mani di Malagò e che si realizzi finalmente una legge durissima sui conflitti di interessi e contro l’accentramento di potere, immenso male del nostro Paese. Non ho sentito nessuno del Pd pronunciarsi su questo in questi giorni”.
Il calendario delle consultazioni – Sergio Mattarella oggi ha iniziato il secondo giro di consultazioni. Lo schema è lo stesso del primo giro: Alle 16 Mattarella ha telefonato al senatore a vita Giorgio Napolitano. Poi ha visto i presidenti di Senato e Camera, Elisabetta Casellati e Roberto Fico, quindi a seguire sono arrivati i gruppi Misti dei due rami del Parlamento. Domani invece ci saranno le delegazioni maggiori: Forza Italia alle 16, Pd alle 17, Lega alle 18, M5s alle 19.
CRONACA ORA PER ORA –
23.05 – Fonti Pd sul nodo vicepremier: “Di Maio è tornato a rivendicare la vicepresidenza”
“Rischia di saltare tutto, perché Luigi Di Maio è tornato a rivendicare la vicepresidenza del Consiglio”. Lo affermano fonti Pd, confermando quanto emergeva negli ultimi minuti.
23 – Di Maio annuncia: “Voto online su piattaforma Rousseau alla fine del percorso”
22:00 – Giorgetti: “Governo M5s-Pd è investimento per la Lega”
“Questo governo lo vedo come investimento per la Lega e per Salvini, è la morte del Movimento 5 Stelle e del Pd in una botta sola”. Lo ha detto il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti dal palco della Berghem Fest di Alzano Lombardo. “Si tratta di avere pazienza”, ha aggiunto.
21.47 – Verso conclusione assemblea dei parlamentari M5s
Si avvia verso la conclusione l’assemblea congiunta M5s. Molti dei parlamentari che hanno preso parte alla riunione hanno già lasciato, a decine, Montecitorio. Tra questi il ministro della Cultura Alberto Bonisoli e quella della Difesa Elisabetta Trenta. Nel corso del confronto, è stato riferito, si è parlato soprattuttodei temi da inserire nel programmadi governo in un clima, é stato precisato, che sostanzialmente ha dato già per acquisito un accordo con i dem.
21.34 – Fonti dem: “Nuovo incontro domani alle ore 8:30”
Dovrebbe tenersi domattina alle 8:30 il nuovo incontro tra le delegazioni di M5S e Pd per la definizione del programma di governo. Lo riferiscono fonti dem.
21.22 – Giorgetti: “Dialogo con M5s? Faranno governo con il Pd, contro il popolo”
“Faranno il governo con il Pd, contro il popolo italiano”. Così il sottosegretario leghista Giancarlo Giorgetti ha risposto alla domanda su un possibile forno ancora aperto tra M5s e Lega.
21.23 – Di Stefano (M5s): “Base sta vivendo lo stesso scossone vissuto con la Lega”
“La base sta vivendo lo stesso scossone vissuto con la Lega. Per me Lega e Pd pari sono. L’importante è che il paese cominci a parlare la lingua del Movimento” . Lo ha detto il sottosegretario agli Esteri Manlìo Di Stefano lasciando l’assemblea congiunta M5s.
20.50 – Spadafora (M5s): “Stallo? No, tutto procede”
“No non mi sembra, tutto procede”. Lo afferma il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Vincenzo Spadafora entrando a Palazzo Chigi e rispondendo a chi chiede se si sia allo stallo.
20.30 – I capigruppo M5s a Chigi da Di Maio
I capigruppo del M5s di Senato e Camera, Stefano Patuanelli e Francesco D’Uva sono a Palazzo Chigi, i due grillini hanno lasciato la Camera per incontrare Luigi Di Maio. Il premier Giuseppe Conte ha invece lasciato la sede del governo.
20.20 – Al via l’assemblea dei parlamentari dei 5 Stelle
Da quanto si apprende, al momento non c’è il leader politico Luigi Di Maio.
19.50 – Terminato l’incontro tra Pd e M5s alla Camera
Il secondo incontro tra le delegazioni Pd e M5s alla Camera, si è conclusa. E’ durato circa un’ora e mezza. “È stata una riunione serena, abbiamo approfondito i punti per una base comune programmatica”. L’hanno detto i capigruppo del Pd in Parlamento Graziano Delrio e Andrea Marcucci e la vicesegretaria del partito Paola De Micheli. “Abbiamo lavorato in buon clima, ci vedremo domani. Non abbiamo parlato di nomi”. L’ha detto il capogruppo del Movimento 5 stelle al Senato Stefano Patuanelli.
19.30 – Lorenzin: “Siamo in attesa. Ma siamo favorevoli alla nascita di un nuovo governo”
“Siamo in situazione di attesa però siamo assolutamente favorevoli alla nascita di un nuovo governo se rispetterà un perimetro più europeista e prenderà in mano la difficile situazione economica del Paese. Poi valuteremo attentamente i contenuti e i programmi”. Lo ha detto Beatrice Lorenzin di Civica-popolare dopo il colloquio al Quirinale con il presidente Sergio Mattarella.
19.05 – Leu ha confermato la “disponibilità a sostenere il governo di svolta”
Leu ha confermato al presidente della Repubblica “la disponibilità a sostenere il governo di svolta, che si sta formando, pur non avendo messo veti sui nomi. Quello che ci interessa sono i programmi e non il risiko dei nomi”. Così Loredana De petris, capogruppo al Senato del Gruppo Misto e esponente di Liberi e Uguali, al termine del secondo giro di Consultazioni al Quirinale.
19.02 – Conte esce a piedi da Palazzo Chigi con il figlio
Il premier Giuseppe Conte è appena uscito a piedi da Palazzo Chigi. Conte è uscito con il figlio e si è recato a un negozio di telefonia dall’altra parte della piazza.
19 – Bonino: “Non ci sono le condizioni per garantire sostegno a questo governo”
“Non riteniamo che ci siano le condizioni per poter garantire un sostegno a questo governo che consideriamo un oggetto misterioso. Non compriamo a scatola chiusa. Aspettiamo di avere chiarezza sui temi”. Così Emma Bonino, leader di +Europa, al termine del colloquio al Quirinale con il capo dello Stato Sergio Mattarella.
18.45 – Le foto dell’incontro alla Camera tra le delegazioni
Due foto dell’incontro alla Camera tra le delegazioni M5S e Pd sono state diffuse dallo staff di Nicola Zingaretti. Intorno al tavolo per i dem Graziano Delrio e Andrea Marcucci (capigruppo), la vicesegretario Paola De Micheli e il coordinatore della segreteria Andrea Martella. Per i cinquestelle Francesco D’Uva e Massimo Patuanelli (capigruppo), il senatore Andrea Perilli e il deputato Francesco Silvestri (vicecapogruppo).
18.35 – Toninelli: “Revoca delle concessioni è fondamentale”
Uno dei punti del possibile accordo tra M5s e Pd “lo vedo come fondamentale”, “l’impegno che dobbiamo portare avanti nella tutela dei beni comuni, anche attraverso la revoca delle concessioni, in particolare quelle autostradali”. Così il ministro dei trasporti Danilo Toninelli su Facebook. “Il lavoro istruttorio” “era a uno stadio avanzato”, spiega: “Bastava una norma di legge sostenuta da una maggioranza in Parlamento, ma la Lega ha sempre fatto muro. Ecco, ora la Lega ha deciso di mettersi fuori gioco da sola. Ma l’obiettivo rimane”.
18.30 – Apprezzamento Conte per tweet di Trump
Il tweet del Presidente americano Donald Trump, a quanto si apprende, è stato accolto con apprezzamento dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. A rendere particolarmente orgoglioso il Premier è stato il riconoscimento di agire sempre con la massima determinazione nel difendere l’interesse nazionale, pur essendo leale nei confronti di tutti i partner. Riconoscimento ribadito solo qualche giorno fa anche dal Presidente del Consiglio europeo Donald Tusk.
18.10 – Al Quirinale non sono arrivate richieste per allungare i tempi
17.50 – Colloquio Fico-Mattarella
Secondo alcune indiscrezioni che trapelano dal Quirinale, Fico ha descritto al capo dello Stato una situazione fluida dentro il Movimento 5 stelle.
17.45 – Zingaretti riunisce la segreteria al Nazareno.
E’ in corso al Nazareno la segreteria del Pd con il segretario Nicola Zingaretti.
17.40 – Marcucci (Pd): “Lo schema con Di Maio vicepremier non è possibile. Zingaretti non farà parte della squadra”
17.35 – Contatti tra Conte e il segretario Pd Zingaretti
Diversi contatti in giornata tra Giuseppe Conte e il segretario del Pd Nicola Zingaretti per fare il punto della situazione. Secondo altre fonti, sono state proprio queste telefonate a sbloccare la situazione.
17.25 – Delrio e Marcucci (Pd): “Alle 18 incontro con i capigruppo sul programma”
Alle 18 è previsto un vertice tra i capigruppo M5s e Pd per iniziare a lavorare sulla redazione di un documento condiviso. Lo annuncia il Movimento 5 stelle.
17.15 – Cerno (Pd): “La discontinuità del governo deve valere per i gialli e per i rossi. Zingaretti volti pagina e non proponga ministri dei governi Renzi e Gentiloni”
#maratonamentana #crisi La discontinuità del governo deve valere per i gialli e per i rossi. @nzingaretti volti pagina e non proponga ministri dei governi @matteorenzi e @PaoloGentiloni
— Tommaso Cerno (@Tommasocerno) August 27, 2019
17.00 – In corso incontro Mattarella -Fico
In corso nello studio alla Vetrata, il colloquio tra il capo dello Stato, Sergio Mattarella, e il presidente della Camera Roberto Fico, nell’ambito del secondo giro di consultazioni per la formazione del nuovo governo.
16.30 – In corso vertice Di Maio capigruppo M5s
E’ in corso a Palazzo Chigi un incontro tra il capo politico M5S Luigi Di Maio e i capigruppo di Camera e Senato, Francesco D’Uva e Stefano Patuanelli, per fare il punto sulla crisi di governo.
16.20 – Colloquio Mattarella-Casellati dura 20 minuti
E durato circa venti minuti l’incontro tra il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, e quello del Senato, Elisabetta Casellati, che ha aperto il secondo giro di consultazioni al Quirinale per la soluzione della crisi di governo. Al termine la seconda carica dello Stato non ha rilasciato dichiarazioni.
16.00 – Marcucci: “La trattativa è ripartita”
“La trattativa è ripartita diciamo che sono più ottimista. Passi in avanti? Direi di sì”. Lo dice Andrea Marcucci arrivando al Nazareno
15.57 – M5s: “Bene apertura Pd su Conte”
“Bene la chiarezza fatta dalla presidenza del Consiglio circa le false indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. Al contempo, accogliamo positivamente le parole di apertura di alcuni autorevoli esponenti del Partito Democratico sul ruolo del presidente Giuseppe Conte. Sì a un dialogo sul programma e sui temi. Il M5S vuole innanzitutto parlare di soluzioni per il Paese, in una fase che consideriamo delicatissima a seguito dell’apertura di una crisi che ci vede estranei a ogni responsabilità”. Così in una nota il M5S.
15.55 – Al via consultazioni al Quirinale
Con il colloquio tra il presidente della Repubblica Sergio Mattarella con la presidente del Senato, Elisabetta Alberti Casellati, si apre al Quirinale il secondo giro di consultazioni per la formazione di un nuovo governo in seguito alle dimissioni da presidente del Consiglio presentate da Giuseppe Conte. A seguire, il presidente Mattarella riceverà il presidente della Camera Roberto Fico. In base al comunicato diramato dal Quirinale, le consultazioni si svolgeranno in due giorni. (ANSA).
15.32 – Chigi: “Alla presenza di Conte mai chiesto Viminale per Di Maio”
Alla presenza di Giuseppe Conte non è mai stata avanzata la richiesta del Viminale per Luigi Di Maio. E’ quanto riferiscono fonti di palazzo Chigi. Le stesse fonti precisano che tale richiesta non è arrivata né dal Movimento 5 stelle né dallo stesso Di Maio.
15.30 – Boccia: “Risposte da M5s? No”
Avete avuto risposta finora dal Movimento 5stelle? “No”, è la risposta secca di Francesco Boccia, deputato del Pd e responsabile dell’economia digitale della segreteria, rientrando nella sede del partito. Alle 16 è prevista la riunione della cabina di regia del partito.
15.20 – Patuanelli (M5s): “Ci dicano che il nome è Conte”
“Ci dicano chiaramente che è lui (Conte, ndr) il nome che faranno al Quirinale. Poi il problema non può essere quello delle caselle”. Lo ha detto il capogruppo del M5S al Senato Stefano Patuanelli, arrivando a Montecitorio. “In questo momento – ha aggiunto il presidente dei senatori 5 Stelle – meno si parla meglio è”.
15.00 – Di Maio incontra commissioni
Il capo politico del M5s Luigi Di Maio sta per incontrare alla Camera i capogruppo M5s nelle diverse Commissioni. All’ordine del giorno lo stato della crisi. È un incontro propedeutico alla assemblea congiunta dei parlamentari che era stata preannunciata per stasera.
14.40 – Fonti Pd: “Risposte da M5s entro le 16”
Concluso il vertice tra i big del Pd e dopo una breve pausa pranzo, al Nazareno si aspetta la replica dei 5 Stelle. Da fonti Dem emerge che al partito di Luigi Di Maio sono state date poco più di 3 ore per dare una risposta e per far riprendere la trattativa Pd-M5s in vista di un nuovo governo che, come ha detto il capigruppo alla Camera Graziano Delrio, “si è bruscamente interrotta”, quando é saltato l’incontro tra le delegazioni dei due partiti, prevista alle 11. Le 3 ore e mezza a disposizione dei 5S (a partire dalle 12.30, quando si é conclusa la riunione al Nazareno) scadranno intorno alle 16. A quell’ora è prevista la cabina di regia dei Dem, nella loro sede.
14.35 – Romeo a Di Battista: “Lega c’è”
“Taglio dei parlamentari, revoca delle concessioni autostradali a chi è inadempiente, riforma dello sport (già approvata) e contrasto a lobby e poteri occulti, da Bibbiano ai banchieri corrotti. La Lega c’era, c’è e ci sarà”. Così Massimiliano Romeo, capogruppo della Lega al Senato, replica a Alessandro Di Battista.
14.30 – Di Maio vede parlamentari
Si dovrebbe tenere nel pomeriggio un incontro tra Luigi Di Maio e i capigruppo M5S nelle varie Commissioni parlamentari per fare il punto sulla crisi. Il leader 5 Stelle al momento si trova ancora a Palazzo Chigi. In serata, a partire dalle 19, si svolgerà l’assemblea congiunta con i deputati e i senatori.
14.15 – Calenda: “Sceneggiata. Pd ha detto già sì a Conte”
“È in atto una sceneggiata. Se volete fare una discussione programmatica parlate di Reddito di cittadinanza, Ilva, Quota 100 etc. Su Conte c’era un bel no. Che poi è diventato ni e ora è si. Qualche negoziato in vita mia l’ho fatto. Questa è una rotta collettiva di una classe dirigente impaurita. Basta”. Lo scrive l’europarlamentare del Pd, Carlo Calenda.
13.59 – D’Uva (M5s): “Trattativa non è saltata”
“Non mi risulta che la trattativa sia saltata. Si va avanti, una cosa per volta”. Lo ha detto il capogruppo alla Camera dei Cinque Stelle, Francesco D’Uva, intercettato dai cronisti nelle vicinanze di Montecitorio.
13.58 – D’Uva (M5s): “Su Conte grandissimo passo avanti”
“Che Conte non sia il punto è un grandissimo passo avanti, un’ottima notizia”. Lo ha detto il capogruppo alla Camera dei Cinque Stelle, Francesco D’Uva, intercettato dai cronisti nelle vicinanze di Montecitorio.
13.30 – Morani (Pd): “Su Conte no veti, perché stop a dialogo”
“Qualcuno mi spiega perché il dialogo tra Pd e M5s si è fermato? Non ci sono veti su Conte e c’è volontà di discutere su temi e priorità del paese. Quindi?”. Lo scrive su twitter Alessia Morani del Pd.
13.25 – Di Battista: “Pd parli su concessioni autostradali”
La prima richiesta di Di Battista riguarda le concessioni autostradali: “La revoca delle concessioni autostradali ai Benetton – scrive – un gruppo che ha socializzato i costi e privatizzato i profitti e che dopo la tragedia del Ponte Morandi non deve più toccare palla. 2.) Che si porti a compimento la riforma dello sport per togliere potere clientelare dalle mani di Malagò (avvistato due giorni fa “stranamente” all’Olimpico accanto a Veltroni). 3) Che si realizzi finalmente una legge durissima sui conflitti di interessi e contro l’accentramento di potere, immenso male del nostro Paese. Non era solo un problema riguardante Berlusconi evidentemente. È il “deep State” (lo Stato occulto) – conclude Di Battista – il nemico principale degli interessi dei cittadini. A me interessa contrastarlo. Sono le mie idee e le idee devono restare protagoniste. Io non ho sentito nessuno del PD pronunciarsi su questo in questi giorni”.
13.20 – Di Battista chiede “revoca concessione a Benettone” e “riforma sport”
“Insisto. Un grande potere contrattuale deve imporre grande coraggio sui temi. Io, da cittadino e da persona che negli anni ha dato anima e corpo al Movimento pretendo: revoca concessioni autostradali ai Benetton. Riforma dello sport togliendo potere clientelare nelle mani di Malagò; legge sul conflitto d’interesse. Io non ho sentito nessuno del PD pronunciarsi su questo in questi giorni”. Lo scrive su facebook Alessandro Di Battista
13.20 – Delrio: “Non c’è nessun veto su Conte”
“Di quale veto stiamo parlando? Non c’è alcun veto”. Lo ha detto il capogruppo del Pd alla Camera, Graziano Delrio, intercettato nelle vicinanze della Camera, a chi gli chiedeva se ci sia un veto su Conte. Poi, alla domanda se Conte debba trattare al posto di Di Maio, Delrio ha risposto: “Certamente i veti su di lui non ci sono, qualcuno prenda in mano la situazione”.
13.15 – Salvini: “Mattarella fermi mercimonio”
“Abbiamo fiducia che Mattarella non permetterà questo mercimonio ancora a lungo”. Così su facebook il leader della Lega, Matteo Salvini, in merito alle trattative tra M5S e Pd per la formazione di un Governo.
13.10 – Delrio: “Si torni a trattare”
“Speriamo che qualcuno lo riprenda in mano, perché adesso di tempo da perdere non ce n’è più. Il Paese aspetta risposte serie, non ci interessa discutere di posti e poltrone”. L’ha detto il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio uscendo dalla riunione con i big del partito.
13.05 -Salvini: “Taglio dei parlamentari e poi manovra”
“Per settimane i Cinque Stelle ci hanno sfidato a votare il taglio dei parlamentari, ci sono anche per farlo domani. Ci sono, va bene, si può fare: è un segnale di serietà e di rispetto del contratto di governo e di altra promessa mantenuta. Bisogna preparare una manovra economica importante che tagli le tasse”. Lo ha detto il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, in diretta Facebook.
13.03 – Salvini: “Conte due è come Monti bis”
“Conte è la riedizione del Governo Monti, preparava la manovra su suggerimento dei suoi amici Merkel e Macron”.Così su facebook il leader della Lega, Matteo Salvini.
13.02 – Marcucci: “Tema non è ministeri ma tempi rapidi”
“Il tema non è l’uno ne l’altro in un ministero. Il tema è cosa fare e farlo bene in tempi rapidi e dare risposte serie”. L’ha detto il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci al termine della riunione con i big del partito al Nazareno.
13 – Marcucci: “Conte faccia sforzo”
“Devono sparire gli egoismi. Se si riprende il ragionamento da questo punto di vista, se il presidente Conte fa uno sforzo in questo senso, magari le cose entro le 16 si possono migliorare”. Lo dice Andrea Marcucci lasciando il Nazareno. Il capogruppo del Pd al Senato auspica “buonsenso nel gestire questa fase”. Quanto all’ipotesi di Luigi Di Maio al ministero dell’Interno, Marcucci replica: “Il tema non è uno o l’altro al ministero, il tema è cosa fare in tempi rapidi e bene”.
12.55 – Delrio: “Dialogo bruscamente interrotto”
“C’era un dialogo con dei passi programmati, bruscamente interrotto. Noi da giorni stiamo lavorando per un governo solido e di svolta. Si è interrotto il percorso, non capiamo perché. Speriamo che qualcuno lo riprenda in mano perché il Paese non ha tempo da perdere”.
12.40 – Benifei: “Trattativa si fermerà per colpa Di Maio”
“In sede Pd in questi giorni abbiamo discusso del futuro dell’Italia, scrivendo proposte per ridare speranza agli italiani e rimettere il nostro Paese al centro dell’Europa, se ora si fermasse questo lavoro sarebbe solo per volontà di Luigi Di Maio e del M5S #m5spd”. Lo scrive su twitter Brando Benifei, capogruppo Pd a Bruxelles.
12.20 – Cabina di regia Pd alle 16
“Oggi al Nazareno alle ore 16 si riunisce la cabina di regia del Pd per assumere le decisioni conseguenti sulla crisi di governo, anche a seguito della cancellazione, da parte della presidenza del Consiglio, dell’incontro previsto questa mattina a Palazzo Chigi con la delegazione M5S”. Così in una nota l’ufficio stampa Pd.
12.24 – Cerno: “M5s e Pd dimostrino che ci sono più cervelli che poltrone”
“Movimento 5 stelle e Pd si siedano e discutano di temi per dare al paese un futuro. Dimostrino che ci sono più culi, anzi cervellI, che poltrone. Negli ultimi mesi c’era già Salvini che pensava alle poltrone. Noi pensiamo all’Italia che ha bisogno di un progetto”. Lo dice il senatore del Pd Tommaso Cerno.
12.15 – Misiani (Pd): “Prima programma poi nomi”
“Noi vogliamo impegnarci per un progetto utile all’Italia: lavoro, salari, detassazione, ambiente, sviluppo, scuola. Se i #5Stelle sono d’accordo su questo, troveremo l’accordo sulla squadra per dare all’#Italia un #Governo stabile. #noultimatum #primailprogramma”. Così su Twitter il responsabile economia del Pd, Antonio Misiani.
12 – De Micheli: “Da Pd proposte, da M5s ultimatum”
“Sono tre giorni che il Pd parla di proposte: salari, ambiente, sviluppo e imprese, infrastrutture, scuola e cultura. E il M5S risponde soltanto per ultimatum”. Così la vicesegretaria Pd Paola De Micheli su Twitter.
11.40 – Marcucci: “Facciamo tutti passo indietro”
“Facciamo tutti un passo indietro. Di Maio non si assuma una responsabilità così pesante. Le sue ambizioni personali rischiano di far saltare un accordo per dare al Paese un governo nuovo. Disinnescare le clausole dell’Iva vale molto di più che salvare un incarico ministeriale”. Lo afferma il presidente dei senatori Pd Andrea Marcucci.
11.35 – Fonti M5s: “Mai chiesto Viminale”
“Luigi Di Maio non ha mai chiesto il Viminale per il M5S. Prima per noi vengono i temi”. Così fonti del M5S, replicando ai dem.
11.30 – Fonti Pd: “Accordo rischia di saltare per ambizioni Di Maio. Vuole Viminale”
“L’accordo di Governo rischia di saltare per le ambizioni personali di Luigi Di Maio che vuole fare il Ministro dell’Interno e il Vicepremier. Su questo non sente ragioni e va avanti a colpi di di ultimatum”. Lo affermano fonti Pd.
11.20 – Direzione Pd rinviata a domani alle 10
La Direzione del Pd si terrà domani alle 10 di domani e sarà allargata ai gruppi parlamentari. Si apprende da fonti parlamentari Pd.
11.10 – Sibilia (M5s): “Ok a modifiche decreti sicurezza”
“Nell’ambito delle indicazioni venute fuori dalle perplessità espresse dal Quirinale” si può ragionare su “una modifica dei due decreti sicurezza. Per il resto i decreti non toccano più di tanto la struttura gestionale avviata da Minniti”. A dirlo, all’Adnkronos, è il sottosegretario M5S all’Interno Carlo Sibilia.
11.04 – Bonifazi (Pd): “Ok Conte. Di Maio al Viminale? Allora voto”
“Sono uno serio e responsabile. Credo al Governo Istituzionale. E mi va bene anche Conte. Ma se devo accettare Di Maio al Viminale, per me si può andare a votare subito #CrisiDiGoverno”, così in un tweet Francesco Bonifazi, senatore Pd.
11.02 – Zingaretti al Nazareno: riunione tra big
Il segretario del Pd Nicola Zingaretti è al Nazareno, in una riunione con i vertici del partito.
11 – Fonti dem: “”M5s annulla vertice col Pd”
È annullato il vertice in programma alle 11 tra le delegazioni del M5S, Luigi Di Maio e Giuseppe Conte, e del Pd, Nicola Zingaretti e Andrea Orlando. A quanto si apprende da fonti Dem, una telefonata è giunta da Palazzo Chigi al Nazareno per annullare l’incontro.
10.45 – Pd, riunione vertici al Nazareno
Sorrisi accennati, facce un pò tirate entrando nella sede nazionale del Pd, e nessun commento alla nota del M5s sullo stop all’incontro con i Dem se non ci sarà un sì ufficiale al Conte bis. Così alcuni esponenti del Partito democratico che sono arrivati al Nazareno, entrando velocemente e senza rispondere ai cronisti che sono fuori. Tra gli ultimi ad arrivare, Antonio Misiani. All’interno sono riuniti tra gli altri, il capogruppo Graziano Delrio, i vice segretari Andrea Orlando e Paola De Micheli, l’ex segretario Maurizio Martina.
10.40 – Rotondi: “Se si continua così Mattarella scioglie Camere”
“Mattarella sta vivendo una condizione decisamente particolare. Coloro che criticavano l’interventismo politico del presidente Giorgio Napolitano oggi dicono che Sergio Mattarella dovrebbe osare di più. Mi pare assurdo”. Lo afferma il vicepresidente dei deputati di Fi Gianfranco Rotondi.
10.39 – Paragone: “Non voterò fiducia a governo M5s-Pd”
“Io non ragiono in termini di correnti, però il mio voto di fiducia per coerenza” non ci sarà. Lo afferma il senatore M5s Gianluigi Paragone ad Omnibus su La 7 annunciando il suo voto contrario ad un eventuale governo M5s-Pd. “Io – prosegue – ho pagato dei prezzi però sono coerente con quello che ho detto, mi dispiace ma non potranno avere il mio voto perchè questa sinistra è la peggiore possibile”. A chi gli chiede se votando no lascerà il Movimento per fare un suo partito, Paragone risponde: “Non resterò in Parlamento tutta la legislatura, prenderò le mie decisioni. Tornerò a lavorare”.
10.35 – Contestatrice a Palazzo Chigi: “Traditori”
“Traditori, traditori “. Una contestatrice, bandiera tricolore sulle spalle e megafono, ha manifestato la sua avversione per i tentativi di formazione di un governo giallo rosso, con un “flash mob” solitario davanti palazzo Chigi. La ragazza è stata fermata dalle forze dell’ordine ed allontanata dalla piazza a bordo di una volante.
10.24 – Pd, Franceschini al Nazareno
Dopo Graziano Delrio, nella sede del Pd è arrivato anche Dario Franceschini. L’esponente Dem non ha rilasciato nessuna dichiarazione all’ingresso.(A
10.20 – Conte a Palazzo Chigi
Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte è arrivato a palazzo Chigi dove, alle 11, era previsto un nuovo vertice con i leader di Pd e M5s.(ANSA).
10.08 – Pd, Delrio arrivato al Nazareno
Il capogruppo del Pd alla Camera Graziano Delrio è arrivato nella sede nazionale del Pd, al largo del Nazareno. È entrato senza rispondere alle domande dei cronisti su un prossimo incontro con il M5s.
10.06 – M5s: “Noi prima forza politica in Parlamento, lo ricordiamo”
“In una fase cosi delicata per il Paese non c’è tempo da perdere. Noi – si legge nella nota del Movimento – stiamo lavorando intensamente per dare risposte immediate ai cittadini. E dobbiamo sbrigarci perché il tempo stringe. Nel Partito democratico, però, hanno ancora le idee confuse. Predicano discontinuità ma ci parlano solo di incarichi e di ministeri, non si è parlato ne di temi ne di legge di bilancio. Così non va proprio bene. Ieri dopo 4 ore di incontro non si è arrivati a nulla. Così non si può lavorare. O si cambia atteggiamento o è difficile. Se si vuole il voto lo si dica apertamente. Il M5S è la prima forza politica in Parlamento, lo ricordiamo a tutti”.
10.05 – M5s: “Nessun nuovo incontro col Pd senza sì ufficiale a Conte”
“Rivedremo il Pd quando nei loro organi di partito avranno dato l’ok all’incarico a Conte. Nessun altro incontro fino a quando non avranno chiarito ufficialmente la loro posizione su Giuseppe Conte”. Così in una nota il M5S
10.04 – Calenda: “Spettacolo indecoroso, Pd sotto schiaffo”
“Sono stato zitto, come promesso, fino all’inizio delle consultazioni. Ma ora basta. Lo spettacolo è indecoroso. Oggi iniziano e noi stiamo prendendo da giorni schiaffi da Di Maio e soci. C’è un democratico rimasto che si ribelli ai diktat su Conte e a un negoziato che non ha toccato un tema vero (ILVA, Alitalia, Tap, Tav, RDC, Quota 100..)?! #Basta. Partito Democratico”. Così sui social Carlo Calenda.
10.02 – Di Maio ai suoi: “Se non dicono sì a Conte inutile rivedere Pd”
“Se non dicono si a Conte è inutile vedersi. Sono stanco dei giochini”. È quanto avrebbe detto ai suoi ieri sera Luigi Di Maio.