Forse una vendetta o una spedizione punitiva. Di certo un massacro nel quale si contano 26 persone morte quello avvenuto durante un attacco armato contro un bar nella città costiera meridionale di Coatzacoalcos, nello stato di Veracruz, in Messico. La strage è avvenuta intorno alle 22 ora locale di martedì al nightclub Caballo Blanco, dove tra le cinque e le sei persone sono arrivate a bordo di diversi furgoni e hanno lanciato bombe molotov nel locale, dopo aver sparso carburante, per appiccare il fuoco all’interno del locale.

Secondo le prime ipotesi delle autorità messicane, il massacro è stato una vendetta tra due gruppi rivali o una spedizione punitiva per il rifiuto dei proprietari del locale di pagare il pizzo. Il governatore di Veracruz, Cuitláhuac García, ha annunciato che è già stato identificato uno dei presunti responsabili, Ricardo “N”, alias “La Loca”: l’uomo era già stato arrestato il mese scorso, ma era stato rilasciato due giorni dopo.

Degli uccisi nel massacro, il peggiore nel Paese da quando il presidente del Messico Andrés López Obrador è entrato in carica 9 mesi fa, 16 sono uomini e 10 donne, che saranno sottoposti ad analisi forensi per l’identificazione. Il presidente messicano ha condannato la strage e ha dichiarato in una conferenza stampa di aver chiesto al procuratore generale messicano di farsi carico delle indagini e di andare fino “in fondo” al caso. Ma, scrive il Guardian, sebbene abbia posto maggiormente l’accento sulla prevenzione del crimine e sulla creazione di opportunità economiche, López Obrador ha fatto poco per cambiare il profilo di base della fallita strategia, ereditata dai suoi predecessori, contro i cartelli messicani.

Dall’inizio dell’anno, Coatzacoalcos è stata teatro di una sanguinosa guerra tra il cartello di Jalisco Nuova Generazione e Los Zetas, ritenuto il gruppo paramilitare più violento in Messico, sul controllo dello spaccio di droga e la raccolta del pizzo da bar e ristoranti. Lo scorso aprile, un comando armato ha ucciso 13 persone in una sala per feste a Minatitlan, località vicina a Coatzacoalcos, in un massacro dove è morto il proprietario di un bar che si è rifiutato di pagare il pizzo.

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