Valeria Bruni Tedeschi è arrivata alla Mostra del Cinema di Venezia per presentare “Seules les betes“, l’ultimo film di Dominik Moll in cui interpreta una donna che soffre di depressione e riscopre la passione con un’altra donna. “Tutto nasce, muore, rinasce…È il filo conduttore del film di Moll, cinque personaggi in cerca d’amore, cinque intrecci imprevedibili”, ha raccontato l’attrice in un’intervista al Corriere.
Il suo personaggio è quello di Evelyn, che riscopre la passione con Marion: una passione travolgente, come mostra anche una scena di sesso lesbo tra le due donne: “È la mia seconda love story gay. La prima fu a teatro con Le lacrime amare di Petra von Kant di Fassbinder. Il regista pretendeva che le scene d’intimità accadessero davvero, anche se nel buio. Non è stato facile. E nemmeno sul set di Moll. Non per l’omosessualità in sé, ma perché l’erotismo è difficile da esprimere. Uomo o donna, il turbamento è lo stesso”.
Una scena che prevede grande umorismo sul set e da cui, dice, se ne esce solo “con un po’ di umorismo. La tensione è così forte che bisogna sdrammatizzare. L’idea che si tratta di lavoro non basta. Riderci su è il modo migliore per superare l’imbarazzo”. Tornando al suo personaggio, “Marion è giovane, per lei è un primo amore. Per Evelyn forse l’ultimo. La felicità a volte spaventa più dell’infelicità”. Infatti poi muore: “È la prima volta che faccio la morta. Mentre ero lì, livida e rigida, mi è venuto in mente che i morti forse hanno dei pensieri. Che in quel vuoto resta una parte di vita. Difficile spiegarlo, ma è così”, conclude Valeria.