Tecnologia

Xiaomi Mi A3, lo smartphone Android One da 250 euro con prestazioni e autonomia convincenti

Xiaomi Mi A3 con sistema operativo Android One è uno smartphone di fascia media che garantisce aggiornamenti software futuri, è veloce e ha un'autonomia di due giorni. Il design è poco originale, mancano la certificazione di impermeabilità e l'NFC.

Xiaomi Mi A3 rappresenta la terza generazione di smartphone dell’azienda cinese basati sul sistema operativo Android One. Come sempre punta sul rapporto qualità/prezzo: per 249 euro offre 4 Gigabyte di memoria RAM, tre fotocamere posteriori e un’autonomia prolungata. Lo schermo da 6,01 pollici realizzato in tecnologia AMOLED, però, si ferma alla risoluzione HD+. Inoltre, manca l’NFC, per cui niente pagamenti in mobilità con Google Pay.

Il prezzo non è eccessivo e posiziona questo smartphone a metà strada tra il Redmi Note 7 e il Mi 9T della stessa azienda cinese, che però offrono meno garanzie in termini di aggiornamenti futuri. È probabile che, nel corso dei mesi, il prezzo del Mi A3 scenda, per assestarsi magari attorno ai 200 euro. Anche al prezzo attuale comunque può essere considerato uno dei punti di riferimento nella fascia di prezzo compresa tra i 200 e i 250 euro. La presenza di Android One, infatti, garantisce aggiornamenti e supporto nel tempo, caratteristiche non così scontate da trovare in questo segmento.

Ergonomia e schermo

Xiaomi Mi A3 è uno smartphone compatto che si può usare con una sola mano. Pesa 174 grammi e ha uno spessore di 8,5 millimetri, il rivestimento esterno è realizzato in vetro e la cornice in metallo lucido, con la colorazione grigia che si vede nelle immagini, è gradevole da vedere. Il design tuttavia non è dei più originali: sulla parte frontale c’è un notch a goccia (un pallino nero che nasconde la fotocamera frontale), le cornici sono ridotte ma comunque presenti (soprattutto sul bordo inferiore). I tre sensori fotografici posteriori sono disposti in verticali e la copertura posteriore assomiglia molto a quella dello Xiaomi Mi 9. Purtroppo manca la certificazione di impermeabilità, mentre è presente la presa jack per le cuffie.

La parte frontale è occupata quasi interamente dallo schermo, un pannello AMOLED da 6,01 pollici con risoluzione HD+ (720 x 1.560 pixel). Una risoluzione un po’ anacronistica, specie su un dispositivo da 249 euro. Comunque, nell’uso quotidiano non crei particolari problemi: lo schermo è gradevole da guardare grazie anche agli alti contrasti garantiti dalla tecnologia AMOLED. La differenza rispetto ai modelli con risoluzione Full-HD emerge nella fruizione dei contenuti multimediali. Inoltre la luminosità sarebbe potuta essere più elevata: nelle giornate particolarmente assolate i contenuti non sono perfettamente leggibili.

Gli angoli di visualizzazione sono ampi, il trattamento olefobico del vetro anteriore (un Gorilla Glass 5) è efficace. Lo schermo integra anche il lettore per le impronte digitali, che riconosce sempre l’impronta al primo colpo e velocemente. Non manca la funzionalità Always-On.

Prestazioni e autonomia

La presenza di uno schermo con risoluzione HD+ ha inevitabili riflessi positivi sulle prestazioni e sull’autonomia, dato che il sistema deve faticare meno per generare le immagini. Il processore Snapdragon 665, affiancato a 4 Gigabyte di memoria RAM e da uno spazio di archiviazione interno di 64 Gigabyte (espandibile tramite micro-SD), sono più che sufficienti per dare prestazioni elevate. Il Mi A3 risulta sempre fluido e scattante nelle operazioni quotidiane, e riesce a cavarsela anche nello svolgimento dei compiti più complessi, inclusi i giochi.

L’autonomia è decisamente superiore alla media. Con il nostro utilizzo tipico (misto tra LTE e Wi-Fi, due account mail attivi, centinaia di notifiche dai social ed app di messaggistica istantanea, oltre 2 ore di telefonate), siamo riusciti ad arrivare a due giorni pieni lontano dalla presa elettrica. In caso di emergenza c’è comunque la ricarica rapida a 18 Watt, mentre manca quella wireless.

La connettività include Bluetooth 5.0, Wi-Fi dual-band, sensore a infrarossi e supporto per la doppia SIM. Manca l’NFC, per cui niente pagamenti in mobilità con Google Pay, che è un po’ una contraddizione in termini per uno smartphone Android One.

Comparto fotografico

Il comparto fotografico dello Xiaomi Mi A3 trae ispirazione in parte dal top di gamma Mi 9. Il principale è da 48 megapixel, il secondario è da 8 megapixel ultra-grandangolare, il terzo è da 2 megapixel per la profondità di campo. Gli scatti sono piacevoli, soprattutto in diurna; in notturna subentra un po’ troppo rumore digitale. C’è comunque la modalità notte, che riesce a migliorare la situazione, pur non facendo miracoli. Divertente da usare il sensore grandangolare, così come lo zoom 2X interpolato, che torna utile nella quotidianità.

Buone notizie anche per quanto riguarda la fotocamera anteriore da 32 megapixel, che riesce a realizzare scatti convincenti in modalità ritratto. Si possono girare video fino alla risoluzione 4K a 30 fotogrammi al secondo, mentre lo slow-motion si ferma a 120 fps in Full-HD: i filmati risultano di buon livello in diurna, ma la qualità cala vistosamente in notturna. Rapportando questi risultati al prezzo di vendita, il comparto fotografico è promosso.