È morta in un incidente Jessi Combs, la “donna più veloce al mondo su quattro ruote“. Aveva 39 anni ed è rimasta uccisa mentre tentava di migliorare il suo record personale (640 chilometri orari nel 2013): con la sua auto si è schiantata nel deserto di Alvord, in Oregon. A dare la notizia è stato lo sceriffo della contea di Harney, dove la donna stava provando la North American Eagle, una vettura-jet lunga 17 metri dotata di un motore a reazione capace di generare la potenza di oltre 45.500 cavalli. “Le cause dell’incidente, avvenuto sul letto di un lago secco, restano sconosciute e sono oggetto ora di una inchiesta“, ha riferito lo sceriffo.
Bionda, occhi azzurri, sempre sorridente, Jessi aveva ripreso a guidare la sua auto a reazione nell’ottobre del 2018 per migliorare il suo record, che non era stato convalidato ufficialmente per un problema meccanico ma con cui di fatto aveva battuto un primato che durava da 48 anni: i 495 km/h di Lee Breedlove. Ma il suo obiettivo era quello di battere anche il primato della ‘donna più veloce del mondo’, stabilito nel 1976 dalla stuntwoman americana Kitty O’Neil, che nello stesso deserto d’Alvord aveva superato gli 825 km/h, a bordo però di una vettura a tre ruote.
Dopo essersi laureata al Wyoming technical college con una tesi sulla fabbricazione automobilistica, Jessi si era fatta strada come pilota in varie gare, costruttrice di vetture e anche come ospite e conduttrice di parecchie trasmissioni tv legate al settore: “Overhaulin”, “Xtreme 4×4” e nel 2009, due anni dopo un incidente alla spina dorsale con un pezzo di macchinario, “MythBusters”. “Le persone che la amavano e la seguivano erano diventate una famiglia, tutti legati insieme dall’avventura e dalla passione. I suoi fan l’adoravano e lei viveva per ispirarli”, ha scritto in un comunicato la sua famiglia.