Un tributo il cui annuncio aveva incuriosito mesi fa chi non si aspettava tanto affetto per un autore da sempre legato a doppio nodo agli arcirivali del Festival di Cannes. Eppure un premio sacrosanto, anzi, doveroso
Un tributo il cui annuncio aveva incuriosito mesi fa chi non si aspettava tanto affetto per un autore da sempre legato a doppio nodo agli arcirivali del Festival di Cannes. Eppure un premio sacrosanto, anzi, doveroso. Perché arroccarsi in sciocche guerre di quartiere non ha mai senso, specie quando si è di fronte a un gigante come Pedro Almodovar. Ecco dunque cinque buoni motivi, per auguragli non uno, non dieci ma cento di questi Leoni.
E così giovedì 29 agosto alle ore 14 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema, la Mostra di Venezia consegnerà al regista il Leone d’Oro alla carriera. Un riconoscimento importante quello della rassegna lagunare, che ha contribuito a lanciare il regista iberico battezzandone, ormai più di 30 anni fa, il primo grande successo internazionale: Donne sull’orlo di una crisi di nervi (che sarà riproposto per l’occasione).