“Sono all’ultimo vagone, arriva un uomo, urla, cerca un medico. Non ci penso due volte a farmi avanti e il muro di gente che c’è sul treno si apre di colpo per farmi passare”. Così Carlo Santucci, l’uomo che il 28 agosto ha salvato la vita a una donna colpita da arresto cardiaco, racconta la storia al Corriere della Sera. Siamo sul treno Lienz-Dobbicano e sono circa le 17:30. Una donna che viaggia con il marito e la figlia si sente male. Il panico, la concitazione, un uomo corre di vagone in vagone cercando un medico. Lo trova alla fine del treno: è Carlo Santucci, medico romano in vacanza a Cortina. I due si fanno strada, e raggiungono la donna. “Per prima cosa chiedo informazioni, è la prassi: se la signora prende farmaci, se sia malata – ha raccontato ancora Santucci – Poi ho iniziato a praticarle il massaggio cardiaco”. Sul treno non c’era un defibrillatore, e il medico non usa mezze misure: “Fatto gravissimo con tutta questa gente“. Quaranta i minuti di massaggio cardiaco: “Non mi sono reso conto del tempo che passava, avevo solo i miei muscoli e la concentrazione”. Quando arriva l’elicottero di soccorso, la donna respira e oggi è stabile. Se non fosse stato per Santucci, ha detto uno dei soccorritori, sarebbe morta. Ma lui specifica che “una manovra così, dopo aver fatto un corso, la possono fare tutti”.
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