Governo Conte 2, dopo le dichiarazioni di Di Maio il rendimento del Btp risale: chiude a 0,99%. Piazza Affari gira in negativo

La Borsa di Milano ha chiuso in rosso con l’indice Ftse Mib che perde lo 0,35%. Lo spread è tornato ad allargarsi fino a 170 punti base. Il rendimento dei titoli decennali che a metà mattina era dello 0,97%, non lontano dallo 0,95% segnato dopo il conferimento dell’incarico a Conte, è tornato vicino all'1 per cento

Rendimento dei Btp di nuovo in rialzo e Borsa in rosso. L’evoluzione della crisi di governo continua a orientare l’andamento dei mercati. Ma venerdì l’ottimismo dei giorni scorsi, quando il rendimento dei Btp è crollato al minimo storico e Piazza Affari si è guadagnata la maglia rosa tra i listini europei, ha rapidamente lasciato spazio a una inversione di rotta su tutta la linea. A scatenare la reazione negativa degli investitori, che vedono di buon occhio la formazione di un esecutivo giallorosso molto più filoeuropeo rispetto al governo uscente, sono state le dichiarazioni del capo politico del M5s Luigi Di Maio. Che, uscito dalle consultazioni con il premier incaricato Giuseppe Conte, è sembrato alzare la posta ponendo nuove condizioni al Pd, da cui sono arrivate reazioni dure e richieste di chiarimenti.

Via via che Di Maio parlava, il tasso sui titoli di Stato decennali si è impennato da 0,94 a 1,05%, con lo spread in rialzo dopo essere arrivato fino ai 167 punti della chiusura di giovedì. E l’indice principale di Piazza Affari, il Ftse Mib, che era in territorio positivo, ha azzerato il rialzo e girato in rosso per effetto delle vendite sui titoli bancari. Che giovedì avevano invece guidato i rialzi. La Borsa di Milano ha chiuso in negativo, con l’indice Ftse Mib che perde lo 0,35% a 21.322,9 punti. Lo spread tra Btp e Bund ha chiuso a 170 punti base. Il rendimento dei titoli decennali che a metà mattina era dello 0,97%, non lontano dallo 0,95% segnato dopo il conferimento dell’incarico a Conte, ha chiuso 0,99 per cento.

Male anche Atlantia, perché il leader dei pentastellati ha evocato nuovamente la “revoca delle concessioni autostradali” invece che limitarsi a parlare di “revisione“, che è la parola utilizzata nei 20 punti programmatici consegnati a Conte e su cui il Pd ha detto di essere concorde.