I dati Istat: diminuiscono, dopo quattro mesi, i lavoratori alle dipendenze, soprattutto quelli a tempo indeterminato che si riducono di 44mila unità. Su base annua l’occupazione resta comunque in crescita di 193mila unità e si contano 121mila disoccupati in meno
Battuta d’arresto per il mercato del lavoro a luglio. Dopo cinque mesi di crescita, a luglio secondo l’Istat l’occupazione ha registrato un “lieve calo” nel confronto mensile. Il numero delle persone che hanno un posto scende di 18mila unità rispetto a giugno: dopo quattro mesi di aumento diminuiscono di 46mila unità i lavoratori dipendenti, soprattutto quelli stabili (-44mila). Segno meno anche per gli occupati a termine (-2mila), mentre aumentano gli indipendenti (+29mila). Il tasso di occupazione passa al 59,1% (-0,1 punti percentuali). Su base annua l’occupazione resta comunque in crescita dello 0,8%, pari a 193mila unità in più, e si contano 197mila dipendenti permanenti in più mentre sono in lieve calo gli indipendenti. L’espansione riguarda sia donne sia uomini e tutte le classi d’età fatta eccezione per i 35-49enni.
In lieve aumento il tasso di disoccupazione, che resta sotto il 10% ma torna al 9,9%, il livello di maggio, risalendo rispetto al 9,7% (rivisto al rialzo al 9,8%) di giugno. Le persone in cerca di lavoro aumentano di 28mila unità su base mensile (+1,1%). I disoccupati in Italia si attestano così a 2 milioni e 566mila. Tuttavia a confronto con luglio 2018 continua a registrarsi una diminuzione (-121mila disoccupati). E il tasso si mantiene sotto la soglia del 10% per il terzo mese di seguito.
Nel trimestre crescita consistente degli occupati – Nel trimestre maggio-luglio l’occupazione secondo Istat “è in crescita consistente rispetto ai tre mesi precedenti”, di 101mila unità. Nello stesso periodo aumentano sia i dipendenti permanenti (+0,6%, +84mila) sia quelli a termine (+0,6%, +18mila) mentre risultano invariati gli indipendenti. Si registrano segnali positivi tra i 15-24enni e gli ultracinquantenni, negativi per i 35-49enni e di sostanziale stabilità tra i 25-34enni. All’aumento degli occupati si associa, nel trimestre, il calo delle persone in cerca di occupazione pari a -91 mila e degli inattivi tra i 15 e i 64 anni, -24mila.
Penisola terza nell’Eurozona per tasso di disoccupazione – I dati Eurostat diffusi sempre venerdì mostrano che l’Italia è terza nell’Eurozona per tasso di disoccupazione dietro Grecia (17,2%) e Spagna (13,9%). Rispetto a un anno fa, il tasso è diminuito in 25 Stati membri mentre è aumentato in Lussemburgo (dal 5,6% al 5,7%), in Lituania (dal 6,1% al 6,4%) e in Svezia (dal 6,3% al 6,8%). I maggiori decrementi sono stati registrati in Grecia (dal 19,4% al 17,2% tra maggio 2018 e maggio 2019), Croazia (dall’8,4% al 7,1%), Cipro (dall’8,3% al 7,0%), Slovacchia (dal 6,5% al 5,3% ) e Spagna (dal 15% al 13,9%). Il tasso di disoccupazione destagionalizzato dell’area dell’euro è stato del 7,5% a luglio.