Ha diffuso informazioni “riservate” sulla famiglia di Donald Trump e sulla Casa Bianca durante una cena con i giornalisti, senza specificare che le sue dichiarazioni erano off record. Per questo l’assistente personale del Presidente degli Stati Uniti, Madeleine Westerhout, su spinta di quest’ultimo, si è dovuta dimettere ed è stata invitata a non ripresentarsi nel suo ufficio. La giovane impiegata, classe 1990, è stata al suo fianco fin dal giorno del suo insediamento. Cresce così la lista dei funzionari, ministri e vertici delle varie agenzie di governo vittime delle purghe di Trump.
La giovane fidata del repubblicano ha concluso il suo incarico giovedì 29 agosto. Secondo quanto scrive il New York Times, primo a riportare la notizia, infatti, l’assistente è stata invitata a non ripresentarsi, nella giornata di venerdì, nel suo ufficio di fronte allo Studio Ovale. La Cnn, oltre a confermare le anticipazioni diffuse dal quotidiano, ha riportato le dichiarazioni di un ex funzionario della Casa Bianca, che ha ricordato come per Trump le notizie sulla sua vita privata debbano rimanere top secret. Il fatto che Westerhout abbia chiacchierato dei suoi affari con la stampa, senza specificare che si trattava di notizie non pubblicabili, è stato visto dal presidente come un imperdonabile tradimento alla sua fiducia, ma soprattutto come una violazione del patto di riservatezza.
Westerhout è da sempre stata attiva nel partito. Aveva già lavorato come assistente dell’ex vice dello staff di Trump, Katie Walsh. Mentre ricopriva questo incarico, secondo la Cnn, la oramai ex funzionaria, è stata spesso vista in compagnia di membri chiave della squadra del presidente. Nel 2018 è stata tra i 6 funzionari della Casa Bianca scoperti ad aver violato l’Hatch Act, che limita le attività politiche dei dipendenti federali, dal momento che aveva postato sul suo account Twitter ufficiale dei messaggi considerati “di parte”, come l’hashtag “MAGA” o lo slogan “Make America Great Again!”.