Dorian ha toccato terra: lo ha fatto alle Bahamas dove ha scaricato tutta la sua furia. L’uragano ha raggiunto categoria 5, con venti ben oltre i 300 chilometri all’ora e piogge torrenziali: è il più forte dall’inizio dell’anno registrato in tutto il pianeta. “Cercate immediatamente riparo” è l’appello lanciato dal National Hurricane Center ai residenti sulle isole caraibiche che non hanno mai conosciuto un uragano così forte nella loro storia, come ha sottolineato il primo ministro Hubert Minnis. Si temono danni devastanti, “catastrofici”. Dorian è il secondo uragano più forte mai registrato nell’oceano Atlantico dopo Allen nel 1980, e potrebbe uguagliare per la forza dell’impatto a terra il primato dell’uragano del Labor Day del 1935. E a tenere d’occhio l’uragano sono anche le autorità americane, perché la prossima tappa di Dorian è la costa orientale degli Stati Uniti. Quattro o cinque Stati, in testa la Florida, sono nel mirino dell’uragano che continua a cambiare direzione ed è sempre più imprevedibile. “Dorian sembra essere uno degli uragani maggiori di sempre”, è “molto potente”, dice il presidente Usa Donald Trump, invitando i residenti di Florida, North e South Carolina, Georgia e Alabama alla massima cautela e a seguire gli ordini delle autorità. “Preghiamo per i residenti delle Bahamas, colpiti come mai prima da un uragano di categoria 5 con venti di quasi 320 chilometri all’ora” twitta Trump.
A preoccupare, sottolinea l’Ansa, è la lentezza con cui Dorian si muove, che lo rende ancora più pericoloso perché potrebbe scaricare la sua furia sulle Bahamas per almeno 24 ore. Le chiese e le scuole sono state adibite a rifugio e ospitano migliaia di residenti. Hanno trovato riparo anche i turisti vacanzieri di fine agosto, costretti a lasciare i resort, ormai tutti chiusi. Tra questi molti italiani. “La nostra attività – spiega Cristiano Musillo, console generale a Miami, all’Adnkronos – con una rete di circa 150 persone, è stata finalizzata a far partire i turisti italiani e, comunicando con i tour operator, a non far arrivare nuovi turisti. L’aeroporto di Nassau è operativo, quello di Freeport è chiuso”.
Zoom dentro la tempesta Dorian.
Zoom into tropical storm Dorian. #MissionBeyond pic.twitter.com/Wy5BhegmpS— Luca Parmitano (@astro_luca) September 1, 2019
E anche in Florida si lavora per tenere in allerta la comunità italiana. “Da 4 giorni – continuia Musillo – abbiamo attivato d’intesa con l’ambasciata a Washington e con l’unità di crisi della Farnesina una cellula di emergenza locale, raggiungibile sia via mail che telefono. Abbiamo ricevuto un centinaio di telefonate di connazionali. Abbiamo 45mila italiani residenti nel sudest degli Usa, l’80 per cento in Florida. Abbiamo ogni anno 260mila italiani che visitano lo Stato”. In questo momento, quindi, si può desumere che ci siano “80mila italiani nel sud est della Florida”.
Secondo il console “Dorian dovrebbe proseguire verso nord e dovrebbe lambire tra lunedì e martedì le coste della Florida. La stagione è la più critica dal punto di vista meteorologico” ma “luglio e agosto sono i mesi in cui gli italiani qui sono più presenti, in particolare a Miami. Ma anche a Orlando e Fort Lauderdale, il principale porto crocieristico mondiale“. Mentre si fanno scorte di acqua e cibo nei supermercati, “i nostri connazionali sanno che devono allontanarsi dalla zona costiera e di trovare rifugio dalle aree lontane dal mare”. “Bisogna ovviamente tener conto delle previsioni e mantenere alto il livello di attenzione. L’obiettivo è evitare problemi, non si deve commettere l’errore di sottovalutare la situazione. E’ bene essere preparati al peggio in modo da non avere problemi successivi. Non dimentichiamo che sono previste mareggiate, inondazioni, smottamenti e blackout”, conclude.
In Florida i preparativi per Dorian proseguono serrati, anche se le ultime rilevazioni mostrano come lo stato potrebbe scampare al peggio. Non è infatti atteso l’impatto diretto con la terra, ma Dorian non mancherà comunque di causare problemi alla costa atlantica. Evacuazioni obbligatorie sono state ordinate per alcune aree costiere, inclusa Mar a Lago, il resort di Trump conosciuto come la Casa Bianca d’inverno. Nel parco giochi di Disney a Orlando l’attività procede invece regolarmente: la struttura è aperta e invasa da turisti che non hanno voluto rinunciare alla vacanza nel fine settimana lungo del Labor Day. L’unico centro Disney chiuso in via precauzionale in Florida è al momento il Blizzard Beach Water Park.
Il North e il South Carolina hanno dichiarato lo stato d’emergenza. E lo stesso ha fatto la Georgia per 36 contee. “Data l’imprevedibilità di Dorian dobbiamo prepararci a ogni possibile scenario” afferma il governatore del South Carolina, Henry McMaster. Milioni di americani guardano ora alle Bahamas e rimangono col fiato sospeso, seguendo i bollettini del National Hurricane Center, sperando per il meglio – come si dice – ma preparandosi per il peggio.