La commemorazione si è tenuta a Wielun, in Polonia, dove il primo settembre 1939 la Germania nazista lanciò l’attacco che fece scoppiare il conflitto mondiale. Il presidente della Repubblica ha evitato di affrontare direttamente le richieste di risarcimenti per danni di guerra ancora avanzate dal governo polacco
Il presidente della Repubblica tedesco Frank-Walter Steinmeier ha chiesto “perdono” per le vittime polacche del nazismo e ha sottolineato “mi inchino” di fronte alla loro memoria. Le frasi sono state pronunciate in occasione della cerimonia commemorativa dell’inizio della Seconda guerra mondiale avvenuto esattamente 80 anni fa, tenutasi a Wielun, in Polonia, dove il primo settembre 1939 la Germania nazista lanciò l’attacco che fece scoppiare il conflitto mondiale. Presente il presidente polacco Andrzej Duda, così come le delegazioni di oltre 40 Paesi fra capi di Stato, premier e presidenti di parlamenti. L’Italia è rappresentata dal presidente del Senato, Elisabetta Casellati.
“Mi inchino di fronte alle vittime dell’attacco a Wielun. Mi inchino di fronte alle vittime polacche della dittatura tedesca. E chiedo perdono“, ha detto Steinmeier ripetendo le tre frasi in polacco. “Sono stati i tedeschi che hanno perpetrato un crimine contro l’umanità in Polonia”, ha ricordato il capo di Stato nel discorso tenuto alla cerimonia svoltasi prima dell’alba, nel momento dell’attacco alla città polacca il cui centro fu distrutto al 90% dai bombardieri tedeschi uccidendo circa 1.200 persone. Il conflitto causò poi fino a 80 milioni di morti, di cui sei milioni in Polonia. Il presidente polacco ha ringraziato Steinmeier per la sua partecipazione alla cerimonia per le vittime dell’”efferata barbarie” dell’attacco. Steinmeier ha evitato di affrontare direttamente le richieste di risarcimenti per danni di guerra ancora avanzate dal governo polacco, ma ha detto “non possiamo annullare ingiustizia e dolore patito. Non possiamo nemmeno farne una contabilità“.
Fra i grandi assenti alla cerimonia spicca il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, che ha rinunciato alla partecipazione a causa dell’uragano Dorian. Non è però a Varsavia nemmeno il presidente russo Vladimir Putin, che non è stato invitato alla cerimonia dalle autorità polacche. Assente anche il presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, invitato all’ultimo momento e solo quale ex-premier polacco. Fra gli ospiti c’è invece la cancelliera tedesca Angela Merkel. La commemorazione si svolge sulla piazza di Pilsudski nel centro della capitale polacca. Il programma include un cambio della guardia militare d’onore presso la Tomba del milite ignoto e l’inaugurazione della campana detta “La memoria e l’avvertimento” che con il suo rintocco ricorderà le vittime della Seconda guerra mondiale.