Campania, a Giugliano va a fuoco uno stabile e il sindaco non ha dubbi: ‘Colpa dei rom’
Nella mia lunga esperienza nell’ambito dei pregiudizi, ho incontrato moltissime persone, anche insospettabili, sia a destra che a sinistra, per le quali la parolina “rom” non rappresenta altro che l’interruttore di una serie di incontrollabili meccanismi mentali, la valvola di sfogo di rabbia, frustrazione, indignazione, odio. Le cause possono essere diverse: si va dalla semplice ignoranza infarcita da luoghi comuni a inconfessati traumi avvenuti in età infantile fino a raggiungere situazioni di chiaro opportunismo.
Negli ultimi mesi il sindaco di Giugliano in Campania è un personaggio che sulla “questione rom” ha raggiunto livelli di popolarità che hanno oltrepassato i confini italiani. Dopo lo sgombero della comunità rom locale, il tentativo di espellerla nei comuni limitrofi e le violazioni dei diritti umani di cui si è reso protagonista e sui quali si è soffermata la stampa nazionale e internazionale, nei giorni scorsi è tornato sul tema. Lo ha fatto sulla sua pagina Facebook con termini sui quali è interessante provare a fare l’esegesi.
Il 16 agosto era stato denunciato un furto all’interno degli uffici della Gesen s.pa., all’interno della discarica di Masseria del Pozzo, sul territorio giuglianese. Nove giorni dopo un incendio di origine dolosa aveva distrutto parte della struttura. “E’ un segnale allarmante – aveva commentato Antonio Poziello, sindaco di una delle aree del Paese dove l’infiltrazione camorristica raggiunge il picco più alto. In un momento delicato nella lotta agli incendi e dopo che c’erano stati una serie di allarmanti incendi e tentativi di incendio a discariche e siti di stoccaggio, è assurdo che abbiano potuto agire indisturbati, restando ore all’interno di una struttura che doveva essere vigilata. Va detto che quella palazzina ospitava proprio gli uffici del Funzionario delegato, ex Commissario alle bonifiche dell’Area Vasta. Il che lo rende ancora più allarmante”.
Incendio alla Gesen, distrutta la palazzina ufficiSi tratta di un incendio di natura dolosa, che ha seguito il furto di cavi ed altre attrezzature.I danni sono ingenti, distrutta la Palazzina Gesen, all’interno della discarica di Masseria del Pozzo.L’incendio di stanotte era stato preceduto da un furto il 16 agosto.La cosa assurda è che l’area su cui insiste la Gesen avrebbe dovuto avere una vigilanza h24, che evidentemente non era in loco, cosa per la quale il Funzionario Delegato per le bonifiche dovrà chiedere spiegazioni alla stessa.Intanto è un segnale allarmante. In un momento delicato nella lotta agli incendi e dopo che c’erano stati una serie di allarmanti incendi e tentativi di incendio a discariche e siti di stoccaggio, è assurdo che abbiano potuto agire indisturbati, restando ore all’interno di una struttura che doveva essere vigilata. Senza che nessuno notasse, vedesse, sentisse. Senza che venisse dato l’allarme.Va detto che quella palazzina ospitava proprio gli uffici del Funzionario delegato, ex Commissario alle bonifiche dell’Area Vasta. Il che lo rende ancora più allarmante.È necessario alzare la guardia. È necessario dare una risposta immediata e forte, arrestando gli autori di questo incendio e facendo sentire la presenza forte di quello Stato che, sul tema rifiuti e incendi, ci è sembrato troppe volte assente. Stiamo denunciando la sensazione di abbandono di questa terra da mesi, senza che arrivi in solo timido segnale. Avevamo anche denunciato il pericooo di incendio doloso di siti come questo, ma a niente è servito.Cosa dobbiamo aspettare più?
Il 29 agosto qualcuno si è introdotto nello stabile per completare l’opera di distruzione e Poziello, sindaco di sinistra vicino al governatore De Luca, ha titolato un post sulla sua pagina Facebook con parole inquietanti: “L’assassino torna sempre sul luogo del delitto”, indicando quindi nei tre atti criminosi un unico soggetto responsabile. “Così – afferma il primo cittadino – chi ha dato fuoco alla palazzina Gesen, all’interno della discarica Masseria del Pozzo, è tornato sul posto. E ha completato l’opera rubando, rompendo, distruggendo”.
L’assassino torna sempre sul luogo del delittoÈ così è stato anche questa volta. E come sempre, trova la strada libera…
Chi sarà stato visto che le indagini sono ancora in corso e nessuno risulta ancora essere iscritto nel registro degli indagati? Il sindaco non ha dubbi: i soggetti criminali “ci scommetto che appartengono alla comunità rom”, gli stessi che sgomberati nei mesi scorsi, ora vivono in condizioni disperate a via Carrafiello, malgrado l’intervento di deputati, attivisti, giudici della Corte Europea di Strasburgo. Forse la responsabilità è anche loro visto che, secondo Poziello, “l’attenzione mediatica e il caravan serraglio di giornalisti, avvocati e politici, magistrati, corti europee varie hanno circondato lo sgombero del campo rom del maggio scorso, deve averli convinti (ai rom, ndr) di poter fare il cazzo che gli pare”.
Secondo il sindaco la soluzione c’è, ed è inquietante: “dare una calmata ai rom”. Ma a chi tocca?, si chiede. “Chi ci deve andare a via Carrafiello e a Ponte Riccio (dove si trova l’altro campo rom di Giugliano, ndr) e far capire a queste comunità che bruciare rifiuti ogni notte, rubare e dare fuoco alle auto ogni notte, distruggere la Gesen ogni notte è qualcosa che non si fa? Io? Buonanotte!”.
Aspettiamo che qualcuno, nei prossimi giorni vada nei campi rom a trasmettere il messaggio del primo cittadino. Magari a colpi di pistola o, di notte, con bottiglie molotov, seguendo il suggerimento riportato in un commento sul post del sindaco, mai rimosso: “Risolviamo il problema… Bruciamoli vivi… Tutti”.
Non è chiaro se Poziello abbia problemi di natura personale con i “rom”. Di certo nel 2020 a Giugliano si vota ed il sindaco di sinistra ha già deciso dove orientare la sua campagna elettorale e a quali parole affidare i contenuti del suo programma.
Salvini docet. Sotto elezioni buttarsi sui rom può pagare. A patto di essere fragili umanamente e pavidi sotto il profilo politico.
Gentile lettore, la pubblicazione dei commenti è sospesa dalle 20 alle 9, i commenti per ogni articolo saranno chiusi dopo 72 ore, il massimo di caratteri consentito per ogni messaggio è di 1.500 e ogni utente può postare al massimo 150 commenti alla settimana. Abbiamo deciso di impostare questi limiti per migliorare la qualità del dibattito. È necessario attenersi Termini e Condizioni di utilizzo del sito (in particolare punti 3 e 5): evitare gli insulti, le accuse senza fondamento e mantenersi in tema con la discussione. I commenti saranno pubblicati dopo essere stati letti e approvati, ad eccezione di quelli pubblicati dagli utenti in white list (vedere il punto 3 della nostra policy). Infine non è consentito accedere al servizio tramite account multipli. Vi preghiamo di segnalare eventuali problemi tecnici al nostro supporto tecnico
La Redazione
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.
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Carlo Stasolla
Portavoce Associazione 21 luglio
Diritti - 2 Settembre 2019
Campania, a Giugliano va a fuoco uno stabile e il sindaco non ha dubbi: ‘Colpa dei rom’
Nella mia lunga esperienza nell’ambito dei pregiudizi, ho incontrato moltissime persone, anche insospettabili, sia a destra che a sinistra, per le quali la parolina “rom” non rappresenta altro che l’interruttore di una serie di incontrollabili meccanismi mentali, la valvola di sfogo di rabbia, frustrazione, indignazione, odio. Le cause possono essere diverse: si va dalla semplice ignoranza infarcita da luoghi comuni a inconfessati traumi avvenuti in età infantile fino a raggiungere situazioni di chiaro opportunismo.
Negli ultimi mesi il sindaco di Giugliano in Campania è un personaggio che sulla “questione rom” ha raggiunto livelli di popolarità che hanno oltrepassato i confini italiani. Dopo lo sgombero della comunità rom locale, il tentativo di espellerla nei comuni limitrofi e le violazioni dei diritti umani di cui si è reso protagonista e sui quali si è soffermata la stampa nazionale e internazionale, nei giorni scorsi è tornato sul tema. Lo ha fatto sulla sua pagina Facebook con termini sui quali è interessante provare a fare l’esegesi.
Il 16 agosto era stato denunciato un furto all’interno degli uffici della Gesen s.pa., all’interno della discarica di Masseria del Pozzo, sul territorio giuglianese. Nove giorni dopo un incendio di origine dolosa aveva distrutto parte della struttura. “E’ un segnale allarmante – aveva commentato Antonio Poziello, sindaco di una delle aree del Paese dove l’infiltrazione camorristica raggiunge il picco più alto. In un momento delicato nella lotta agli incendi e dopo che c’erano stati una serie di allarmanti incendi e tentativi di incendio a discariche e siti di stoccaggio, è assurdo che abbiano potuto agire indisturbati, restando ore all’interno di una struttura che doveva essere vigilata. Va detto che quella palazzina ospitava proprio gli uffici del Funzionario delegato, ex Commissario alle bonifiche dell’Area Vasta. Il che lo rende ancora più allarmante”.
Il 29 agosto qualcuno si è introdotto nello stabile per completare l’opera di distruzione e Poziello, sindaco di sinistra vicino al governatore De Luca, ha titolato un post sulla sua pagina Facebook con parole inquietanti: “L’assassino torna sempre sul luogo del delitto”, indicando quindi nei tre atti criminosi un unico soggetto responsabile. “Così – afferma il primo cittadino – chi ha dato fuoco alla palazzina Gesen, all’interno della discarica Masseria del Pozzo, è tornato sul posto. E ha completato l’opera rubando, rompendo, distruggendo”.
Chi sarà stato visto che le indagini sono ancora in corso e nessuno risulta ancora essere iscritto nel registro degli indagati? Il sindaco non ha dubbi: i soggetti criminali “ci scommetto che appartengono alla comunità rom”, gli stessi che sgomberati nei mesi scorsi, ora vivono in condizioni disperate a via Carrafiello, malgrado l’intervento di deputati, attivisti, giudici della Corte Europea di Strasburgo. Forse la responsabilità è anche loro visto che, secondo Poziello, “l’attenzione mediatica e il caravan serraglio di giornalisti, avvocati e politici, magistrati, corti europee varie hanno circondato lo sgombero del campo rom del maggio scorso, deve averli convinti (ai rom, ndr) di poter fare il cazzo che gli pare”.
Secondo il sindaco la soluzione c’è, ed è inquietante: “dare una calmata ai rom”. Ma a chi tocca?, si chiede. “Chi ci deve andare a via Carrafiello e a Ponte Riccio (dove si trova l’altro campo rom di Giugliano, ndr) e far capire a queste comunità che bruciare rifiuti ogni notte, rubare e dare fuoco alle auto ogni notte, distruggere la Gesen ogni notte è qualcosa che non si fa? Io? Buonanotte!”.
Aspettiamo che qualcuno, nei prossimi giorni vada nei campi rom a trasmettere il messaggio del primo cittadino. Magari a colpi di pistola o, di notte, con bottiglie molotov, seguendo il suggerimento riportato in un commento sul post del sindaco, mai rimosso: “Risolviamo il problema… Bruciamoli vivi… Tutti”.
Non è chiaro se Poziello abbia problemi di natura personale con i “rom”. Di certo nel 2020 a Giugliano si vota ed il sindaco di sinistra ha già deciso dove orientare la sua campagna elettorale e a quali parole affidare i contenuti del suo programma.
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Politica
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Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un Napoli a due facce batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte parte bene, soffre nella ripresa e liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa tre punti d'oro. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
(Adnkronos) - Un bel Napoli batte il Genoa nell’anticipo del 17° turno di Serie A e si riprende la vetta della classifica almeno per una notte. A Marassi la squadra di Conte liquida 2-1 la pratica rossoblù, grazie alle reti di Anguissa e Rrahmani. Gli azzurri volano a 39 punti e superano almeno per il momento l’Atalanta, ferma a quota 38 e impegnata domenica contro l’Empoli.
Il Napoli parte forte e mette subito le cose in chiaro. Gli azzurri bussano già al 5’ alla porta di Leali, con Lukaku che di testa centra la traversa. Poi, intorno al quarto d’ora, è un altro colpo di testa a regalare il vantaggio agli uomini di Conte: Neres crossa, Anguissa brucia Frendrup e salta più in alto di tutti per l’1-0. Partita sbloccata, con Conte che esulta e se la ride in panchina insieme allo staff. Passano altri 8 minuti e il tecnico salentino esulta ancora per il raddoppio, firmato da Rrahmani: Lobotka crossa, il difensore stacca di testa e infila Leali. Due a zero all’intervallo. La squadra di Vieira torna in campo con un altro piglio: dopo pochi secondi, Pinamonti si fa vedere dalle parti di Meret con un bel tiro a giro dal limite, che chiama il portiere al gran colpo di reni, e poi accorcia le distanze al 51’. Palla perfetta di Vitinha e piattone in rete. La partita cambia qui: il Genoa prende coraggio e si affaccia spesso oltre la trequarti, mentre il Napoli ha da difendere ma trova spazi per lanciare le frecce in contropiede. A un quarto d'ora dalla fine, Conte si gioca i cambi davanti e butta dentro la coppia Simeone-Kvaratskhelia al posto di Lukaku e Neres. È una mossa che riaccende gli azzurri, che tornano pericolosi con i guizzi del georgiano. Il pericolo più grande degli ultimi minuti arriva però da Balotelli (entrato a una manciata di minuti dal novantesimo al posto di Miretti). Il cross dalla sinistra pesca in area l'attaccante, ma sulla deviazione è fondamentale l'intervento di Meret, che devia il pallone sul palo. Sospiro di sollievo per Conte, che soffre un po' e porta a casa i tre punti. Per qualche ora, guarderà tutti dall'alto.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - Il concerto di Natale alla Camera "Morricone dirige Morricone", registrato questo pomeriggio nell'Aula di Montecitorio, sarà in onda su Rai 1, a cura di Rai Parlamento, lunedì 23 dicembre alle 15.30. Alla stessa ora sarà trasmesso anche sulla webtv della Camera e sul canale satellitare. Lo rende noto la Camera.
L'evento è introdotto dal Presidente Lorenzo Fontana. Il Maestro Andrea Morricone esegue molte delle celebri composizioni del padre Ennio. Il programma, introdotto dall'Inno italiano, abbraccia i brani più famosi, da "Gli Intoccabili" a "The Mission". A interpretare le musiche sono: l'orchestra Roma Sinfonietta, con la direzione del Maestro Andrea Morricone e il Coro Claudio Casini dell'Università di Roma Tor Vergata diretto dal Maestro Stefano Cucci. La direzione artistica è a cura di Luigi Lanzillotta.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - “Le dimissioni del capo del Dap Giovanni Russo sono il segno evidente del fallimento delle politiche del governo sul carcere a fronte delle tragiche condizioni in cui versano". Lo dice Riccardo Magi.
"Sovraffollamento, suicidi, abusi, condizioni disumane indegne per un Paese europeo. Ed evidentemente sono anche il frutto del fatto che la linea portata avanti dal sottosegretario Delmastro Delle Vedove non ha favorito una visione e un approccio ai problemi del carcere compatibili con la Costituzione. Nordio riferisca in aula al più presto in aula e spieghi se sulle carceri vuole cambiare rotta o proseguire su questa linea disastrosa”, conclude il segretario di Più Europa.
Roma, 21 dic (Adnkronos) - "Le dimissioni di Giovanni Russo dal vertice del Dap sono una conferma del fallimento di una politica carceraria di questo Ministero, di questo Governo". Lo dicono la responsabile Giustizia Pd Debora Serracchiani, il capogruppo dem in Bicamerale Antimafia Walter Verini e i due capigruppo dem delle commissioni Giustizia Senato e Camera Alfredo Bazoli e Federico Gianassi.
"Questi due anni hanno aggravato una situazione difficile, con il dramma dei suicidi dei detenuti, con un sovraffollamento disumano, con condizioni difficilissime anche per il lavoro della Polizia Penitenziaria. E con risposte inesistenti e ciniche da parte di Ministro e Sottosegretari. Anche le condizioni di lavoro del Dap sono state rese certamente più difficili. Chiameremo Nordio a riferire alle Camere sulla gravità ulteriore della situazione", aggiungono.