“Mi hanno contattato nove senatori del M5s dicendomi che loro e altri senatori e deputati M5s non vogliono votare la fiducia a questo governo Conte e sono pronti a dire No se gli garantiamo un seggio”. Andrea Crippa, vicesegretario della Lega, parlando al telefono con l’AdnKronos alla vigilia del voto su Rousseau riferisce quanto gli avrebbero detto “eletti del Movimento, provenienti dal Sud ma anche dal Nord e centro Italia, Puglia, gente che non è stata al governo gialloverde, senatori che ora chiedono di avere una candidatura per un seggio con la Lega alle prossime elezioni”. “Gli ho detto che non siamo un’assicurazione per la vita su nessuno – ha continuato Crippa parlando con l’agenzia – ma valuteremo caso per caso i parlamentari che hanno mostrato ampia condivisione su temi portanti come tasse, autonomia, immigrazione, legittima difesa”. Crippa spiega che la Lega “non chiude le porte a nessuno”, avvertendo che “quelli che ho sentito mi hanno fatto capire che non parlano solo per loro stessi, ma che ci sono altri pronti a seguirli”. “In ogni caso – sottolinea il leghista – noi valutiamo caso per caso”.
Tanti del Movimento 5 Stelle gli rispondono. E attaccano. La vicepresidente M5s del Senato Paola Taverna liquida le sue dichiarazioni come “annunci fantapolitici”, Vito Crimi parla di frasi “infondate e senza senso” e il senatore Gianluigi Paragone dice: “Crippa ha detto una volgarità politica, sono assolutamente certo che nel M5S nessuno sia in vendita, così come voglio sperare che in Lega nessuno apra la porta a parlamentari provenienti da altre forze politiche”. Taverna poi, in una nota, aggiunge che “Salvini ha fatto cadere il governo Conte tra un mojito e una ballatina con una cubista sulla spiaggia, fuorché poi tornare sui propri passi quando ha capito che non poteva decidere tutto da solo essendo in una Repubblica parlamentare”. Crippa, continua Taverna, “sarebbe stato addirittura cercato da nove senatori del MoVimento 5 Stelle che, disperati, si sarebbero rivolti a lui per fare cosa? Entrare nella Lega? Forse ha capito male…oggi per cosa si può chiamare la Lega? Forse per avere una mappa dei barman che fanno meglio il mojito? Per avere informazioni su una festa in riva al mare? Per ottenere il contatto di un deejay? Ci dispiace per Crippa e per la Lega che, dopo il disastro estivo di Salvini, ha cercato in tutti i modi di correre ai riparti con proposte vergognose. Stiano tranquilli, il Movimento 5 Stelle è compatto. E sicuramente non è in vendita”.
Crimi è invece convinto che “sembra quasi che sia la Lega a voler lanciare segnali degni della più becera politica, per aprire una campagna acquisti tra chi fosse interessato a presunte e futuribili poltrone. Stiano tranquilli – prosegue-: al contrario loro, il tradimento non è nelle corde del Movimento 5 Stelle“. Sul fronte M5s interviene infine anche Mauro Coltorti (M5s), presidente della commissione Lavori pubblici e trasporti del Senato, secondo cui “le parole del deputato leghista Andrea Crippa dimostrano una cosa: attraverso molti suoi componenti, la Lega incarna ancora il peggio della vecchia politica. È incredibile come nel 2019 si possa ancora sventagliare un becero mercato delle vacche di queste proporzioni”.
Coltorti osserva poi che “purtroppo certe logiche nei partiti old-style non muoiono mai, nonostante il nuovismo impresso da Salvini. Svendere poltrone quando si è in difficoltà è un grande e triste ‘classico’. La verità però è una sola: la Lega nel mese di agosto ha confezionato un disastro senza precedenti sulla pelle degli italiani, e adesso che finalmente i parlamentari del Carroccio iniziano a rendersi conto della frittata cotta a puntino dal loro leader, rilasciano dichiarazioni disperate. Se Crippa – conclude – ha coraggio faccia i nomi, altrimenti torni a riflettere sugli errori del segretario del suo partito invece di dire fandonie”.