"I 16,9 milioni di euro previsti dal testo del decreto legge per il biennio 2019-2020 - spiega l'azienda di elettrodomestici in una nota - sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60% della quasi totalità dei 5.500 dipendenti di Whirlpool in Italia: questa non è un’opzione in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021"
Gli interventi previsti nel decreto sulle Crisi aziendali, approvato salvo intese ma che il Mise si dice pronto a mandare in Gazzetta Ufficiale, “non sono sufficienti a garantire la profittabilità” dello stabilimento di Napoli nel lungo periodo. È quanto scrive Whirlpool in una nota nella quale spiega che in questa maniera, a suo avviso, sarebbe a rischio anche la competitività dell’azienda nella Regione Emea, che ricomprendere Europa, Africa e Medio Oriente.
L’azienda di elettrodomestici, quindi, ribadisce che “l’unica soluzione percorribile” è “dare una nuova missione produttiva al sito”. Ad avviso di Whirlpool i 16,9 milioni di euro previsti dal testo del decreto per il prossimo biennio “sono calcolati considerando la messa in solidarietà al 60% della quasi totalità dei 5.500 dipendenti di Whirlpool in Italia”. Questa, aggiunge, “non è un’opzione in quanto non in linea con il piano industriale 2019-2021″.
Inoltre, spiega ancora l’azienda, “il potenziale beneficio sarebbe distribuito su tutti i siti italiani e non rappresenterebbe un intervento strutturale per il futuro a lungo termine di Napoli, soprattutto se comparato agli sforzi e agli investimenti pari a circa 100 milioni di euro messi in campo dall’azienda negli ultimi anni”. Whirlpool conclude quindi confermando quella che è stata la linea da quando si è aperto il ‘caso Napoli’, ovvero la propria volontà di “garantire la continuità industriale dello stabilimento e i massimi livelli occupazionali” al fine di “dare un futuro sostenibile ai colleghi di Napoli” e si dice “pronta a presentare nel dettaglio la nuova missione industriale per lo stabilimento di Napoli e per i suoi 410 dipendenti”.