Il fascicolo d'indagine - è stato reso noto - riguarda eventuale danni pubblici conseguenti alla mancata o tardiva ricostruzione in seguito al sisma di 3 anni fa, alla mancata adozione del piano di ricostruzione, all’omesso conferimento di incarichi tecnici. Nonché sulla mancata previsione sismica su mappe inadeguate sulla pericolosità sismica
Accertamenti su eventuali “danni pubblici” nella ricostruzione post terremoto del 2016. La procura regionale umbra della Corte dei Conti si muove dopo le sollecitazioni degli scorsi mesi arrivate dal numero uno umbro tra i magistrati contabili, Antonio Giuseppone.
Il fascicolo d’indagine – è stato reso noto – riguarda eventuale danni pubblici conseguenti alla mancata o tardiva ricostruzione in seguito al sisma di 3 anni fa, alla mancata adozione del piano di ricostruzione, all’omesso conferimento di incarichi tecnici. Nonché sulla mancata previsione sismica su mappe inadeguate sulla pericolosità sismica.
L’apertura dell’inchiesta è il naturale sbocco delle critiche che la procura contabile umbra aveva reso pubbliche negli scorsi mesi. A marzo, poco prima dell’inaugurazione dell’anno giudiziario, Giuseppone si era detto “un po’ preoccupato” per il “ritardo” nella ricostruzione, che “stenta a decollare”.
Secondo il procuratore generale umbro della Corte dei Conti, già negli scorsi mesi il ritardo cominciava ad assumere “una dimensione sempre meno giustificabile”. “Dal nostro punto di vista – aggiunse – finché i soldi non vengono spesi un danno erariale non si configura. Mi auguro però che la ricostruzione possa partire in tempi rapidi e che tutto proceda rispettando le regole”. Poi aveva auspicato di “non trovare mai” situazioni tali “da determinare un danno per l’erario”.