Molti gli ambiti su cui ha lavorato nella giunta Appendino. Tra questi la sperimentazione delle auto a guida autonoma e dei droni, l’introduzione del 5G in collaborazione con Tim e, ovviamente, la digitalizzazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni
Luigi Di Maio le aveva chiesto di essere capolista alle Europee nella circoscrizione Nord Ovest, ma lei aveva rifiutato per continuare nel suo lavoro di assessora all’Innovazione e Smart City del Comune di Torino. Ora però Paola Pisano entra nel governo Conte 2 e diventa responsabile dell’Innovazione, neonato ministero senza portafoglio. Appena qualche giorno fa, a fine agosto, Palazzo Chigi ha istituito il nuovo dipartimento del digitale, settore la cui governance finora era frammentata tra vari ministeri in assenza di coordinamento. Sarà operativo a partire da gennaio 2020, al termine del lavoro del Team digitale a dicembre 2019.
Pisano, 42 anni, è stata scelta da Chiara Appendino all’Innovazione dopo aver inviato il curriculum durante la campagna elettorale. Molto stimata dai vertici del Movimento 5 Stelle, docente di gestione dell’Innovazione all’Università di Torino ed esperta di Smart City, Pisano ha puntato molto per ammodernare la città e i suoi sistemi, a volte ottenendo risultati contestati. “Sono grata dell’occasione che mi è stata data oggi dal presidente del Consiglio incaricato, Giuseppe Conte – ha dichiarato lei -. È per me un onore poter dare il mio contributo al nostro Paese, un territorio ricco di potenzialità e competenze da sviluppare”. Appendino si dice “certa che Pisano metterà la stessa competenza, la stessa passione e lo stesso impegno al servizio del Paese”.
Tanti gli ambiti su cui ha lavorato, come la sperimentazione delle auto a guida autonoma e dei droni, l’introduzione del 5G in collaborazione con Tim e, ovviamente, la digitalizzazione dei servizi delle pubbliche amministrazioni. Nel corso di questi tre anni, da assessora Pisano ha cercato di attirare aziende, fondi e investimenti lanciando la piattaforma “Torino City Lab” per aumentare le collaborazioni con le società intenzionate a sperimentare le loro tecnologie nella città. Tuttavia su alcuni di questi aspetti le opposizioni del consiglio comunale (ma anche qualche esponente della maggioranza) l’hanno contestata: non ha convinto la gestione delle anagrafi nel momento dell’introduzione delle nuove carte d’identità con molti disagi per i lavoratori e ritardi per i cittadini. Per quanto innovativi, inoltre, a non tutti i torinesi sono piaciuti gli spettacoli di droni al posto dei tradizionali fuochi d’artificio.
A gennaio si è aggiudicata il titolo di Digiwoman 2018 della rivista di settore Digitalic, diventando “la donna più influente del digitale in Italia” e battendo ‘mostri sacri’ come Samantha Cristoforetti, Milena Gabanelli e Clio Makeup. Pisano “ha saputo portare un approccio tecnologico e innovativo nella Pubblica Amministrazione”, sempre secondo la rivista che in passato aveva anche lanciato la sfida tra 15 DigiWomen, figure femminili che si sono distinte nell’ambito dell’innovazione, della comunicazione e dei social.