Fiat getta la spugna oltreoceano: la 500 e la sua variante elettrica, la 500e non saranno più commercializzate in nord America. In una nota, l’azienda ha comunicato lo stop alla produzione delle due vetture, il cui stock accumulato nella fabbrica di Toluca verrà smaltito per intero nel corso del 2020, senza tuttavia precisare quali modelli le rimpiazzeranno nell’impianto messicano.
La mossa si può spiegare in diversi modi. Da un lato, la contrazione del mercato Usa, che insieme alla diminuzione del prezzo della benzina e alla predilezione degli automobilisti americani per i veicoli di grossa taglia (suv e pick up su tutti) non hanno certo reso facile il compito alla piccola torinese. Dall’altro il tentativo, non andato a buon fine, di sottrarre fette di mercato yankee all’altra icona del made in Europe, la Mini.
Fin dal 2011 infatti, l’anno in cui il marchio Fiat tornò negli States, apparve chiaro che la strada era in salita, nonostante la fin troppo ottimistica previsione di vendere 50 mila esemplari di 500. Nel 2014, come sottolineato da Automotive News, le vendite complessive di Fiat furono 46 mila, e negli ultimi anni sono calate costantemente fino al -41% dello scorso anno, quando crollarono a quota 15.521. L’emorragia è proseguita nel primo semestre 2019 (-38%), con le consegne della 500 diminuite del 25% (solo 1.692 pezzi).
Come proseguirà il business del marchio in nord America? Sicuramente puntando sui modelli più grandi, ovvero 500X e 500L, e su quelli più fascinosi come la 124 Spider. Ma anche, a livello di gruppo, su ciò che si vende meglio e in maniera più profittevole, ovvero gli sport utility Jeep e i pick up Ram. Non è chiaro, a questo punto, se la nuova 500e in rampa di lancio sulle linee di Mirafiori, avrà mai un futuro a stelle e strisce.