"Sono ovviamente soddisfatto ma aspettiamo l’assemblea della Spagna. Il mercato comunque ha votato più con noi" afferma Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato del Biscione
Via libera dall’assemblea di Mediaset alla fusione con la controllata spagnola che avvia il processo di costituzione della holding in Olanda MediaforEurope (Mfe), della quale viene contestualmente approvato lo statuto. I voti favorevoli sostenuti da Fininvest sono stati pari al 78% dei presenti, i contrari con Vivendi il 21%. Il Cda di Mediaset ha deciso di non opporsi all’esercizio dei diritti di voto del gruppo francese e di opporsi invece alla richiesta di votare arrivata da Simon Fiduciaria dopo la decisione del Tribunale di Milano. “È una decisione che non condividiamo ma che ottemperiamo” aveva affermato Fedele Confalonieri, presidente di Mediaset aprendo l’assemblea del Biscione. Dall’altra parte Vivendi in un comunicato attacca: “L’assemblea straordinaria degli azionisti di Mediaset che si tiene oggi è illegale perché il suo consiglio di amministrazione ha impedito a Simon Fiduciaria di votare, basandosi su un’interpretazione della legge italiana sui media che è contraria ai trattati Ue”.
Per effetto della fusione, salutato favorevolmente dalla Borsa, il cui perfezionamento è subordinato al verificarsi di alcune condizioni sospensive, tutte le azioni Mediaset e Mediaset Espana saranno annullate e gli azionisti riceveranno azioni ordinarie Mfe. In particolare, gli azionisti del gruppo italiano riceveranno un’azione ordinaria Mfe per ogni azione Mediaset dagli stessi posseduta. La nuova holding olandese adotterà inoltre un meccanismo di voto speciale volto a premiare la detenzione di lungo periodo delle azioni ordinarie Mfe. I soci hanno il diritto di recesso, secondo i termini già comunicati. “Sono ovviamente soddisfatto ma aspettiamo l’assemblea della Spagna. Il mercato comunque ha votato più con noi” afferma Pier Silvio Berlusconi, amministratore delegato di Mediaset. Secondo i primi calcoli, oltre a Fininvest ha votato a favore il 4,94% del capitale presente, mentre contrario con Vivendi il 3,72%. “Non sono per nulla preoccupato” di possibili ingenti recessi dall’operazione MediaforEurope anche perché “siamo convinti che Vivendi non abbia alcuna intenzione di recedere” prosegue l’ad. Nel caso comunque i francesi recedano, “siamo tranquilli in quanto ci sono altri investitori pronti a entrare in campo”.