L’Italia batte 3 a 1 l’Armenia e si conferma in testa al suo girone di qualificazione agli Europei 2020, a punteggio pieno dopo cinque vittorie in altrettante gare. Questa volta però la squadra del ct Mancini non è stata brillante come nelle precedenti uscite: è servita una vittoria in rimonta, dopo il gol in avvio di Karapetyan. Le reti di Belotti e Pellegrini hanno ribaltato il risultato, ma solo a 13 minuti dal 90′ l’Italia è passata in vantaggio nonostante abbia giocato tutto il secondo tempo in superiorità numerica. Resta il fatto che dopo cinque partite di qualificazione, gli azzurri sono saldamente in testa al girone, in attesa della sfida di domenica a Tampere contro la Finlandia, la sola rimasta a insidiare il primo posto.
La partita comincia in salita per gli azzurri, colti in controtempo dopo 11 minuti da una ripartenza armena: Barseghyan ruba palla a Barella su un passaggio lungo e laterale, parte della sua difesa e lancia in profondità Karapetyan, che si porta il pallone sul destro difendendolo da Bonucci e lo incroci sul palo opposto: 0-1. Lo svantaggio non è casuale, l’inizio dell’Armenia è aggressivo e veloce, mentre l’Italia è ancora in rodaggio. La botta iniziale scuote il centrocampo azzurro, Bernardeschi si sposta largo a destra per aprire la difesa avversaria e al primo affondo di Emerson arriva il pari: il cross dal fondo del terzino brasiliano è perfetto per Belotti, che gira al volo sul secondo palo per l’1-1, al 29′. A fine primo tempo Karapetyan, già protagonista di una rissa con Verratti costata a entrambi il giallo, salta a braccia larghe e incrocia Bonucci: il secondo giallo del tedesco Seibert pare eccessivo, ma l’Italia si trova 11 contro 10.
Al rientro dagli spogliatoi, gli azzurri provano a sfruttare la superiorità numerica ma fanno arrabbiare Mancini per la sufficienza con la quale sfruttano gli spazi. Poi un contropiede di Mkhitaryan al quarto d’ora costringe Barella al fallo da giallo e suona l’allarme. Lo schema si ripete pochi minuti dopo e sul tiro del neoromanista stavolta è Emerson in spaccata a salvare in angolo dalla beffa. Dopo Lorenzo Pellegrini per uno spento Chiesa, Mancini manda in campo anche Sensi per Barella. La circolazione palla resta lenta, ma il gol del sollievo arriva al 32′ proprio da Pellegrini: una girata di testa su traversone profondo di Jorginho che sorprende sul palo lontano Airapetyan. Il portiere armeno è protagonista ancora, in negativo, un paio di minuti dopo: il sinistro di Belotti prende il palo, la sua schiena fa da sponda per l’1-3 che chiude la partita.