Una militanza lunga 37 anni nel partito conservatore, Nicholas Soames si è opposto alla linea dura del premier inglese
“Sono le sorti alterne della guerra, io sapevo benissimo quello che stavo facendo”. Nicholas Soames ha 71, alle spalle una lunga militanza nei Tories e un nonno famoso: Winston Churchill. Il 3 settembre si è schierato contro il “no deal” sulla Brexit del premier Boris Johnson, che ha reagito espellendo lui e altri 20 parlamentari dal Partito conservatore.
Quasi un paradosso, perché lo stesso Johnson si considera un erede politico di Sir Winston, di cui aveva elogiato la carriera politica in passato e al quale aveva dedicato una biografia dal titolo eloquente: The Churchill Factor: How One Man Made History, bestseller pubblicato nel 2014. Il 3 settembre, inoltre, non è una data qualunque: lo stesso giorno di 80 anni fa, nel 1939, il primo ministro inglese dichiarava guerra alla Germania nazista.
Soames ha detto no alla dirigenza Tory solo tre volte in più di trent’anni, restando fedele alla linea conservatrice portata avanti dalla madre Lady Mary Soames (figlia dello statista, lo accompagnò a Potsdam nel 1945), scomparsa nel 2014 all’età di 91 anni dopo una vita dedicata al partito.
“Sto per chiudere 37 anni di servizio in questo partito, non ho parole per dire quanto mi senta onorato per averne fatto parte”, ha detto Soames, commosso, nel corso del suo ultimo discorso alla Camera dei Comuni “Sono molto addolorato per come è finita. Voglio ricordare a tutti come io abbia sempre sostenuto la necessità di rispettare il voto sul referendum, e come io stesso abbia votato a favore del leave in più occasioni”.
Insieme a lui se ne vanno altri personaggi di punta del partito contrari al No Deal, come l’ex ministro e veterano Ken Clarke (79 anni, Father of the House, record attuale di anzianità parlamentare), e altri ex esponenti di primissimo piano degli esecutivi di David Cameron e di Theresa May, come Philip Hammond, David Gauke, Dominic Grieve o Justine Greening.
Per Soames una breve carriera militare e qualche esperienza in finanza, poi la scelta di entrare in politica, ricoprendo qualche incarico da sottosegretario. Nel corso degli anni è stato coinvolto anche in alcuni scandali sessuali e non è mai riuscito a eguagliare la statura politica del nonno. La sua fama, però, è rimasta solida e nel corso del tempo aveva assunto un ruolo simbolico all’interno della frangia Tory.