Il ministro annuncia che porterà già nel prossimo Consiglio dei ministri il primo decreto legge a livello europeo sui cambiamenti climatici. "Sugli inceneritori le idee di M5s e Pd si sono già avvicinate. Zingaretti nel Lazio non ne ha previsti"
“Sarà un decreto di supporto alle famiglie, ai consumatori e alle imprese per imporre la svolta verde. Punterà su qualità dell’aria, mobilità sostenibile, sulla creazione di aree economiche ambientali e ci saranno vantaggi fiscali per chi fa imprenditoria verde, vive verde, sviluppa verde“. Sergio Costa, il ministro dell’Ambiente riconfermato nel Conte 2, annuncia su Repubblica che porterà già nel prossimo Consiglio dei ministri il primo decreto legge a livello europeo sui cambiamenti climatici, in previsione del summit dell’Onu a fine mese. Spiega che è arrivato “il momento di osare” e apprezza che “tutte e tre le componenti del governo abbiano messo l’ambiente tra i primissimi punti del loro programma”.
E parlando dell’alleato di maggioranza spiega che le idee di M5s e Pd sugli inceneritori si sono già avvicinate, e la prova è anche il piano regionale per il Lazio di Zingaretti, che non ne ha previsto l’apertura di nuovi. Specifica però di avere un “approccio laico” alla questione rifiuti: non pensa che tutti gli inceneritori vadano chiusi e ritiene che “quelli che ci sono bastino ad accompagnare il percorso verso economia circolare e rifiuti zero“. Parla anche del suo rapporto con Grillo, precisando che non gli risulta che ci sia stato un suo intervento per la sua riconferma al governo. Il fondatore dei 5 Stelle, dice, l’ha contattato “lanciando un’idea che mi è subito piaciuta: un museo sulle bonifiche e gli inquinamenti. In linea con quel che abbiamo fatto sulla formazione ambientale nelle scuole”.
Costa poi aggiunge che il cosiddetto green new deal – cioè una politica per la sostenibilità ambientale e la lotta alle disuguaglianze – “non è una moda, ma uno stato di necessità. Se ne parla in tutto il mondo e l’Italia sta acquisendo una leadership internazionale. Nel negoziato per il taglio delle emissioni di carbone in Europa, ad esempio, abbiamo fatto la differenza facendo asse con la Francia. Lunedì purtroppo non sarò alla fiducia, ho chiesto l’autorizzazione a Conte, e mi dispiace. Ma non volevo rinunciare a presiedere il summit di Nuova Delhi sulla desertificazione. Un problema che tocca anche il nostro Paese, soprattutto al sud”. Un fattore che pesa anche sulle migrazioni, tema sul quale Costa attacca la linea Salvini: le migrazioni, dice, “non si fermano facendo i gendarmi del mare. E neanche dicendo: aiutiamoli a casa loro, concetto che non mi pare tanto nobile. Quello che dobbiamo fare è rimuovere le condizioni di disperazione su quei territori”. E sul fatto che il leader della Lega sia fuori dal governo dice: “Si sta più rilassati”.