È durato circa un’ora il colloquio “in un clima di grande amicizia” tra Paolo Gentiloni, candidato italiano per la Commissione europea, e la presidente eletta Ursula von der Leyen. Il presidente Pd ed ex premier ha evitato i media, entrando direttamente con l’auto nel garage del palazzo Charlemagne, a Bruxelles. Il bilaterale servirà a orientare le decisioni della ex ministra alla Difesa tedesca, alle prese con l’attribuzione dei portafogli della sua squadra di governo che presenterà martedì dopo un fine settimana di lavoro sulle deleghe. Lunedì è previsto un nuovo incontro tra von der Leyen e il presidente uscente Jean Claude Juncker.
L’Italia punta a ottenere per Gentiloni la poltrona cruciale degli Affari economici. Si tratterebbe di un riconoscimento importante per il nuovo governo italiano, che le istituzioni Ue vedono con favore, e di un messaggio chiaro: le svolte europeiste vengono “premiate”. Ma resta il fatto che Roma ha un pesantissimo debito pubblico che in base alle regole europee va ridotto e a causa del quale ha rischiato per due volte, a dicembre e a luglio, una procedura di infrazione. E vedere un italiano in quel ruolo potrebbe essere sgradito ai Paesi nordeuropei ‘rigoristi’, visto anche l’affollamento di sudeuropei nei posti chiave, a partire dal portoghese Mario Centeno all’Eurogruppo.
Secondo il Financial Times, alla fine all’Italia andrà un altro portafoglio: quello alla Concorrenza gestito finora dalla liberale danese Margrethe Vestager e importante per Roma visto che quel commissario si occupa anche di aiuti di Stato e procedure di infrazione. Citando due fonti europee, il quotidiano britannico spiega che Gentiloni è in predicato per ottenere un ruolo “di primo piano”. “Von der Leyen terrà conto delle preferenze di Gentiloni per il portafoglio”, riferisce un’altra fonte Ue. Secondo una terza fonte, il governo Conte 2 ha esplicitamente chiesto gli Affari economici visto che, da programma, punta a promuovere “le modifiche necessarie a superare l’eccessiva rigidità dei vincoli europei”. Insieme a quella delega potrebbe esserci anche la vicepresidenza.
In alternativa c’è la casella del Commercio, a cui è candidato anche l’irlandese Phil Hogan, attuale commissario all’Agricoltura, anche in vista della Brexit e dei negoziati con il Regno Unito sulla relazione futura con l’Ue. Invece per la Concorrenza sarebbe in corsa anche la francese Sylvie Goulard, indicata anche per l’Industria o per il settore Difesa, che con la Pesco diventa importante anche a livello comunitario, oltre a Margrethe Vestager. Che però ha gestito il portafoglio, importantissimo, già per cinque anni.
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Ieri l’agenzia di rating Fitch, in una nota sulla nascita del Conte 2 ha scritto che la formazione del nuovo governo “allenta i rischi di un confronto con l’Unione europea, ma non fornisce ancora piena chiarezza sulle importanti scelte di politica economica e di bilancio”. E oggi Dbrs scrive che l’esecutivo giallorosso rassicura anche se resta molto lavoro da fare. L’agenzia di rating sottolinea come la nuova coalizione aumenti le possibilità di un rapporto più costruttivo con la Ue sulla manovra e assicuri stabilità politica nel breve periodo. Tuttavia, prosegue Dbrs, potrebbe rimanere aperta la questione della bassa crescita. “Un’agenda fiscale basata sul proseguimento di politiche redistributive quando l’economia è stagnante probabilmente non migliorerà la crescita del Pil dell’Italia”, si legge nella nota. Inoltre, prosegue, una maggioranza risicata in Senato e le divisioni interne tra i partiti potrebbero limitare la durata dell’esecutivo.