Til è l’acronimo di Tumor infiltrating lymphocyte, in italiano “linfociti infiltranti il tumore”. Si tratta di una terapia di cui si sta parlando tanto in questi giorni dopo l’appello di Andrea, 26 anni di Luino (Va), affetto da un melanoma di IV stadio metastatico.

“Oggi ho cominciato la mia prima sessione di chemioterapia. L’oncologo parla di riduzione ma non di cura per una guarigione completa” scrive Andrea sulla sua raccolta fondi dove sta raccogliendo le donazioni per arrivare ad un obiettivo molto importante: raggiungere i 600mila euro che potrebbero portarlo in Israele, presso lo Sheba Medical Center dove questa terapia viene somministrata.

La Til è un tipo di cellula immunitaria che ha lasciato il circolo sanguigno per migrare nel tumore e provare ad attaccarlo. Tali linfociti infiltranti vengono prelevati dal paziente, isolati e fatti replicare in grande numero in laboratorio. Successivamente i Til vengono reinfusi nel paziente per poter ottenere una reazione immunitaria più robusta contro il tumore.

La storia di Andrea ricorda molto quelle di Lorenzo Farinelli, Calogero Gliozzo e Pamela Angelelli, tre persone che hanno fatto ricorso alla raccolta fondi social per avere una speranza in più e sottoporsi ad una cura sperimentale all’estero. Lorenzo non è riuscito a partire ed è purtroppo scomparso prima di avere l’opportunità di accedere alla terapia.

Parte dei suoi fondi sono andati a Calogero che è riuscito a sottoporsi a Tel Aviv alla Car-T contro il suo linfoma aggressivo e a ricevere la bella notizia: la malattia è in remissione. Anche Pamela è riuscita ad ascoltare queste parole dopo l’infusione della cura con cellule immunitarie modificate. La Car-T intanto è arrivata in Italia, dopo il via libera dell’Aifa.

Come per gli altri, anche per Andrea Rossi si stanno mobilitando tantissime persone, condividendo la sua storia sui social e donando alla campagna. Lui racconta così la sua malattia e le cure a cui si è sottoposto: “Abbiamo scoperto il melanoma per caso a seguito della rimozione di una bolla sul piede. Ho iniziato a sottopormi a degli interventi chirurgici, prevalentemente di debulking. Ho preso parte inoltre a vari protocolli sperimentali di immunoterapia che non hanno però sortito l’effetto sperato. Purtroppo tutti i miei sforzi e i sacrifici non hanno portato a grandissimi risultati, anzi, a dire la verità, non hanno fatto altro che peggiorare la situazione”.

Ora la speranza si chiama Til, grazie alla solidarietà di migliaia di persone: il motto di Andrea è proprio “Uniti per vincere”.

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