Sono peggiorate, anche se vengono definite “critiche ma stabili”, le condizioni di Juan Manuel Correa, il pilota 20enne di Formula 2 che il 31 agosto ha riportato un trauma polmonare nell’incidente a Spa-Francorchamps nel quale ha perso la vita il pilota ventiduenne francese Anthoine Hubert. L’americano della Sauber è ricoverato nel reparto di terapia intensiva di un ospedale di Londra in stato di incoscienza e tenuto in vita da una macchina cuore-polmone, che oltre alla ventilazione provvede alla circolazione extracorporea.
Nelle ore seguenti l’incidente, il 20enne era stato ricoverato in un ospedale di Liegi, dove gli erano state trattate le fratture multiple alle gambe e una leggera lesione vertebrale. Ma poi la situazione è peggiorata con i giorni, in seguito a una crisi respiratoria dovuta allo stress che ha colpito i polmoni a causa dell’impatto a circa 270 chilometri orari contro la monoposto dell’altro giovane pilota che ha perso la vita.
Dalle ricostruzioni sembra che Correa abbia forato una gomma a causa dei detriti in pista e sia finito contro la vettura di Hubert, uscito a sua volta fuori pista contro le barriere. Su questo stanno indagando la Fia e la magistratura belga, che ha sequestrato le vetture. Le autorità hanno aperto un’inchiesta per omicidio accidentale, una prassi che è normale nel Paese quando di mezzo c’è un incidente stradale mortale: “Per il momento, non c’è nulla che possa suggerire negligenza, ma ciò sarà determinato dagli esperti”, aveva commentato il magistrato di Verviers Grand Champs, Gilles de Villers. Domenica, anche la Fia ha avviato un’inchiesta, come ha recentemente confermato il direttore di gara della Federazione, Michele Masi. “Preghiamo – hanno scritto i genitori di Correa in un comunicato – che nostro figlio sappia sorprenderci come ha fatto già tante volte”.