Trentatre russi contro 35 ucraini. Si è concretizzato attorno alle 13 ore italiane lo scambio di prigionieri tra Russia e Ucraina annunciato nei giorni scorsi da Vladimir Putin. Gli aerei con a bordo le persone liberate dai due Paesi sono atterrati rispettivamente a Kiev e a Mosca. Si tratta di un “segnale di speranza“, ha detto la cancelliera tedesca Angela Merkel. “Forse un primo passo da gigante verso la pace“, il commento del presidente degli Stati Uniti Donald Trump.

Le autorità ucraine hanno rilasciato un gruppo di 33 cittadini russi detenuti, tra cui Kiril Vishinski, direttore del portale RIA Nóvosti in Ucraina, arrestato per “alto tradimento”. I 33, riporta l’agenzia di stampa russa Sputnik, sono arrivati nella capitale russa a bordo di un aereo decollato dall’aeroporto Borispil di Kiev.

Contemporaneamente nello stesso scalo è atterrato un velivolo russo con a bordo i detenuti ucraini. Tra loro ci sarebbero i 24 marinai ucraini catturati l’anno scorso nello stretto di Kerch, al largo della Crimea, e il regista ucraino Oleg Sentsov. Nello scambio rientra anche Volodymyr Tsemakh, un ex capo militare dei separatisti filorussi dell’est dell’Ucraina testimone chiave dello schianto del volo MH17, due agenti dei servizi di sicurezza Sbu, il blogger Pavlo Gryb, il corrispondente a Parigi per l’agenzia di stampa nazionale ucraina Ukrinform, il professore di storia Stanislav Klykh e Mykola Karpyuk, membro di gruppi di protesta ucraini.

L’aereo con a bordo gli ucraini è atterrato nell’aeroporto principale di Kiev, il Boryspil, dove ad attenderli sulla pista c’erano decine di parenti e anche il presidente ucraino Volodymyr Zelensky: “Abbiamo fatto il primo passo. Dobbiamo fare tutti gli altri per porre fine a questa orribile guerra“, ha dichiarato l’ex comico divenuto capo di Stato. Quanto alla Russia, la tv pubblica ha mandato in onda le immagini dell’atterraggio nello scalo Vnukovo di Mosca.

Zelenski e Vladimir Putin hanno negoziato uno scambio di prigionieri nelle ultime settimane. Giovedì, il presidente russo ha annunciato che i due Paesi stavano per concludere quei negoziati, definendoli un passo per migliorare le relazioni bilaterali.

“Ho appreso con sollievo e profonda gioia la notizia della liberazione del regista ucraino Oleg Sentsov – commenta su Twitter il presidente del Parlamento europeo David Sassoli – Si è opposto all’ingiustizia con dignità, difendendo la democrazia e i diritti umani”. “Spero di incontrarlo presto e consegnargli il premio Sacharov 2018“, aggiunge l’esponente del Pd.

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