Dall’Isola d’Elba all’Appennino Pistoiese fino al Valdarno, per gli apicoltori della Toscana è stato l’anno peggiore che riescano a ricordare. Francesca Giudici e Duccio Pradella, con 350 alveari all’isola d’Elba, hanno prodotto solo 5 kg di miele ad alveare, rispetto ai 25 degli anni passati. La siccità e il caldo del mese di giugno non hanno permesso alle piante di produrre il nettare, perciò Duccio e Francesca hanno avuto bisogno di molte ore extra di lavoro per nutrire le api, che altrimenti sarebbero morte di fame. Dalla parte opposta della regione, nel cuore delle Foreste Casentinesi l’apicoltore Paolo Piazza ha visto calare del 70 per cento la produzione dei suoi 700 alveari, senza produrre miele di acacia e tiglio perché gli alberi non sono riusciti a fiorire adeguatamente. Nella stessa zona, per l’apicoltrice Marina Cestelli la produzione di millefiori è passata da 3 quintali a soli 4 kg, in un anno.
Le perdite stimate sono intorno all’80% e hanno coinvolto tutto il comparto produttivo. Dalle piccole attività, come quella di Simona Pappalardo, che ha 70 alveari nel Valdarno, fino a Dottor Pescia, l’azienda apistica più grande della Toscana, con 2300 alveari e 10 dipendenti. Il proprietario, Paolo Pescia, 64 anni, pratica apicoltura nomade spostandosi in quasi tutta la regione e vendendo i prodotti alle grandi catene di supermercati. “Non avevo mai visto niente di simile in oltre 30 anni di attività professionale – spiega Pescia – Si è perso il 95 percento della produzione e non abbiamo coperto i costi di produzione. Ci manteniamo solo grazie ai risparmi che avevamo da parte”.
Siccità, cambiamenti climatici e trattamenti con pesticidi, tra cui quelli per eliminare zanzare e afidi, hanno messo in ginocchio le api e di conseguenza la produzione di miele nella regione, specchio dell’attualità del comparto produttivo in Italia. “Non si è fatto miele in Toscana, la situazione è disastrosa”, spiega Pradella, presidente dell’Associazione Regionale Produttori Apistici Toscana (ARPAT), “l’impressione è che da una parte all’altra della regione, nonostante il paesaggio sia vario, dalla costa agli appennini, non ci sia zona dove si sia prodotto bene. Ci fermiamo a 8-10 kg di miele ad alveare, quando la media è di 20-25”.
Una situazione raccontata nell’ultimo report dell’Arpat, che analizza i mesi estivi. Il Centro Meteo Toscano ha registrato temperature massime di 2- 3 gradi sopra la media, rispetto al decennio passato e il caldo record di giugno, che ha seguito il maggio più freddo degli ultimi 50 anni, ha bruciato le varie fioriture, come il tiglio e il castagno. Gli apicoltori e le apicoltrici hanno dovuto nutrire le api, in una stagione che avrebbe dovuto essere ricca di nettare e fiori, necessari per produrre il miele.
Poco cibo per le api, ma anche poche risorse idriche. I giorni di pioggia sono diminuiti di quasi la metà e le frequenti “bombe d’acqua” non hanno fornito un buon apporto idrico alle piante per produrre nettare. Le difficoltà che vivono le api sono un termometro dello stato di salute della biodiversità, con rilevanti ripercussioni sulla produzione agricola, visto che sono responsabili del 75 per cento di ciò che arriva sulle nostre tavole, come frutta, verdura, semi e noci.
“Stiamo vivendo l’anno nero dell’apicoltura”, spiega Michele Valleri, apicoltore e tecnico Arpat, “La produzione di miele rasenta lo zero. Si tratta di una delle stagioni peggiori di sempre, se non la peggiore. Guardando gli ultimi 10 anni le medie produttive si stanno costantemente livellando verso il basso e il 2018 sembra adesso più un’eccezione che la norma”.
Una situazione che rispecchia una problematica nazionale, denunciata in una lettera dell’Unione Nazionale Associazione Apicoltori Italiani (UNAAPI), in cui viene chiesta l’attivazione dello stato di calamità per il settore produttivo, con la richiesta di agevolazioni e riduzioni contributive per le aziende apistiche, considerando le ingenti perdite che hanno messo in ginocchio il settore. Le preoccupazioni aumentano anche in vista dell’inverno. “Le api non sono riuscite a fare scorte di nettare per l’inverno – conclude Valleri – siamo preoccupati per lo stato di salute delle nostre api, in vista dell’arrivo della stagione fredda”.
Ambiente & Veleni
Toscana, è “l’anno nero dell’apicoltura”. Produzione di miele ai minimi: colpa di clima, pesticidi e siccità. “A rischio anche i raccolti”
"Le api muoiono di fame". L'allarme dei produttori di miele toscani, dove la produzione è calata anche dell'80%. L'associazione nazionale di categoria chiede lo stato di calamità: "Le api sono responsabili del 75 per cento di ciò che arriva sulle nostre tavole tra frutta, verdura, semi e noci"
Dall’Isola d’Elba all’Appennino Pistoiese fino al Valdarno, per gli apicoltori della Toscana è stato l’anno peggiore che riescano a ricordare. Francesca Giudici e Duccio Pradella, con 350 alveari all’isola d’Elba, hanno prodotto solo 5 kg di miele ad alveare, rispetto ai 25 degli anni passati. La siccità e il caldo del mese di giugno non hanno permesso alle piante di produrre il nettare, perciò Duccio e Francesca hanno avuto bisogno di molte ore extra di lavoro per nutrire le api, che altrimenti sarebbero morte di fame. Dalla parte opposta della regione, nel cuore delle Foreste Casentinesi l’apicoltore Paolo Piazza ha visto calare del 70 per cento la produzione dei suoi 700 alveari, senza produrre miele di acacia e tiglio perché gli alberi non sono riusciti a fiorire adeguatamente. Nella stessa zona, per l’apicoltrice Marina Cestelli la produzione di millefiori è passata da 3 quintali a soli 4 kg, in un anno.
Le perdite stimate sono intorno all’80% e hanno coinvolto tutto il comparto produttivo. Dalle piccole attività, come quella di Simona Pappalardo, che ha 70 alveari nel Valdarno, fino a Dottor Pescia, l’azienda apistica più grande della Toscana, con 2300 alveari e 10 dipendenti. Il proprietario, Paolo Pescia, 64 anni, pratica apicoltura nomade spostandosi in quasi tutta la regione e vendendo i prodotti alle grandi catene di supermercati. “Non avevo mai visto niente di simile in oltre 30 anni di attività professionale – spiega Pescia – Si è perso il 95 percento della produzione e non abbiamo coperto i costi di produzione. Ci manteniamo solo grazie ai risparmi che avevamo da parte”.
Siccità, cambiamenti climatici e trattamenti con pesticidi, tra cui quelli per eliminare zanzare e afidi, hanno messo in ginocchio le api e di conseguenza la produzione di miele nella regione, specchio dell’attualità del comparto produttivo in Italia. “Non si è fatto miele in Toscana, la situazione è disastrosa”, spiega Pradella, presidente dell’Associazione Regionale Produttori Apistici Toscana (ARPAT), “l’impressione è che da una parte all’altra della regione, nonostante il paesaggio sia vario, dalla costa agli appennini, non ci sia zona dove si sia prodotto bene. Ci fermiamo a 8-10 kg di miele ad alveare, quando la media è di 20-25”.
Una situazione raccontata nell’ultimo report dell’Arpat, che analizza i mesi estivi. Il Centro Meteo Toscano ha registrato temperature massime di 2- 3 gradi sopra la media, rispetto al decennio passato e il caldo record di giugno, che ha seguito il maggio più freddo degli ultimi 50 anni, ha bruciato le varie fioriture, come il tiglio e il castagno. Gli apicoltori e le apicoltrici hanno dovuto nutrire le api, in una stagione che avrebbe dovuto essere ricca di nettare e fiori, necessari per produrre il miele.
Poco cibo per le api, ma anche poche risorse idriche. I giorni di pioggia sono diminuiti di quasi la metà e le frequenti “bombe d’acqua” non hanno fornito un buon apporto idrico alle piante per produrre nettare. Le difficoltà che vivono le api sono un termometro dello stato di salute della biodiversità, con rilevanti ripercussioni sulla produzione agricola, visto che sono responsabili del 75 per cento di ciò che arriva sulle nostre tavole, come frutta, verdura, semi e noci.
“Stiamo vivendo l’anno nero dell’apicoltura”, spiega Michele Valleri, apicoltore e tecnico Arpat, “La produzione di miele rasenta lo zero. Si tratta di una delle stagioni peggiori di sempre, se non la peggiore. Guardando gli ultimi 10 anni le medie produttive si stanno costantemente livellando verso il basso e il 2018 sembra adesso più un’eccezione che la norma”.
Una situazione che rispecchia una problematica nazionale, denunciata in una lettera dell’Unione Nazionale Associazione Apicoltori Italiani (UNAAPI), in cui viene chiesta l’attivazione dello stato di calamità per il settore produttivo, con la richiesta di agevolazioni e riduzioni contributive per le aziende apistiche, considerando le ingenti perdite che hanno messo in ginocchio il settore. Le preoccupazioni aumentano anche in vista dell’inverno. “Le api non sono riuscite a fare scorte di nettare per l’inverno – conclude Valleri – siamo preoccupati per lo stato di salute delle nostre api, in vista dell’arrivo della stagione fredda”.
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Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Fulco Pratesi ha saputo non solo denunciare i mali che affliggono l'ambiente ma ha saputo esercitare una grande funzione pedagogica di informazione e formazione sui temi ambientali. Personalmente ricordo il grande contributo di consigli e di indicazioni durante il periodo in cui sono stato ministro dell'Ambiente e in particolare per l'azione che condussi per la costituzione dei Parchi nazionali e per portare la superficie protetta del paese ad un livello più europeo. Ci mancherà molto". Lo afferma Valdo Spini, già ministro dell'Ambiente nei Governi Ciampi e Amato uno.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Le immagini che arrivano dalla città di Messina, dove si sono verificati scontri tra Forze dell'Ordine e manifestanti nel corso di una manifestazione no ponte, mi feriscono come messinese e come rappresentante delle istituzioni. Esprimo tutta la mia solidarietà alle Forze dell'Ordine e all'agente ferito, cui auguro una pronta guarigione, e condanno fermamente quanto accaduto. Esprimere il proprio dissenso non autorizza a trasformare una manifestazione in un esercizio di brutalità”. Lo afferma la senatrice di Fratelli d'Italia Ella Bucalo.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - “Inaccettabile quanto accaduto oggi a Messina in occasione del corteo contro la costruzione del Ponte sullo Stretto. Insulti, intolleranza, muri del centro imbrattati con scritte indegne, violenze contro le Forze dell’Ordine. È assurdo manifestare con simili metodi, coinvolgendo personaggi che nulla possono avere a che fare con il normale confronto democratico. Ferma condanna per quanto accaduto, e solidarietà alle Forze dell’Ordine che hanno gestito con grande professionalità i momenti più tesi della giornata”. Così Matilde Siracusano, sottosegretario ai Rapporti con il Parlamento e deputata messinese di Forza Italia.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Siamo orgogliosi della nostra Marina militare italiana che, con il Vespucci, ha portato nel mondo le eccellenze e i valori del nostro Paese. Bentornati a casa: la vostra impresa, che ho avuto la fortuna di poter vivere personalmente nella tappa di Tokyo, è motivo di vanto per ogni italiano. Grazie!” Così il capogruppo della Lega in commissione Difesa alla Camera Eugenio Zoffili.
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Di fronte a quanto sta avvenendo nel mondo, agli stravolgimenti geopolitici e all’aggressione subita ieri alla Casa Bianca dal presidente ucraino, troviamo gravi e fuori luogo le considerazioni dei capigruppo di Fdi. Non è una questione di contabilità ma di rispetto verso il Parlamento. E in ogni caso la premier Meloni è venuta a riferire in Parlamento solo prima dei Consigli europei, come hanno fatto tutti gli altri suoi predecessori, perché era un suo dovere. E da oltre un anno e mezzo non risponde alle domande libere di un Premier time in Aula. Oggi siamo di fronte ad una gravissima crisi internazionale e alla vigilia di un Consiglio europeo che dovrà prendere decisioni importanti per l’Ucraina e per l’Europa. Dovrebbe essere la stessa Giorgia Meloni a sentire l’urgenza di venire in Aula per dire al Paese, in Parlamento, non con un video sui social, da che parte sta il Governo italiano e quale contributo vuole dare, in sede europea, per trovare una soluzione". Lo affermano i capigruppo del Pd al Senato, alla Camera e al Parlamento europeo Francesco Boccia, Chiara Braga e Nicola Zingaretti.
"Per questo -aggiungono- ribadiamo la nostra richiesta: è urgente e necessario che la presidente del Consiglio venga in Aula prima del Consiglio europeo del 6 marzo. Non si tratta di una concessione al Parlamento, che merita maggior rispetto da parte degli esponenti di Fdi e di Giorgia Meloni che continua a sottrarsi al confronto”.
(Adnkronos) - "La scomparsa di Fulco mi addolora profondamente. Con lui ho condiviso anni di passione e impegno per la tutela dell’ambiente: io come presidente del Wwf Italia dal 1992 al 1998 (e membro del Board internazionale con il principe Filippo), lui come figura guida e poi presidente onorario dell’associazione, dopo la breve parentesi politica che lo aveva tenuto lontano. Fulco è stato un punto di riferimento per tutti noi che ci siamo dedicati alla salvaguardia della natura. Le sue idee, la sua capacità di coinvolgere e di trasmettere amore per la biodiversità resteranno un esempio prezioso". Lo afferma Grazia Francescato, già presidente dei Verdi e del Wwf Italia, ricordando Fulco Pratesi.
"Insieme -ricorda- abbiamo sognato e lavorato per un mondo più giusto e sostenibile, dividendoci persino la stessa scrivania pur di coordinare al meglio le nostre iniziative. In questo momento di grande tristezza voglio ricordarlo come un uomo coerente e generoso, che non ha mai smesso di credere nella forza delle idee e nell’importanza di agire in difesa del nostro pianeta. Ai suoi familiari e a tutti coloro che gli hanno voluto bene va il mio sentito cordoglio. Fulco resterà sempre nel mio cuore e in quello di tutti coloro che l’hanno conosciuto e hanno collaborato con lui. Il suo insegnamento e la sua dedizione alla natura continueranno a ispirare il nostro lavoro e le prossime generazioni".
Roma, 1 mar. (Adnkronos) - "Vicinanza e solidarietà da parte di Fratelli d’Italia alle forze dell’ordine che anche oggi sono state bersaglio di violenze ingiustificate da parte dei soliti professionisti della violenza ormai sempre più coccolati dalla sinistra locale, che questa volta hanno cercato di colpire la cerimonia di inaugurazione dell'anno accademico dell'Università bolognese alla presenza del ministro Bernini e al rettore, a cui va la nostra vicinanza”. Così Galeazzo Bignami, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.