Per ragioni diverse la maggioranza dei politici e degli economisti ci hanno mentito su una questione fondamentale per capire come mai l’Italia fatica a uscire dalla crisi. I soldi. Ci hanno ripetuto fino alla nausea che non ci sono i soldi. Ma la verità è un’altra: siamo il popolo più stupido dell’occidente industrializzato. I soldi ci sono, ma li buttiamo via!

Credo che sia fondamentale capire questa questione. Il sistema Italia va riformato perché è la causa prima della povertà, della disoccupazione e del rallentamento economico. Il nostro paese è stretto in una tenaglia a tre ganasce: burocrazia demente, corruzione, infrastrutture antiquate.

La burocrazia dà potere ai politici e ai funzionari pubblici e crea il tessuto sul quale germoglia la malapianta dei favoritismi e delle clientele; inoltre infligge alle aziende una tassa nascosta del 10%, fa morire sul nascere migliaia di progetti, rallenta la giustizia; infine scoraggia gli investitori stranieri che temono di doversi misurare con una macchina amministrativa sadica, grazie alla quale dopo che sindaco e tecnici ti hanno assicurato “in linea di massima” la possibilità di costruire un capannone, puoi aspettare un’autorizzazione operativa per dieci anni. E a causa della burocrazia dinosaura il nostro Stato si trova oggi ad avere in tasca 150 miliardi di euro, in buona parte provenienti dai fondi europei, che non riusciamo a spendere (e se non riusciamo a spendere la quota proveniente dall’Ue dobbiamo restituirla).

Poi c’è la corruzione. Grazie al sistema elefantiaco della burocrazia i processi sono eterni, aggiungi che le leggi sono scritte per favorire i criminali in giacca e cravatta e che non c’è certezza della pena… Ed ecco che il sistema paese premia i disonesti e lascia gli imprenditori onesti in balia della concorrenza sleale, dei debiti non pagati, delle bancarotte fraudolente. E per te le banche i soldi non li hanno perché hanno prestato 150 mila milioni di euro ad amici degli amici, senza chiedere garanzie. E sono tutti liberi e contenti, mentre lo stato deve ripagare le voragini che minacciano la stabilità finanziaria del nostro Paese. Aggiungi 115/200 miliardi di evasione fiscale, un crimine che pullula laddove la giustizia non funziona e ci sono tanti funzionari pubblici comprabili… In Italia i disonesti in giacca e cravatta sono lo 0,6% dei carcerati, la media europea è del 10%.

Qual è allora il costo della burocrazia, dell’inefficienza della giustizia e della corruzione nel suo complesso? Non è dato saperlo, ma è sicuramente enorme.

Come se non bastasse a questi due flagelli si somma il fatto che, mentre paesi come la Germania o la Francia sviluppavano il trasporto delle merci via treno, fiume o mare, noi investivamo sulle autostrade. Il risultato è che ogni italiano compra prodotti che hanno viaggiato su ruote e che quindi costano di più. Siamo poi indietro nell‘efficienza energetica, e quindi gli italiani e lo Stato buttano i soldi per la corrente elettrica e il calore e hanno meno denaro da spendere in prodotti più utili o gradevoli che fanno girare l’economia maggiormente.

Con Ecofuturo, collaborando con numerosi insigni docenti universitari abbiamo realizzato una stima del costo economico di questa arretratezza che abbiamo poi presentato alla Camera e al Senato. E senza calcolare il costo umano e finanziario di 50/70 mila morti per lo smog, ogni anno, arriviamo a 200 miliardi di costi energetici, sprecati.

Se un governo avesse il coraggio di dire questo agli italiani, poi non avrebbe più la scusa di non avere denaro… e dovrebbe fare veramente le riforme. E se riuscisse a diminuire di un solo quinto burocrazia e corruzione e aumentare l’efficienza energetica si otterrebbe una pioggia di denaro nelle casse dello stato e nelle tasche dei cittadini.

Stiamo a vedere se questa volta al governo c’è qualcuno che ci riesce.

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