“Il giudizio universale sta arrivando: scioglimento dei ghiacciai, siccità, desertificazione, eventi climatici estremi, estinzione di interi ecosistemi sono solo alcuni dei fenomeni che già oggi si verificano su tutta la Terra”. Per questo motivo, nell’ultima giornata del campeggio climatico internazionale al Lido di Venezia viene lanciata una campagna legale chiamata proprio “Giudizio Universale”. Il piano è quello di unire agli incontri di studio e di scambio di buone pratiche e alle proteste anche una vera e propria causa legale, come spiega Rita Cantalino dell’associazione “A Sud”: “Analogamente a quanto hanno fatto in moltissimi altri Paesi, in alcuni casi con successo, come movimenti e cittadini abbiamo deciso di citare in giudizio lo Stato, istituzioni e imprese per costringerli ad attuare politiche realmente efficaci per le quali si sono impegnati”.
La richiesta in definitiva è sempre quella di adottare misure più stringenti per rispondere ai cambiamenti climatici e invertire il processo, e alla causa legale si associa un appello, sottoscrivibile sul sito giudiziouniversale.eu, perché “gli scienziati ne sono certi – spiegano gli attivisti climatici – se continuiamo così, entro la fine del secolo le temperature aumenteranno di oltre 4°C con conoscenze distruttive per tutti. Abbiamo appena undici anni per bloccare tutte le politiche che generano emissioni e modificano il clima”.
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