Il presidente Trump ancora contro i media americani. Questa volta, nel mirino del tycoon alla Casa Bianca finisce la Cnn, definita “un male per gli Stati Uniti” a causa delle rivelazioni riportate oggi dalla tv americana secondo cui, nel 2017, Washington fu costretta a evacuare una sua spia di alto livello perché bruciata dalle parole e da alcuni indizi diffusi involontariamente da The Donald.

I giornalisti, che citano diverse fonti interne all’amministrazione di Donald Trump, hanno raccontano di una pessima gestione di alcune informazioni riservate da parte del presidente e di altri esponenti del governo. Comportamento, questo, che aveva generato forte preoccupazione all’interno dei servizi segreti Usa. Tanto che, dopo l’incontro del maggio del 2017 in cui Trump ricevette nello Studio Ovale il ministro degli Esteri russo, Sergei Lavrov, e l’allora ambasciatore russo, Sergei Kislyak, l’intelligence decise di portare via dal Paese il proprio uomo, ormai compromesso e a rischio arresto da parte delle autorità di Mosca.

“La Cnn é un male per gli Usa”, ha risposto Trump poche ore dopo la pubblicazione del servizio e dopo che già in passato aveva definito “nemica del popolo” e accusato l’emittente di spargere attraverso i suoi “poco credibili conduttori” fake news e informazioni sbagliate in giro per il mondo: “Ecco perché i leader stranieri mi chiedono spesso come mai i media odiano così gli Usa”, ha continuato. Trump ha quindi accolto con favore l’entrata dell’investitore Elliott Management in AT&T: “Potrebbe aiutare la controllata Cnn a tenere a freno le false notizie”, ha concluso il tycoon.

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