Lo riporta il New York Post. Sono 12 uomini e una donna, fra loro due coppie di fratelli: la classe più rappresentativa delle vittime del 2001
Sono tredici e tra poco si diplomeranno pompieri all’Accademia dei vigili del fuoco di New York. La loro storia però si distingue rispetto a quella dei loro futuri colleghi: sono i figli di alcuni pompieri morti per aiutare le vittime degli attacchi contro il World Trade Center. Non sono i primi: dal 2001, l’accademia del FDNY – New York City Fire Department – ha visto decine di diplomati figli di pompieri, ma la classe di quest’anno ricorda quella giornata di settembre in modo particolare. A precisarlo è lo stesso portavoce dell’Accademia, Jim Long. La cerimonia di laurea è fissata per il 24 settembre.
Fra i diplomandi, come racconta il New York Post, anche un figlio di un poliziotto del NYPD – New York Police Department – e i figli di due pompieri che hanno perso la vita a causa di malattie connesse al loro intervento a Ground Zero. “Penso sia un bellissimo omaggio ai loro genitori” ha detto Gerard Fitzgerald, presidente della Uniformed Firefighters Association – “sapere che stanno seguendo le orme dei loro padri è d’ispirazione per tutti”. La FDNY ha chiesto ai ragazzi di non rilasciare alcuna dichiarazione fino ad allora, ma il divieto non si estende ai loro parenti, che hanno commentato il prossimo diploma di nipoti e figli con il quotidiano online.
In tutto dodici uomini e una donna, fra loro ci sono anche i fratelli Anthony e Leonard Ragaglia Jr, che avevano 7 e 10 anni quando il loro padre Leonard morì all’età di 36 anni. Il più grande dei due ha già servito nella polizia ed è stato il primo a entrare nel corpo dei vigili del fuoco, come suo padre. E poi ci sono gli Asaro, una famiglia di pompieri: Marc (25) e Rebecca (27), figli del caduto Carl, seguiranno le orme dei fratelli maggiori. La madre Heloiza è fiera anche se preoccupata per la loro giovane età. Però non ha dubbi: “Vogliono aiutare le persone come ha fatto loro padre, ci tengono a onorare il suo ricordo. Avrebbero fatto questa scelta anche se no fosse morto. Per loro, fin da piccoli, il vigile del fuoco era Babbo Natale e organizzava i pic-nic”.
Robert Foti ora ha 27 anni, ma ne aveva 9 quando suo padre è morto. Il fratello James, che all’epoca ne aveva 4, è sereno: “So che è felice. Ora si apre un nuovo capitolo della sua vita e non vede l’ora di cominciare”. In attesa della cerimonia arrivano anche i commenti del commissario Daniel Nigro, sempre al New York Post: “Queste famiglie, che hanno sacrificato così tanto per la nostra città, si distinguono per il coraggio. Sono orgoglioso dell’impegno che i ragazzi hanno già dimostrato e non vedo l’ora di festeggiare insieme a loro.”