“Non voterei la fiducia a questo governo, perché in questo mese di agosto è successo di tutto. Abbiamo, cioè, visto ricchi premi e cotillon. Io ero assolutamente per le elezioni anticipate“. Sono le parole dell’editore Carlo De Benedetti, ospite di “Otto e mezzo”, su La7, a proposito del neo-governo giallorosso.
E spiega: “L’unico che si è comportato in maniera impeccabile, secondo quanto prevede la Costituzione, è il presidente Mattarella. A Conte andrebbe assegnato, invece, il premio del trasformismo. A Renzi andrebbe dato il premio della falsità, perché ha detto di voler fare il governo per scongiurare l’aumento dell’Iva e invece non era pronto a nuove elezioni con un proprio partito. Salvini – continua – ha confuso il Viminale col Quirinale. E infine il premio assoluto per la maggiore incompetenza andrebbe a Di Maio, uno che è ministro degli Esteri e che è riuscito a far sì che un Paese amico come la Francia, per la prima volta nella storia della Repubblica italiana, richiamasse il proprio ambasciatore“.
De Benedetti ribadisce la sua preferenza per le elezioni anticipate: “Questa retorica sulla stabilità non l’ho mai abbracciata. La stabilità serve per fare delle cose e nel programma che Conte ha oggi illustrato manca solo l’invito a voler bene alla mamma. Quindi, faranno cose di ordinaria amministrazione. La democrazia soffre quando le si fa lo sgambetto. E queste marionette che girano a Conte, che non è un politico ma un manager della politica, è una cosa imbarazzante“.
E chiosa: “Bisognava andare a elezioni e schierare il Paese pro o contro l’Europa, perché Salvini voleva portarci fuori dalla Ue. E io credo che la maggioranza degli italiani voglia rimanere in Europa. Quindi, andava creato un grande cartello su chi voleva restare in Europa e chi voleva farci diventare satelliti della Russia. Secondo me, avrebbe stravinto la posizione di chi voleva rimanere in Ue e non avremmo parlato più di Salvini, mentre invece ce lo troveremo ancora tra i piedi – conclude – Quanto durerà questo governo? Non ne ho idea. Credo che durerà fino a quando Renzi vuole che duri, il governo è in mano a lui. Renzi ha una catenella. E quando la tira, cadere il governo in qualsiasi momento. I padri di questo governo si chiamano Renzi e Grillo. Non trovo che sia un grande albero genealogico“.