L’obiettivo è arrivare a giovedì 12 settembre. Alle 15 si riunisce il Consiglio dei ministri e per allora il Pd e il Movimento 5 stelle puntano ad assegnare le deleghe ai sottosegretari. In totale si parla di quaranta incarichi tra sottosegretari e viceministri, ma secondo l’agenzia Ansa potrebbero essere anche quarantadue. Secondo la legge, infatti, il governo può essere composto al massimo da 65 membri: al momento tra premier ministri e sottosegretario alla presidenza gli esponenti dell’esecutivo Conte 2 sono 23. Sia il Pd che il Movimento 5 stelle puntano a indicare le rispettive rose dei nomi entro domani, trovando l’intesa sulla competenza delle varie caselle. Nel caso non si trovasse l’accordo, la nomina dei sottosegretari potrebbe anche slittare a giovedì della prossima settimana, quando è previsto in linea di massima il successivo Consiglio dei ministri.
Proprio per cercare di trovare la quadra, il M5s ha riunito oggi i suoi gruppi nelle diverse Commissioni per individuare la rosa delle candidature per i ruoli di sottosegretario. In queste ore, tra Senato e Camera, sono in corso le riunioni degli esponenti 5 stelle delle varie Commissioni parlamentari, chiamati a preparare una lista di nomi da sottoporre al capo politico Luigi Di Maio. Non sono stati ancora decisi i criteri di individuazione. Secondo alcuni retroscena dell’agenzia Adnkronos non confermati ogni Commissione dovrà elaborare una rosa di cinque candidati: uno dei criteri su cui si starebbe ragionando riguarda la possibilità di indicare tre personalità esterne e due interne per ogni ‘cinquina”.
“Pronti per questa nuova fase. Che la discontinuità sia anche nel metodo”, ha scritto su facebook la presidente della commissione Finanze della Camera, Carla Ruocco. alla fine di una riunione dei presidenti di Commissione del M5s che si è tenuto alla Camera per fare il punto sulla pianificazione dei lavori parlamentari. “Riteniamo – continua Ruocco – come sottolineato dal Presidente Conte, che il Parlamento debba recuperare un ruolo centrale. D’ora in avanti sarà necessario stringere i rapporti con i neo Ministri e futuri Sottosegretari, in discontinuità con quanto accaduto in passato, per portare nuovamente il Parlamento al centro dell’attività legislatura. Come Presidenti siamo lo snodo istituzionale preposto a questo tipo di mediazione e siamo già al lavoro per trovare convergenze sui punti condivisi dalle forze che sostengono questo Governo”. Anche il Partito democratico è al lavoro per decidere quanti posti di sottosegretario assegnare ad ogni corrente. In qualche caso si va verso l’individuazione di nomi esterni al Parlamento. Anche Liberi e Uguali dovrebbe individuare personalità che non fanno parte né della Camera e nemmeno del Senato.