Dopo diversi anni di assenza, torna una delle icone dei 70 di storia Land Rover. E lo fa nella situazione ambientale più complicata, cioè a casa della concorrenza. Arriverà in commercio a marzo nella versione 110, quindi anche nella 90. Quattro i motori disponibili al lancio, tra cui uno con sistema mild hybrid, mentre l'ibrido plug-in verrà commercializzato in un secondo momento
Sembra strano a dirsi, ma nel regno dei marchi tedeschi la regina viene dall’Inghilterra. E così il salone di Francoforte diventa la vetrina ideale per la nuova Land Rover Defender, che non sfigura anzi rilancia al cospetto della concorrenza teutonica. Ispirata alle linee del modello originale, tuttavia la nuova Defender compie un salto in avanti notevole, sia dal punto di vista concettuale, che estetico e tecnologico.
Le proporzioni si adeguano a un look moderno e sofisticato, ma restano la robustezza e il profilo inconfondibile di un modello che negli anni ha saputo conquistare il cuore degli appassionati. “Questa è la nostra vision di una moderna Defender. Le linee pulite della fiancata contrastano con la pura verticalità del frontale e particolarmente con il posteriore, creando una postura risoluta e sicura. L’impressione generale è quella di un design essenziale, eppure il suo approccio riduttivo è sotteso da una sofisticata rifinitura delle superfici della più alta qualità”, ha spiegato il responsabile del design di Land Rover, Gerry McGovern.
La nuova Defender verrà costruita in Slovacchia (insieme alla Discovery) e sarà in vendita da marzo 2020 nelle due varianti 90 (in arrivo nella seconda metà del prossimo anno) e 110 (rispettivamente a passo corto e lungo) in grado di ospitare da cinque a sette passeggeri, mentre una terza versione extralarge, la 130, si andrà a aggiungere all’offerta nel 2022.
Nasce sul nuovo e robusto pianale D7x monoscocca in alluminio: tre volte più rigido rispetto alla soluzione tradizionale scocca-telaio, è particolarmente indicato per ospitare sospensioni pneumatiche o a mlle, nonché la componentistica dedicata all’elettrificazione. Già, perché oltre alle motorizzazioni tradizionali (saranno quattro, benzina e diesel), ci sarà anche spazio per powertrain mild hybrid e ibrido plug-in. Giusto per avere un’idea, tale chassis è progettato per superare la procedura Extreme Event Test, che va ben oltre i normali standard degli sport utility (la capacità massima di carico ad esempio è di 900 kg). E insieme al resto della vettura ha superato 62 mila prove prima di ottenere la validazione tecnica: tra cui quelle in scenari artici a -40 gradi e desertici a +50, nonché ad alta quota (3.000 metri) sulle Montagne Rocciose in Colorado.
E’ naturale, poi, che l’accento venga posto sulle doti in fuoristrada. La trazione permanente, il differenziale posteriore autobloccante e la trasmissione automatica a due gamme di velocità sono una garanzia, in questo senso. Così come la nuova architettura, che assicura un’altezza da terra di 291 mm e angoli di attacco, dosso e uscita rispettivamente di 38, 28 e 40 gradi (sulla 110, in altezza Off-road).
Accennavamo prima ai motori. Ebbene, al lancio in primavera saranno disponibili due benzina: un 4 cilindri P300 ed un 6 cilindri P400, quest’ultimo con tecnologia Mild Hybrid. Ci sono anche due diesel quattro cilindri diesel, il D200 ed il D240: entrambi con consumi di 7,6 l/100 km ed emissioni di anidride carbonica di 199 g/km nel ciclo equivalente NEDC. Successivamente, a questi si unirà un’unità ibrida plug-in.
I modelli della gamma comprendono Defender, First Edition, e il top di gamma la Defender X, oltre agli allestimenti standard S, SE e HSE. I clienti avranno anche la possibilità di personalizzare il proprio veicolo con quattro Accessory Pack. I pacchetti Explorer, Adventure, Country e Urban caratterizzano ognuno a suo modo la Defender mentre l’esclusivo modello First Edition, con specifiche esclusive, sarà disponibile soltanto per il primo anno di produzione.