"Ad eccezione dell’energia, tutti i principali settori di attività mostrano riduzioni, con un calo particolarmente marcato per i beni strumentali", spiega l'istituto di statistica. La discesa è più pesante rispetto al -0,2% registrato il mese prima
Secondo calo di fila per la produzione industriale, che a luglio stando ai dati Istat mostra una flessione destagionalizzata dello 0,7% rispetto a giugno. Una discesa più pesante rispetto al -0,2% registrato il mese prima. Particolarmente negativa, ancora una volta, la performance del settore auto: la produzione è crollata del 14% su base annua. A giugno la caduta era stata ancora più forte, -17,7 per cento. “Ad eccezione dell’energia, tutti i principali settori di attività mostrano riduzioni, con un calo particolarmente marcato per i beni strumentali”, spiega l’istituto di statistica.
L’indice della produzione industriale è in flessione per il quinto mese consecutivo su base annua, anche in questo caso dello 0,7%. Gli indici corretti per gli effetti di calendario registrano a luglio 2019 un aumento tendenziale accentuato per l’energia (+5,8%) e più contenuto per i beni di consumo (+0,9%). Diminuiscono in modo marcato i beni strumentali (-3%) mentre più moderata è la diminuzione dei beni intermedi (-2%).
Tra i settori di attività economica che registrano variazioni annue positive si segnalano le altre industrie manifatturiere, la fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria (+6,4% per entrambi i settori), la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+5,1%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di macchinari, attrezzature n.c.a. (-6,9%), nelle industrie tessili, abbigliamento, pelli e accessori (-6,1%), e negli articoli in gomma, materie plastiche, minerali non metalliferi (-3%).