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Francia, il presidente dell’Assemblea nazionale indagato per “interesse illecito”: “Ha favorito la compagna”. Macron: “Piena fiducia”

La vicenda risale al 2011 e una prima indagine, poi archiviata, era costata al politico il posto di ministro della Coesione territoriale. Macron ha rinnovato la fiducia nella quarta carica dello Stato. I socialisti chiedono le dimissioni

Il presidente dell’Assemblea Nazionale francese, Richard Ferrand, è indagato nel dossier legato ai presunti favoreggiamenti alla compagna nel 2011, quando era alla guida delle Mutuelles de Bretagne. L’ipotesi di reato nei confronti di Ferrand, interrogato per 13 ore a Lille, è di interesse illecito. L’ex capogruppo di En Marche all’Assemblea Nazionale, tra i primi sostenitori di Emmanuel Macron durante la campagna presidenziale del 2017, è sospettato di aver favorito la società immobiliare della compagna nella scelta dei locali per una casa di cura per anziani che era nei progetti delle Mutuelles de Bretagne, che all’epoca egli stesso dirigeva. La vicenda, che emerse subito dopo la formazione del governo, gli è già costata il posto da ministro per la Coesione territoriale: all’epoca fu proprio Macron a chiedergli di fare un passo indietro per evitare le polemiche. L’inchiesta fu poi archiviata nel 2017 dal tribunale di Brest e lui fu promosso presidente dell’Assemblée nationale.

Ora però, nonostante il nuovo sviluppo, il presidente della Repubblica ha ribadito la “piena fiducia” in Ferrand. A dirlo è stata la portavoce del governo, Sibeth Ndiaye, parlando ai microfoni di Europe 1. “Quanto detto finora ha dato l’impressione che le accuse siano già dimostrate e che lo si possa già condannare” ha detto la portavoce, invocando per Ferrand il “principio della presunzione di innocenza“. Non è mai successo che un presidente dell’Assemblea Nazionale nell’esercizio delle sue funzioni fosse indagato.

Richieste di dimissioni sono arrivate dai socialisti. Da parte sua, la portavoce dei Républicains, Lydia Guirous, ha detto che nel “breve termine” la posizione della “quarta carica dello Stato”, fedelissimo del presidente Emmanuel Macron, “sarà molto difficilmente sostenibile”. Guirous ha comunque sottolineato l’importanza della “presunzione di innocenza” e la necessità di “lasciare lavorare la giustizia”. Richard Ferrand è “presunto innocente”, ha sottolineato da parte sua il deputato del Rassemblement National, Sébastien Chenu, intervistato da Bfm-Tv.