Confindustria, Consob, il rappresentante degli azionisti speciali Marco Pedretti e sei piccoli azionisti, tra dipendenti ed ex dipendenti sono stati ammessi dal gup di Milano Maria Cristina Mannocci, davanti al quale oggi si è aperta l’udienza sulla vicenda per le presunte irregolarità nei conti del Sole 24 Ore, come parti civili nei confronti dell’ex direttore editoriale Roberto Napoletano, dell’ex ad e dell’ex presidente, Donatella Treu e Benito Benedini, imputati per false comunicazioni sociali e aggiotaggio. Il giudice ha respinto, invece, l’istanza di uno dei sei piccoli azionisti che aveva chiesto di essere parte civile anche contro il gruppo, pure lui imputato in base alle legge sulla responsabilità amministrativa degli enti.
L’udienza è stata aggiornata al prossimo 24 settembre. Quel giorno dovrebbero essere stralciate le posizioni di Treu e Benedini in quanto hanno chiesto di patteggiare, mentre per Napoletano e la società di via Monte Rosa si dovrebbe procedere con rito ordinario. Quest’ultima, però, sta valutando l’eventualità di proporre patteggiamento mentre al vaglio della Consob, parte civile solo il relazione all’aggiotaggio, c’è la citazione dello stesso gruppo come responsabile civile. Treu e Benedini hanno depositato istanza di patteggiamento rispettivamente a 1 anno e 8 mesi e 300 mila euro e a 1 anno e 6 mesi e 100 mila euro, somme queste che dovrebbero essere ricevute a titolo di acconto.
Per i tre il pm di Milano Gaetano Ruta, titolare dell‘inchiesta per false comunicazioni sociali e aggiotaggio informativo che ha scosso il quotidiano economico nella primavera 2017, a febbraio aveva chiesto il rinvio a giudizio. Archiviata, invece, la posizione di altri sette indagati che erano accusati di appropriazione indebita e nei cui confronti il gruppo, dopo essere stato risarcito, ha ritirato la querela.
Intanto ieri la Consob ha sanzionato con una multa totale di 1,05 milioni di euro sia l’ex direttore editoriale che quattro ex manager del gruppo Sole 24 Ore hanno messo in atto “pratiche commerciali e di reporting per incrementare artificiosamente i dati diffusionali del quotidiano” truccando quelli sugli abbonamenti digitali. Secondo la commissione la divulgazione di quei dati “alterati” ha “prodotto un quadro informativo falso della situazione economico-finanziaria” del gruppo con effetti suscettibili di “influenzare in modo ingannevole sia le scelte degli acquirenti di spazi pubblicitari (…) che gli analisti finanziari” e quindi le decisioni degli investitori. Per Treu e Napoletano la sanzione della Commissione, più pesante rispetto alla proposta formulata a febbraio dall’Ufficio sanzioni amministrative, è di 280mila euro. Ad Anna Matteo ne vengono chiesti 180mila, a Massimo Arioli 160mila, a Alberto Biella 150mila. Mentre non sono stati chiesti soldi all’ex presidente, Benedini.