I “colloqui sono ancora in corso”, ma secondo quanto concordato finora la Germania è pronta ad accogliere un quarto dei migranti che sbarcano in Italia dopo un salvataggio in mare. E lo stesso è disposta a fare anche la Francia. A svelarlo è il ministro dell’Interno tedesco, Horst Seehofer, parlando alla Sueddeutsche Zeitung: “Se rimane come concordato, possiamo prendere il 25% delle persone salvate in mare davanti all’Italia”, ha detto il leader della Csu al quotidiano bavarese. La certificazione di un passo avanti significativo verso la creazione di quel “meccanismo temporaneo” di ripartizione a cui sta lavorando la Commissione europea e sul quale conta il nuovo governo giallorosso per gestire senza crisi gli arrivi delle navi umanitarie.
Il premier Giuseppe Conte ha ribadito oggi la linea che aveva già illustrato durante il suo faccia a faccia con Ursula von der Leyen. “A me – ha spiegato – non interessa la propaganda ma non transigo sulla politica di rigore nel contrasto del traffico illecito. Per il resto i problemi cercheremo di risolverli in poco tempo anziché in 20 o 30 giorni”. Quindi uscire dalla gestione emergenziale e mettere a punto un piano temporaneo per ridistribuire chi arriva. Con una nuova strategia, spiegata mercoledì dal premier: “Sappiamo che ci saranno Paesi che non saranno d’accordo. Chi non parteciperà verrà penalizzato sul piano finanziario, e in maniera consistente”.
La Commissione europea è pronta a sostenere – sia dal punto di vista finanziario che operativo – questo nuovo “meccanismo temporaneo”. Che ora trova, stando alle parole di Seehofer, la benedizione di Francia e Germania. Per Berlino “non cambia niente“, ha sostenuto il ministro del governo Merkel alla Sueddetsche Zeitung, ricordando che, secondo dati del ministero dell’Interno, negli ultimi 12 mesi sono arrivati in Germania 561 migranti salvati in mare in Italia. “Ho sempre detto che la nostra politica migratoria è anche umana. Non faremo annegare nessuno”, ha aggiunto Seehofer.
Oltre a Berlino, anche Parigi è pronta a fare la sua parte accogliendo un quarto delle persone soccorse nel Mediterraneo, mentre una quota attorno al 10% dovrebbe rimanere in Italia. “L’aspettativa è che altri Stati si aggreghino“, ha aggiunto Seehofer. Del tema si parlerà nel vertice dei ministri dell’Interno del 23 settembre a Malta, cui parteciperà anche Luciana Lamorgese.