Il ritrovamento è avvenuto questa mattina. L'allarme era stato lanciato dal gestore del rifugio dove i due avrebbero dovuto passare la notte. Uno dei due era infermiere a Padova e operatore del Soccorso alpino
Due alpinisti veneti sono stati ritrovati senza vita la mattina del 14 settembre sulla parete del Sass Maòr, nelle Dolomiti, in Trentino. I due, di Monselice (Padova) e di Villafranca Padovana, sono caduti per alcune centinaia di metri – forse 300 – mentre procedevano sulla via Scalet-Biasin, per cause ancora da chiarire.
I corpi sono stati recuperati fra le 7.00 e le 8.00 di mattina dal Soccorso Alpino e sono stati trasferiti in elicottero alla camera mortuaria di Transacqua, in provincia di Trento.
Secondo alcune ricostruzioni sarebbero precipitati nella tarda mattinata di ieri 13 settembre: verso le 10.30 alcuni escursionisti avevano segnalato una scarica di sassi e avevano allertato il 112. I soccorsi si erano messi in moto ma le ricerche non avevano portato a nulla.
Il mancato rientro dei due alpinisti era però stato segnalato anche in serata – verso le 20.30 – dal gestore del rifugio Velo della Madonna, a quota 2.300 metri, dove i due avrebbero dovuto trascorrere la notte. Una delle due vittime è Michele Chinello, 51 anni, infermiere del Suem di Padova e operatore del Soccorso Alpino. E’ lo stesso Soccorso Alpino di Padova a renderlo noto sui social, ricordandolo con un post su Facebook: “Non vorremo mai scrivere queste righe. La nostra famiglia oggi piange una grande persona. Ieri il nostro Michele Chinello e un suo compagno di cordata hanno perso la vita durante la scalata della via Scalet-Biasin, sul Sass Maor. Michele aveva 51 anni, apparteneva al Soccorso alpino di Padova, era infermiere al Suem di Padova e fino allo scorso anno aveva turnato come tecnico di elisoccorso nella base di Verona emergenza. Ci stringiamo al dolore di sua moglie e dei suoi parenti – conclude la nota – Porgiamo le condoglianze ai familiari del suo amico”.