“Chiuda immediatamente tutti gli edifici che non soddisfano i parametri della sicurezza sismica. Non si assuma anche lei la responsabilità politica e morale di questo andazzo”. Primo Di Nicola, senatore del Movimento 5 Stelle, lancia su Facebook un appello al presidente del Consiglio, all’indomani della sua visita in Centro Italia, per chiedere che vengano chiuse le scuole a rischio sismico nelle aree colpite dal terremoto.
Di Nicola sottolinea che “molto è stato fatto, ma ancora tanto c’è da fare, anzi troppo” nel processo di ricostruzione ma, sottolinea, “non voglio qui stare a fare la lista delle inadempienze”. Ricorda però al presidente del Consiglio che “in Abruzzo, regione martoriata dai terremoti, fino a qualche mese fa risultava che l’80 per cento delle scuole di ogni ordine e grado, versavano in questa condizione. Si tratta ai miei occhi, di una situazione intollerabile. Per le gravi responsabilità che lo Stato e anche questo governo si stanno assumendo – prosegue il parlamentare, già giornalista de L’Espresso, Il Fatto Quotidiano e direttore de Il Centro -. Non voglio ricordarle il caso dei bambini di San Giuliano di Puglia. Dico solo che la risposta solita, ‘ma dove mettiamo gli studenti se chiudiamo gli edifici a rischio?’, non è più accettabile da amministratori e governanti che vogliano essere all’altezza del proprio ruolo”.
Rivolgendosi ancora a Conte, poi, Di Nicola prosegue: “Come lei saprà, anche in zone sismiche ad altissimo rischio del nostro Paese, continuano a rimanere aperte scuole i cui edifici sono scandalosamente privi dei necessari requisiti di sicurezza. Ciò vuol dire che la vita dei nostri ragazzi continua ad essere messa inutilmente a rischio in caso di calamità“. Il senatore conclude annunciando che “se non accadrà, mi batterò con tutti gli strumenti che la mia carica di senatore mette a disposizione. Per tutelare i diritti alla sicurezza di tutti i ragazzi e ragazze oggi messi a repentaglio da quelle stesse istituzioni che dovrebbero invece tutelarli”.
Giuseppe Conte ha visitato il 13 settembre alcune delle aree più colpite dalle scosse del 2016, in particolare Arquata del Tronto, Accumoli, Castelsantangelo sul Nera, dove ha incontrato sindaci e comitati civici. Nel corso del colloquio con i giornalisti il premier ha sottolineato la necessità di trovare un “modello organizzativo per la ricostruzione che valga una volta per tutte“.