Fausto ha 34 anni. Ha vinto tutto eppure nella sua vasta bacheca manca ancora qualcosa: il titolo mondiale. Una corsa che gli è sempre sfuggita e che comincia a diventare una necessità. Davanti a sé, infatti, il Campionissimo non ha più molti anni d’attività. L’occasione giusta capita a Lugano nel 1953. Un percorso da ripetere per 20 volte che si adatta perfettamente alle sue caratteristiche. Dopo 20 chilometri dal via è il francese Charly Gaul ad attaccare per primo, seguito poco dopo da un gruppetto composto da Coppi, Louison Bobet, Ferdi Kübler e Raphaël Géminiani. Al dodicesimo giro Fausto rompe l’equilibrio e allunga. Il suo scatto è deciso, rabbioso, incontrastabile. Solo il belga Derycke riesce a seguirlo per 70 chilometri, prima di cedere e concedere a Coppi la vittoria in solitaria. Al traguardo Derycke arriva dopo sei minuti e sedici secondi, seguito da Stan Ockers a sette minuti e mezzo. Fausto è finalmente Campione del Mondo. Sul podio però non è solo. Insieme alla sua figura gioiosa e sollevata compare per la prima volta Giulia Occhini, la “Dama Bianca”. I suoi problemi sono solo all’inizio.

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