Il mondo dell’auto sta attraversando una fase commercialmente critica, ma forse necessaria per dar seguito a un cambiamento epocale che possa ridefinire gli standard entro cui l’automotive si è (più o meno) sempre mosso. Ad esempio, è un dato di fatto ormai che la forza di mercato dei brand, in futuro, non sarà più determinata dal loro “nome” e magari dal servizio di assistenza offerto per il veicolo, quanto piuttosto dalle potenzialità digitali che il modello sarà in grado di offrire e, quindi, dalla sua facilità di utilizzo.
Si tratta di previsioni sui prossimi 10 anni prodotte dall’Institute for Business Value di IBM, che ha intervistato alti dirigenti dell’industria di settore mondiale e i consumatori: è stato il 48% di questi ultimi a definire quali saranno le future credenziali dei brand per imporsi sul mercato. L’importanza che quest’ultimo darà all’acquisto non sarà più basata sul solo prodotto in sé, quanto sui servizi che a questo sono correlati, sulla capacità di integrazione tra passeggero e veicolo e sulla facilità di connettività con l’esterno.
Anche Ben Stanley, Global Automotive Research Lead Institute for Business Value, IBM lo dichiara: “Nel prossimo decennio, man mano che le auto si evolveranno in macchine in rete governate dal software, il concetto di marchio automobilistico dovrà affrontare una rivoluzione che vedrà emergere come prioritaria l’esperienza digitale dell’utente all’interno del veicolo, rispetto alle caratteristiche di guida“.
La ricerca “Automotive 2030: racing toward a digital future” di IBM ha raccolto anche le impressioni di 1.500 executive di grandi marchi del settore che, nonostante abbiano confermato la necessità di reinventare i parametri di competitività del proprio brand relativamente al settore dei dati, sono ancora lontani dalla trasformazione digitale. Soltanto il 18% di questi, infatti, ha dichiarato di lavorare già su piattaforme di digitalizzazione.
Per “fare la rivoluzione”, chiaramente, non bastano buoni propositi: è stato stimato che, entro il prossimo decennio, l’investimento cui dovranno andare incontro i costruttori automobilistici sarà di 33 miliardi di dollari, per una forza lavoro di circa 8 milioni di persone da dover formare e riqualificare, se si vuole portare il settore automotive alla stessa velocità del mondo digitale.